23/01/21 Da quel primo giorno in cui emise il Suo primo vagito, il 21 gennaio del 1940

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Da quel primo giorno in cui emise il Suo primo vagito, il 21 gennaio del 1940 quando quel cuoricino iniziò a battere in questa vita terrena. Un cuoricino caro al Padre, un cuoricino che crescendo di lì a poco si sarebbe dovuto spalancare e aprire per poter contenere l'incontenibile.
Ecco che il 13 giugno del 1947 quel cuoricino si apre per accogliere la luce discesa dal cielo, per accogliere il Verbo Divino fatto carne, sceso nuovamente dal cielo.
Il Padre nuovamente ha mandato una parte di Sé, una parte del Suo cuore in questa umanità.
Ecco il Bambino Gesù che scende su una nuvoletta, così come era stato preannunciato nella Sacra Scrittura, ed ecco questo cuoricino che si spalanca, si dilata per poterlo accogliere e contenere. Ecco la luce che prende stabile dimora nel Suo cuore, ed ecco questa bimba che ama Gesù come lo ha amato Sua madre, dirà Gesù anni dopo. Rivelando alla Sua Fanciulla queste parole che ora noi tutti possiamo vedere e approfondire e meditare dato che sono state pubblicate in quel manoscritto che ora è pubblico e tutti quanti possono approfondire il mistero di questo amore che Gesù paragona all'amore di Sua Madre. Un amore unico, sublime. Così come sublime è l'amore di Maria Santissima, è l'amore con la “a” maiuscola. Mai nessuno è riuscito ad amare Gesù come Maria Sua Madre.
Ecco perché queste parole sorprendono e devono segnare il nostro cuore, pur sorprendendoci perché al di là dello stupore e della sorpresa dobbiamo penetrare questo “mistero d'amore”. Un mistero d'amore, da amore profondo, che riscalda il nostro cuore. Per poi portarci a meditare a contemplare il momento del “sì” che questa Fanciulla ha proclamato il 15 maggio del 1974 quando Gesù tornando a Lei adulto e non più Bambino, parlandole e chiedendole di poterlo aiutare, di poter assolvere alla chiamata che il Padre aveva riservato al Suo cuore. Ecco che senza indugio con volontà profonda Ella ha proclamato il Suo “sì” e nel momento in cui lo ha fatto non lo ha più ritirato.
Nel momento in cui ha proclamato quel “si”, quel “si” è stato sempre confermato, sempre in ogni circostanza torno a ripetere comoda o scomoda. Ma chi vuole fare la volontà di Dio non guarda ciò che umanamente può essere comodo o scomodo, conveniente o meno conveniente, anche in riferimento alle relazioni umane, Dio viene prima di ogni cosa e chi vuole assolvere alla volontà di Dio mette sempre Dio al primo posto. Ecco i santi, ecco la vita dei santi, di coloro che con obbedienza viva fino in fondo fanno la volontà del Padre, vivono per fare fino in fondo la volontà del Padre come Ella ci ha insegnato. Questo è il Suo testamento d'amore che ha lasciato a ciascuno di noi, un testamento che ora dobbiamo poter conoscere sempre più affinché possa essere vissuto sempre più, per poter imitare il Suo esempio, per imitare l'esempio di Colei che ha incarnato in vita le virtù di Maria Santissima.
Allora se comprendiamo questo comprendiamo anche il perché Gesù ha proferito quelle parole, perché Gesù ha equiparato questi due amori fondendoli in un unico amore. Quell'amore con il quale hanno amato Gesù entrambe “mistero d'amore”, un intreccio d'amore che fa sussultare il nostro cuore e noi vogliamo lasciarlo sussultare questo cuore.
In questo triduo di festa il cuore vuole sussultare, noi vogliamo lasciarlo sussultare affinché dal cielo Ella possa continuare a guidarci così come ha fatto su questa terra. In questa “terra d'amore”, da questa piccola Culla.
Quando da quella finestrella ha dispensato preghiere e consigli a tutti coloro che con sincerità di cuore si sono accostati alla Nuova Gerusalemme, per poterla vivere, per poterla comprendere.

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