L'invasione degli ultracorpi. Film

3 years ago
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Molti anni fa, mi capitò di vedere in TV questo film, che certamente mi colpì molto ma poi, ovviamente, finì nel dimenticatoio.
In questi ultimi tempi, da quando ho scoperto che le persone che si sottopongono al cosiddetto "vaccino", che vaccino non è, contro la Covid-19, di fatto subiscono un distacco dei corpi sottili e perdono il contatto e la connessione con l'anima, con ogni probabilità in via definitiva, tanto che molte persone raccontano che avviene un cambiamento nel carattere, nell'umore, nella personalità di familiari, parenti, amici dopo che hanno ricevuto l'inoculazione di tale siero, mi torna costantemente il ricordo di questo film, riemerso dai meandri inconsci dove era andato a nascondersi.
Per questo motivo ho fatto una ricerca e sono riuscito a trovarlo nel web, così lo ripropongo all'attenzione e alla riflessione di quelli che ritengono di poterne trarre un qualche insegnamento rispetto agli angoscianti avvenimenti odierni.
Sostituiamo i baccelli con il "baccino", del quale poco o nulla è dato a sapere, e potremo notare almeno in parte la metafora, forse un avvertimento, rispetto a quanto sta accadendo ai giorni nostri: un'élite apparentemente umana nella forma, ma disumana nella psiche, nei comportamenti, nella freddezza, nell'insensibilità, in qualche modo ha creato una tecnologia per possedere i corpi e la mente degli umani trasformandoli in una nuova specie, che di umano e di spirituale non ha più neppure il lontano ricordo.

diinabandhu sevananda, 17/09/2021

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L'INVASIONE DEGLI ULTRACORPI

Molti esseri sono preda di forze extraterrestri che li privano dell'anima e della mente, lasciandone i corpi come involucri vuoti. Il dottor Miles scopre con terrore che sempre più persone intorno a lui sono state trasformate in ultracorpi. Solo alla fine le autorità interverranno per difendere l'umanità dall'orrendo flagello.

Strani invasori dello spazio atterrano sotto forma di baccelli in una tranquilla cittadina e a poco a poco occupano i corpi dei suoi abitanti, alterandoli. Un piccolo grande film di fantascienza degli anni '50. È la scrittura asciutta, concreta, essenziale di Siegel che lo trasforma in una parabola di inquietante suggestione, così sottile nella sua ambiguità che fu interpretato come una parabola sia anticomunista sia antimaccartista. La prima parte sembra dar ragione ai primi, il finale ai secondi. La sceneggiatura (con i dialoghi non accreditati del 30enne Sam Peckinpah, che nel film fa un'apparizione) di Daniel Mainwaring è tratta da un romanzo (1954) di Jack Finney. È, in fondo, un film dell'orrore quotidiano, senza effetti speciali.

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