Testimonianze di civili ucraini su esercito ucraino

2 years ago
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La notizia del giorno lanciata a trasmissioni unificate è la scuola d’arte bombardata a Mariupol dai russi con “400 civili sotto le macerie”. Mentre aspettiamo domani per solita smentita guardiamo questo reportage fatto dall’inviato sul campo Vittorio Rangeloni, nell’ottica che se si vuole cercare la pace è fondamentale comprendere anche le ragioni dell’altra parte.
Gli abitanti di Mariupol, intervistati per strada mentre fuggono dalle zone di battaglia, raccontano di come le milizie ucraine entrino nei loro appartamenti per piazzare armi da tiro nei balconi sparando a chiunque si rifiuti di farli entrare e lanciando i loro cadaveri giù per strada. Raccontano delle oppressioni subite in otto anni di assedio dai battaglioni nazisti, di come siano costretti dalle stesse milizie a rimanere nelle zone di battaglia per fungere da scudi umani disincentivando i russi dall’attaccare. Queste persone vedono i russi come liberatori.
Sembra incredibile ascoltare queste testimonianze e vedere queste immagini dopo giorni di immersione nello stagno della propaganda nostrana. Di documenti simili ne esistono decine (metterò nei commenti i canali dove trovarli), fatti dai pochi coraggiosi reporter rimasti sul posto, come Vittorio Nicola Rangeloni, Giorgio Bianchi (censurato da facebook per 30 giorni), Maurizio Vezzosi.
Ragazzi che stanno rischiando la pelle per fornire notizie dal fronte. Nulla di paragonabile alla nostra informazione mediatica, ricca di fake news -puntualmente smentite entro 24 ore- che arrivano al 50% dalla BBC e al 50% dall’ufficio stampa del ministero della difesa ucraino.

Grazie, Luca Pinasco

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