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Fronte per la Sovranità Popolare

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Il nemico è il neoliberismo. Esso è il primo e principale “ostacolo […] economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impedisce il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. La sovranità del popolo oggetto dell’Articolo 1 della nostra Costituzione del 1948 è stata trasferita di fatto all’elite economico finanziaria. Sul piano italiano è quindi necessario ripristinare il principio costituzionale del 1948, e quindi la sovranità popolare fondata sul lavoro, che non è retorica ma una precisa dichiarazione d’intenti: il lavoro prevalga sul capitale; la sovranità popolare sulle leggi di mercato. Ma poiché il processo riguarda l'occidente intero se non tutto il mondo, chi si dà l'obiettivo di restituire ai popoli la sovranità, cioè il diritto all’autodeterminazione, deve necessariamente far riferimento a un pensiero politico paradigmatico. E il paradigma di riferimento è quello democratico popolare e socialista. Da questa analisi emergere la necessità di un Fronte per la Sovranità Popolare: il ritorno alla sovranità nazionale e il ripristino dei principi costituzionali oggi vilipesi dalle ingerenze del grande capitale cosmpolita e transnazionale sono il primo passo per riprendere il pieno possesso della facoltà di decidere per il nostro futuro. Per uscire dalla UE e dalla NATO, per un ritorno all'economia mista promossa dalla Costituzione e vietata dai trattati europei, per una sanità pubblica universale e gratuita, per una scuola davvero pubblica che formi il cittadino e non il consumatore né, peggio, il prodotto sul mercato del lavoro.