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2021.06.16-Eliseo.Bonanno-IL PANE QUOTIDIANO DAL DIRETTIVO - MEDITIAMO GIACOMO 1:2-15 - MATTEO 4:2-11
Meditazione su alcuni passi biblici della PAROLA DI DIO.
PANE QUOTIDIANO DAL DIRETTIVO DEL 16.06.2021.
GIACOMO 1:2-15 (Le tentazioni degli uomini)
MATTEO 4:1-11 (le tentazioni di satana nel deserto al Signore Cristo Gesù)
Punti di riflessione:
- Le tentazioni provengono dalle debolezze dell'uomo e sono le vane carnalità dell'avere, dell'apparire e del desiderare beni materiali, ma anche del sentirsi autodeterminati e fieri del proprio IO non riguardando né ringraziando DIO, spegnendo lo Spirito dell'umiltà, glorificando sé stessi, adorando ed idolatrando gli uomini (e gli spiriti di possessione) che ci innalzano anziché il Creatore.
- Nel deserto anche il SIGNORE CRISTO GESU' venne portato dallo Spirito nel deserto per essere sottoposto da Satana alle tentazioni circa le ricchezze carnali di questo mondo in cambio di un'adorazione al nemico delle anime nostre, tentazioni che il Sommo Maestro respinse con forza e fede al Padre al mittente.
- Nel Padre Nostro si chiede al DIO PADRE CELESTE di non indurci in tentazione, il senso di questo è il chiedere di non esporci a tentazione (di donarci la forza per respingerla) per non indurre il nostro IO alle debolezze della carne che vivono sin dalla nascita nel grembo materno dentro noi stessi; le tentazioni sono permesse dal Signore, come DIO stesso fece con Gesù, esse rappresentano comunque delle prove di fede che operano attraverso la compiutezza della pazienza dello Spirito e che se superate sono ad attestazione della morte del vecchio uomo e della crescita dentro di noi dello Spirito Santo.
- Tentazione, Ossessione e Possesione. Se lo Spirito è debole ed i desideri carnali sono ancora forti dentro di noi, possiamo cedere alle tentazioni e la fase nella quale ricadremo subito dopo è definita Ossessione. Questa seconda condizione ci porta a non poter più fare a meno di quella vanità perchè a noi sembra autogratificarci, in questa fase transitoria se non riusciremo a liberarci attraverso il ravvedimento e l'orazione al SIGNORE CRISTO GESU' ed attraverso il digiuno da essa si ricadrà nella Possessione. In questa terza condizione sarà quel bene o quella dipendenza ossessiva a possederci ed a renderci totalmente schiavi e non più liberi nel corpo, nella mente e nello Spirito; di fatto diverremo morti a noi stessi nello Spirito ed in noi vivranno solo quei desideri carnali che limiteranno sempre più la nostra indipendenza e la nostra capacità di non ridurci a quella schiavitù ricorsiva che ridurrà sempre più, fino ad annullare, ogni nostra libertà spirituale.
- Il Regno dei Cieli è dei violenti, infatti come stà scritto: "Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora, il Regno dei Cieli è preso a forza e i violenti se ne impadroniscono" (MATTEO 11:12), ovvero di coloro che riescono a far violenza (spirituale) a loro stessi, ovvero di quelli che combattono per annichilire i desideri e le tentazioni carnali del proprio IO per anteporre dinnanzi ad ogni cosa (la "D" di) DIO e conquistare così con una dimostrazione (atto) di forza (spirituale) il Regno dei Cieli.
- Se in una particolare occasione non sappiamo come comportarci (mancanza di sapienza) come dei Figli ubbedienti dobbiamo chiedere al PADRE come doverci comportare, anche mettendoci mentalmente nei panni del SIGNORE CRISTO GESU' (che è l'UNICA VERITA') e chiedendo a noi stessi: "EGLI cosa avrebbe fatto?". Ma per farlo occorre avere una fede stabile che EGLI ci guiderà, perchè chi non ha fede nel continuo conferma di non essere stabile nella propria vita e si dimostra essere come le onde del mare che vengono mosse, di quà e di là, da ogni vento (cattivo pensiero) dominante, come accadde a Pietro che cadde in acqua dopo aver camminato sulle acque ed alla prima brezza di vento ebbe paura di perdere il suo equilibrio. Il Signore non gradisce la doppiezza di cuore di chi si lascia trasportare di quà e di là e non confida in LUI.
- "E disse all’uomo: Ecco, temere il Signore, questa è saggezza, fuggire il male è intelligenza” (GIOBBE 28:28). La VERA intelligenza, non stà nella scolarizzazione propinata in questo mondo in cui è continuamente mescolata verità e menzogna, ma è dimostrare a sé stessi di esser capaci di respingere tutte quelle tentazioni che ci potrebbero possedere ed evitare quindi di subire le piaghe del male (sia fisico che mentale) alle quali le stesse ci porterebbero; basti pensare alle droghe, alle violenze fisiche e psicologiche per collera, all'alcol e al fumo, all'avarizia, all'idolatria non solo religiosa, ma anche dei beni materiali e dei personaggi pubblici che posseggono le nostre menti fino ad arrivare a metterci l'uno contro l'altro.
- I poveri (nella carne) si glorino della loro ricchezza spirituale che li innalza e non li vede desiderosi della materialità effimera in quanto onesti ed umili. I ricchi altresì si glorino invece della loro umiltà che li abbassa e non li vede dipendenti delle materialità terrene (destinate a trapassare) delle quali sono circondati. Chi ama con tutto sé stesso DIO non cadrà, ma fuggirà da ogni tentazione e verrà da EGLI premiato ricevendo la corona della vita eterna.
- Le tentazioni non provengono da DIO, ma dalla nostra stessa condizione spirituale umana che, attraverso le concupiscienze ed i desideri carnali, si instabilizza producendo il peccato che è diviene dapprima prigionia e poi morte dell'anima. L'umiltà coopera con la pazienza e l'intelligenza nel fuggire ogni occasione tentatrice; il riconoscerci mancanti ci permette sempre più di perfezionare la nostra santità per combattere ogni ansietà terrena e vivere in quella pace che il SIGNORE CRISTO GESU' ci ha promesso per l'eternità.
- "Poi, essendo uscito, andò secondo la sua usanza, al monte degli Ulivi; e i suoi discepoli lo seguitavano anch'essi. E giunto al luogo, disse loro: «Orate. che non entriate in tentazione». Allora egli fu divelto da loro, quasi per una gittata di pietra; e postosi in ginocchioni, orava, Dicendo: «Padre, oh! Volessi tu trasportar da me questo calice! Ma pure, non la mià volontà, ma la tua sia fatta». (LUCA 22:39-42). Esattamente come Egli preavvertì i suoi discepoli invitandoli a pregare, anche lo Spirito umano del SIGNORE CRISTO GESU' nel Getsemani (orto degli ulivi) venne tentato a desistere, tant'è che egli chiese al Padre di allontanare da Lui quel peso, ma subito dopo Egli vinse e respinse la tentazione, anteponendo dinnanzi al suo Spirito Umano la volontà dello Spirito Santo del PADRE che era in Lui.
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