Oggi mi ha preso cosi, per ricordare, due pezzetti di ... V per Vendetta

4 years ago
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Oggi mi ha preso cosi, per ricordare, due pezzetti di ...
V per Vendetta usciva nel 2005, diretto da James McTeigue, tratto dal romanzo a fumetti V per Vendetta di Alan Moore, illustrato da David Lloyd.
In un mondo distopico e futuristico, una versione moderna di 1984 di George Orwell, V per Vendetta racconta di un mondo tra il 2005-2020, in particolar modo in Inghilterra, in cui il totalitarismo e la paura si sono impossessati non solo dell’ambito politico, ma del controllo totale della vita di tutti i cittadini. Lo Stato, capitanato da un totalitarista senza scrupoli come Adam Sutler, punisce chi è, secondo la mentalità dello Stato, diverso, libero e non timoroso di essere se stesso. La paura, il terrore sono infatti la chiave della politica dello Stato inglese, che ha come motto “Strength through unity, unity through faith”, in italiano “La forza attraverso l’unità, l’unità attraverso la fede”. Annientando chi cerca di affermare la propria identità e il proprio essere, questo totalitarismo vuole avere in pugno i suoi cittadini, rendendoli servi e dipendenti dallo Stato. V ha un piano ben dettagliato che è molto più grande e di ampio raggio, rispetto a quanto possa sembrare, ovvero una semplice vendetta personale.
Il simbolo della maschera è molto interessante in V per Vendetta. Nella scena appena descritta, la maschera non serve solo a celare le identità, ma ad unire il gruppo, ognuno è V, ognuno è Guy Fawkes, ognuno è un ribelle. Anche la risposta di Evey alla domanda dell’ispettore Finch su chi fosse V in realtà è interessante, potrebbe ricordare da un certo punto di vista l’Uno, Nessuno, Centomila di Luigi Pirandello, perché anche V in fondo poteva essere uno, di fatto nessuno, eppure centomila.

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