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La mia RiEvoluzione - Parte 2
È sufficiente vedere a chi è data l’autorità del
governo per comprendere perché i capi dei popoli non possono essere che
crudeli, nonché al di sotto del livello morale del loro tempo e del loro
ambiente. Non solamente un uomo di senso morale, ma anche colui che non l’ha
ancora completamente perduto, non potrebbe occupare il trono, il posto di
ministro, essere legislatore, in una parola, permettersi, a un titolo
qualsiasi, di decidere della sorte di tutto un popolo. Un uomo di stato
virtuoso è una contraddizione così flagrante, quanto dire virtuosa una puttana,
o dire sobrio un ubriaco, o dire pacifico un brigante. Insomma, l’attività di
tutti i governi non è costituita che da crimini.
Il governo in generale, per la natura stessa della
sua missione, che è di commettere ogni sorta di violenze, non potrà mai essere
composto se non di elementi impuri, di uomini imprudenti, grossolani e
depravati. Ogni governo, per questo motivo, e specialmente ogni governo che
dispone di una forza armata, di una milizia, come di questi tempi anche polizia
carabinieri finanza e vigili, è la più terribile e la più pericolosa delle
istituzioni che esista al mondo. Un governo altra cosa non è se non una
organizzazione che mette la maggioranza degli uomini in potere di una minoranza
che detiene il potere.
Ma noi possiamo vivere senza governo? “Sarà il
caos, l’anarchia, la perdita di tutti i frutti della civilizzazione, il ritorno
degli uomini allo stato selvaggio. Se voi toccate l’ordine stabilito delle
cose, se voi abolite il governo, i più grandi mali ci assaliranno: sommosse,
saccheggi, uccisioni; e finalmente questo sarà il regno di tutti i cattivi e
l’asservimento dei buoni”. Così parlano non solamente quelli a cui lo stato
delle cose attuali è favorevole, ma anche gli stessi ai quali il governo è
dannoso e che tuttavia pensano di non poter vivere senza di esso, talmente vi
sono abituati. È certo che qualunque rivoluzione, e, più di ogni altra, la
soppressione dei governi, della violenza organizzata, turberà l’ordine
apparente delle nostre società, ma non sarà causa della loro disorganizzazione,
perché metterà in luce ciò che oggi è nascosto, consentendo così di porvi
rimedio.
Gli uomini credono che non possono vivere senza un
governo, ma la vita cambia e le sue condizioni, nonché le opinioni degli
uomini, si modificano. Malgrado gli sforzi dei governanti per mantenere i
popoli in uno stato puerile, che conduce i soggetti maltrattati a felicitarsi
di avere qualcuno di cui lamentarsi, vi sono uomini che si sono elevati dalla
loro condizione di inferiori, incominciando a comprendere le vere condizioni
della loro esistenza.
Si dice che la sparizione del governo provocherà la
chiusura delle istituzioni, così necessarie a tutti. Ma perché fare questa
supposizione? Perché pensare che, una volta spariti i capi, gli uomini non
sapranno organizzare essi stessi la loro vita? Ma perché gli uomini subirebbero
violenze da esseri che non sono superiori a essi, ma simili? Perché gli uomini
devono sottomettersi a coloro che, a un certo punto, detengono il potere? Dov’è
la prova che i governanti sono più saggi dei governati? Il fatto stesso che
essi autorizzino l’uso della violenza contro i loro simili, dimostra che essi
non sono di più, ma meno sensati di quelli che si sottomettono a loro.
Di due cose l’una: o gli uomini sono delle creature
dotate di ragione, o non lo sono. Se non lo sono, nessuno può esserlo; e non vi
è alcuna ragione per uno di avere più diritti rispetto ad altri, e di usarli. E
quelli impiegati dal governo non possono avere alcuna giustificazione. Se, al
contrario, gli uomini sono dotati di ragione, i loro rapporti devono essere
ispirati dalla ragione e non essere stabiliti dalla violenza di quelli tra di
loro che si sono, per avventura, impossessati del potere.
La questione di sapere se il tempo di rovesciare lo
stato è giunto oppure no, sarebbe dunque insolubile, se non esistesse un altro
mezzo per risolverla con certezza. I pulcini sono abbastanza sviluppati perché
la chioccia sia allontanata e si lascino uscire dal guscio, oppure è ancora
troppo presto? Decideranno essi stessi la questione, allorché non potendo più
rimanere nel guscio, lo romperanno con il becco per uscirne. Del pari, il tempo
di distruggere la forma governativa e di sostituirgliene una nuova, è arrivato
o meno per gli uomini? Se l’uomo, in conseguenza della coscienza superiore che
è nata in lui, non può adempiere le esigenze dello stato, se non può
rinchiudervisi e, d’altra parte, non ha più bisogno della protezione dello
stato, la questione è risolta dagli uomini medesimi che hanno già oltrepassato
la forma dello stato e ne sono usciti come il pulcino è uscito dall’uovo in cui
nessuna forza potrebbe farlo rientrare.
Io so soltanto che per me, da una parte, io non ho più bisogno dello stato, e d’altra
parte, io non posso più commettere le
azioni che sono necessarie alla sua esistenza. Organizzatevi come vi parrà
meglio; in quanto a me, io non posso dimostrare né la necessità, né l’inutilità
dello stato, ma io so quello che posso fare e quello che non posso fare. Io non
ho bisogno di isolarmi dagli uomini delle altre nazioni, ed ecco perché non
posso riconoscere di appartenere esclusivamente a una nazione qualunque e
perché rifiuto ogni soggezione; so che non ho bisogno di tutte le istituzioni
governative attuali; so che io non ho
bisogno né di amministrazione, né di tribunali fondati sulla violenza, ed ecco
perché non posso partecipare né all’amministrazione né alla giustizia; so che io non ho bisogno di assalire gli uomini
delle altre nazioni, di ucciderli, e neanche di difendermi da loro con le armi
in mano, ed ecco perché non posso partecipare alla guerra né prepararmi. È del
tutto possibile che vi siano uomini che considerino tutto ciò come necessario,
io non posso contraddirlo; so soltanto, ma in modo assoluto, che io non ne ho
bisogno.
Io approvo la rivoluzione, solo se essa si
manifesta nell’anima dell’uomo.
Ricordate sempre che il il potere, non è
l’esercizio di un potente, ma è l’esercizio di un potente condizionato dall’approvazione
del suddito. Anche la multinazionale può manipolarti, ma si regge sugli
acquisti: e tu puoi smettere di comprare. Sartre diceva: l’uomo è condannato a
essere libero; se è servo, è perché ha scelto lui di esserlo.
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