VIRUS, UN ARMA LETALE, PER REPRIMERE LE LIBERTÀ

3 years ago
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Il virus SARS-CoV-2 ha causato, e continua a causare, tutta una serie di problematiche sanitarie, che hanno accentrato, quasi monopolizzato l’attenzione mondiale su questo argomento, portando quasi a dimenticare tutto il resto.
La situazione di perenne emergenza, che si traduce in uno stato di allarme a tempo indefinito, rischia di causare tutta una serie di conseguenze secondarie alla pandemia, che ai più possono non essere delle problematiche degne di nota, ma che rischiano di causare conseguenze non ancora quantificabili nel lungo periodo.

Sentiamo dirci da più parti che: “la salute viene prima di tutto.”
Per quello che mi riguarda accetto che alcune, fosse anche la maggioranza delle persone, possano condividere questa logica. Ognuno ha una sua opinione ed è giusto rispettare le opinioni altrui.
Questo potrebbe sembrare a prima vista giusto, quando si e’ in una situazione di emergenza, ma se si ha una visione panoramica occorre andare oltre, ponendo comunque dei limiti a questa condizione, che se non è limitata nel tempo rischia di causare seri danni, finito lo stato emergenziale.

Quando si è in una situazione di pericolo, che sia solo percepito o reale, le decisioni solitamente sono annebbiate dall’emotività del momento.
Non si può certo programmare il futuro, ragionando e pianificando, quando l'impulsività regna sovrana.

Per questo lo stato di emergenza deve essere a tempo determinato, e non protratto a tempo indefinito.
La paura che scaturisce dalla situazione di pericolo, non può che annebbiare i cervelli. Questo può portare a decisioni assurde, che possono essere percepite giuste sul momento, ma che non sarebbero mai state approvate se si avesse lucidamente ragionato, e non si vivesse in un regime del terrore, dove la razionalità lascia il passo all'impulsività e all'irrazionalità.

La questione è che i sostenitori della “salute ad ogni costo”, non si rendono conto che al di fuori del loro raziocinio, ci può essere dell’altro. Come ad esempio mettere la libertà prima di tutto. Quando dico libertà prima di tutto, intendo anche prima della tanto osannata salute. Questo significa impedire l’insorgere di una deriva di stampo dittatoriale, che di solito si manifesta in maniera occulta agli inizi, quasi nascosta agli occhi dei più, e che quando comincia a manifestarsi in tutta la sua evidenza e forza, al quel punto diventa difficile tornare indietro.

La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà, facendosi limitare i propri diritti, in cambio di promesse, le conseguenze prendono sempre una piega tragica e distruttiva.
Per questo dobbiamo evitare la logica del: “prima viene la salute”. Se non mettiamo prima la libertà, ci ritroveremo un giorno non solo a perdere la nostra autodeterminazione, ma anche la salute.

La strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni.

Possiamo aggiungere che i regimi dittatoriale si manifestano con tanti buoni propositi, prima di gettare la maschera.

Dovremmo essere tutti preoccupati per la piega che gli avvenimenti stanno prendendo, soprattutto per le misure adottate che stanno distruggendo una ad una le nostre libertà e i nostri diritti.

Molti non sembrano percepire questa svolta autoritaria, ben mascherata dall’emergenza sanitaria, questa deriva totalitarista, che ci sta privando dei più elementari benefici, che la democrazia pretende di elargire ai propri cittadini.

E’ vero che ognuno può pensare quello che vuole, anche che la salute venga prima di tutto, il problema è che questo principio è ora imposto con la forza, con le misure restrittive, il distanziamento sociale, l’uso compulsivo ed irrazionale delle mascherine, la sproporzione con cui le forze dell’ordine fanno rispettare le “leggi”.
I provvedimenti vengono emanate in stile autoritario, con il governante di turno che decide tutto per tutti, surclassando il parlamento e violando la stessa costituzione.

Noi che difendiamo la libertà, non siamo al momento in grado di vivere le nostre esistenze nel pieno delle nostre possibilità, poiché i criteri di emergenza e paura, hanno preso il sopravvento.
Dal momento che le libertà non sono più garantite, possiamo dire di non vivere più in una democrazia, e dobbiamo prepararci a subire qualsiasi provvedimento.

E’ il momento di alzare la voce, e di chiedere a gran voce una nuova gestione dell’epidemia che tenga conto, non solo della salute dei cittadini, ma anche una tutela delle libertà e dei diritti.

Non aspettiamo.
Non rassegnamoci, non accettiamo passivamente questa situazione. Fermiamo il mostro ora, prima che sia troppo tardi. Siamo ancora in tempo ma occorre reagire tutti insieme.

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