Intervista a Sergio Fontanot

3 years ago
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L’Ing. Vincenzo Romanello ha intervistato per conto di Atomi per la Pace l’Ing. Sergio Fontanot, ingegnere elettrotecnico di notevole esperienza nel campo delle reti elettriche e distribuzione di energia; egli è stato dapprima capo servizio tecnico e poi vicedirettore del distretto Friuli Venezia Giulia per ENEL, concludendo la propria carriera quale responsabile della funzione commerciale della Direzione Distribuzione del Triveneto. Dal 2003 al 2004 ha tenuto, in veste di professore a contratto, il corso di Tecnica ed Economia dell’Energia Elettrica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Trieste.
Gli argomenti trattati nell’intervista vertono sul testo dell’Ing. Sergio Fontanot “Energia Elettrica, Mercato, Ambiente – Una Guida per navigare informati”, edito da 21mo Secolo (http://www.21mosecolo.it/sitonew/xx21mo/xx21mopoplibri.php?D1=102), con particolare riferimento alle tematiche collegate alla distribuzione dell’energia elettrica, alla gestione delle reti, ed all’impatto delle varie fonti di energia (rinnovabile e non) sulle stesse.
Rettifiche al video:
Minuto 3:57: L’Ing. Fontanot dice erroneamente dal 1993 fino al 2009 – in realtà il corso è stato tenuto dal 2003 al 2009;
A breve uscirà la terza edizione del testo “Energia Elettrica, Mercato e Ambiente” di Sergio Fontanot (edito da 21mo Secolo), ed a breve anche “Usa-Italia, due mondi elettrici a confronto” (a cura dello stesso autore ed editore);
Minuto 53:20: l’intervistato nomina la parte in blu, ma intende in realtà parlare delle barre rosse.

LINK DIRETTI ALLE DOMANDE:
1. Qualifiche e iter professionale. (00:00:33)
2. Nel suo libro "Energia elettrica mercato, ambiente" a pag. 67 lei sostiene che ai fini della produzione di energia elettrica l'olio di palma risulta decisamente preferibile per costo e compatibilità con il macchinario rispetto ad altri olii. Vuol commentare con maggior dettaglio questa sua affermazione? (00:04:53)
3. A proposito di microgeneratione e generazione distribuita, Lei sostiene a pag. 70 che "sono cose da addetti ai lavori che significano far girare un sacco di soldi per complicare un servizio che oggi funziona bene". Vuol commentare questo Suo passaggio? (00:08:47)
4. Nel suo testo lei ci ricorda (p.82) come oggi il tentativo sia quello di ovviare i difetti tipici delle FER con sistemi ibridi che coniugano ad esempio fotovoltaico e geotermico, biomasse e solare termodinamico, eolico ed idroelettrico e così via… resta però da dimostrare che una somma di difetti abbia il potere di generare qualche valore. Lei ritiene che lo sviluppo di tali tecnologie segua una decifrabile logica tecnica, oppure che si cerchi piuttosto di seguire una volontà politica voluta a furor di un popolo del tutto ignaro delle nozioni tecniche di base in questo campo? (00:17:50)
5. Da esperto di gestione delle reti elettriche, cosa pensa dell’abbandono dell’opzione elettronucleare da parte del nostro Paese? (00:23:37)
6. Lei ritiene che il mix produttivo elettrico, attualmente pesantemente sbilanciato sulla produzione da turbogas, sia adeguato e strategicamente oculato per un Paese come l’Italia? (00:28:35)
7. Ci può parlare in dettaglio di come avviene il dispacciamento dell'energia con particolare riferimento ai casi in cui la fonte (ad esempio il solare) non dovesse essere disponibile? (00:32:25)
8. Come funziona l'import dell'energia dalle centrali estere? Se c’è un picco da soddisfare, chi avverte le centrali estere che serve energia da loro? Chi si attiva e come per erogarla? (00:39:45)
9. La - da più parti! - invocata transizione verde alle fonti da energia rinnovabile, in particolar modo sole e vento, comportano fatalmente l’immissione in rete di potenza variabile e non comandabile. Questo implica non solo la necessità di una potenza installata convenzionale di backup adeguata, ma anche la necessità di brusche rampe di produzione degli stessi. Secondo lei quale quota percentuale massima di fonti discontinue (FER) può tollerare una rete come quella italiana? Cosa si sentirebbe di dire a chi fantastica di un futuro in cui l’80%, o secondo alcuni addirittura il 100% della produzione elettrica può essere fornito da sole e vento? (00:47:50)
10. Fra le sue conclusioni lei si chiede se il nostro pianeta sia davvero in pericolo, se le “terapie” messe in atto lo salveranno, oppure se tutto è finalizzato solo a mantenere un gigantesco business dipinto di verde, e invita quindi i suoi lettori a farsi una propria idea in merito in base alle informazioni fornite nel testo. Ecco, vorremmo chiederle esplicitamente: “quale è la sua opinione in merito”? (00:59:08)
11. Quale è il suo auspicio per il futuro, e che aspetto ha secondo lei un cittadino consumatore di energia elettrica realmente attento all’ambiente ed alle risorse del pianeta? (01:12:40)

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