L'ITALIA NON HA PIÙ UNA POLITICA ESTERA - Talal Khrais

3 years ago
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Byoblu ha incontrato il giornalista libanese Talal Khrais (National News Agency) per discutere sulla attuale situazione in Medio Oriente, a cominciare dal recente raid americano in Siria che ha portato alla morte di ventidue miliziani filo-iraniani. Secondo Khrais, l'azione americana andrebbe inquadrata nell'ambito del complesso negoziato tra Iran e Stati Uniti circa il ripristino degli accordi sul nucleare iraniano.

"Questa incursione è stata una risposta contro il lancio di missili da parte della Mobilitazione Popolare, un' organizzazione simile a Hezbollah, legata alla Repubblica Islamica dell'Iran e che ha tra i suoi scopi il ritiro delle truppe americane dall'Iraq. Il lancio di missili è stato un modo per mettere pressione all'amministrazione Biden e accelerare in questo modo i negoziati sul nucleare. Gli Stati Uniti hanno poi colpito il gruppo responsabile del lancio dei missili in Siria, per non mettere in difficoltà il premier iracheno".

Con Khrais abbiamo parlato poi della situazione del Libano, gioiello del Medio-Oriente che negli ultimi anni vive una crisi economica senza precedenti che si è ulteriormente aggravata a seguito della spaventosa esplosione che ha distrutto il porto di Beirut e buona parte del suo centro storico.
"Riguardo all'esplosione nel porto, lo scandalo più grosso non sono le indagini nei confronti dei dirigenti del porto. Bisogna capire chi ha portato questa nave carica di 2750 tonnellate di nitrato d'ammonio. Non si indaga su chi ha portato questi materiali nel 2013, e sul perché questa nave è rimasta per ben sette anni nel porto".

Abbiamo infine chiesto al giornalista un'opinione sui rapporti tra il Libano e il nostro Paese, rapporti storicamente molto solidi ma che hanno perso di consistenza da quando l'Italia è proiettata esclusivamente verso l'Unione Europa e la NATO.

"I rapporti tra Italia e Libano rimangono ottimi, anche perché nel sud del Libano è di stanza un contingente italiano composto da 1050 uomini con funzioni di "peacekeeping" e si tratta di un'esperienza straordinaria. Col tempo, però, il ruolo dell'Italia verrà meno, soprattutto dal momento che ha abbandonato il suo ruolo diplomatico nell'ambito del conflitto israelo-palestinese e del Medio-Oriente in generale".

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