GDF LECCE: ESEGUITE MISURE CAUTELARI PERSONALI E INTERDITTIVE (13.03.25)

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GDF LECCE: ESEGUITE MISURE CAUTELARI PERSONALI E INTERDITTIVE NEI CONFRONTI DI 16 PERSONE TRA AMMINISTRATORI PUBBLICI, IMPRENDITORI, FUNZIONARI PUBBLICI E LIBERI PROFESSIONISTI PER REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nella mattinata odierna, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 10 soggetti, dei quali 3 agli arresti in carcere e 7 agli arresti domiciliari, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Sono state inoltre emesse misure interdittive del divieto di contrattare con Pubblica Amministrazione nei confronti di ulteriori 6 indagati.

I reati contestati per i quali sono stati emessi i provvedimenti - è bene ricordare che tra il 3 ed il 4 febbraio u.s. si sono svolti gli “interrogatori preventivi” a cura dello stesso GIP di tutti gli indagati, introdotti dalla Legge 114 del 9 agosto 2024 (c.d. “Riforma Nordio”) - afferiscono a condotte di corruzione, falso, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture e subappalto illecito.

Questo preliminare epilogo giudiziario, sebbene provvisorio, e tuttora pendente nella fase cautelare, si basa su un’articolata attività di indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Lecce, affidata al Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Lecce, nel settore dei reati contro la Pubblica Amministrazione, attraverso cui sono state circoscritte una serie di condotte di rilievo penale realizzate da un imprenditore salentino (M.C. di anni 49), dominus di una serie di società destinatarie di numerosi appalti pubblici, in concorso con propri dipendenti e tecnici nonché con un pubblico funzionario, la cui attività e funzione, anche finalizzata a modificare atti e verbali delle gare di appalto, è risultata totalmente asservita agli scopi dell’imprenditore.

Gli stessi indagati ed altri amministratori pubblici, imprenditori e professionisti rispondono di corruzione, turbata libertà degli incanti, frode in pubbliche forniture, truffa, emissione di fatture per operazioni inesistenti, falso in atti pubblici, in graduatorie e documenti di gara nonché “subappalto illecito” (come riformulato dalla legge n. 32/2018).

L’indagine, nata quale spin-off di una precedente attività investigativa delle fiamme gialle leccesi, coordinata sempre della Procura della Repubblica di Lecce, ha portato a disvelare, in alcune località del sud Salento e, precisamente, nei Comuni di Maglie, Sanarica e Ruffano, la presenza di forti anomalie nella gestione dell’assegnazione degli appalti pubblici, delle varianti in corso d’opera, di cui alcuni anche oggetto di finanziamento pubblici nazionali, regionali o del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (c.d. P.N.R.R.), con conseguente contestazione da parte dell’Ufficio inquirente del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

La figura più ricorrente, come accennato, si è rivelato essere un imprenditore della zona di Maglie, risultato essere il “controllore” de facto di svariate imprese, tutte legalmente riconducibili a familiari, dipendenti, o comunque a suoi prestanome, che, grazie alla complicità dei pubblici funzionari locali, ha potuto decidere in anticipo a quali gare pubbliche partecipare e, soprattutto, quali vincere, sviluppando un sistematico rapporto di presunta natura corruttiva con importanti figure istituzionali in seno a vari Comuni, tra cui Sindaci, Assessori, Consiglieri Comunali, RR.UU.PP. e Dirigenti degli Uffici Tecnici.

L’imprenditore, quale contropartita, per il tramite delle proprie imprese e dipendenti, garantiva direttamente o indirettamente utilità di vario genere ai propri “interlocutori” istituzionali (lavori edili, ristrutturazioni, addobbi floreali, lavori di giardinaggio, sostegno elettorale in occasione delle elezioni amministrative). In almeno due occasioni - nel mese di aprile 2022 - anche dazioni di denaro contante.

L’attività di indagine nel suo complesso e la conseguente azione repressiva, svolta in stretta sinergia con l’ufficio della Procura della Repubblica di Lecce, testimonia il perdurante impegno della Guardia di Finanza a presidio della sicurezza del Paese e nel contrasto delle condotte che impattano sul regolare e trasparente funzionamento della Pubblica Amministrazione con un particolare focus alla gestione degli appalti pubblici nella Provincia di Lecce.

Si precisa che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo all’esito di sentenza irrevocabile di condanna. (13.03.25)

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