Bologna - CASA. DA APPENNINO A COOP, A BOLOGNA 'L'ALTRO PIANO' ANTI-CRISI (12.03.25)

8 hours ago
5

Bologna - CASA. DA APPENNINO A COOP, A BOLOGNA 'L'ALTRO PIANO' ANTI-CRISI
Bologna, 12 mar. - Acli, Cisl, Confcooperative e Emil Banca fanno 'blocco', a Bologna, per affrontare e dire la propria sulla crisi abitativa che colpisce la città. Lo strumento è NextWelfare, un "percorso di confronto e mutuo riconoscimento" realizzato con il supporto della Fondazione Yunus. Un progetto pensato per sottolineare "la necessità di mobilitare tutte le risorse a disposizione, dal pubblico al privato, con uno sguardo particolare al privato sociale. Le politiche dell'abitare possono essere un terreno di sperimentazione importante anche in relazione a formule innovative di partenariato pubblico-privato", si legge nel dossier presentato oggi dalle varie realtà coinvolte. "Il corposo Piano per l'abitare promosso dal Comune di Bologna è un punto di partenza importante", riconoscono i promotori di NextWelfare, ma allo stesso tempo si tratta di un percorso "che si ritiene necessario integrare al fine di rendersi pienamente responsivi rispetto alla sfida". L'idea è quella di mettere insieme diversi attori che "insieme possono mettere sul campo delle soluzioni concrete perchè oggi è veramente necessario ripensare l'idea di abitare a Bologna", afferma Giuseppe Torluccio, vicepresidente di Fondazione Yunus, sottolineando quanto è necessaria "la costruzione di un nuovo paradigma sociale che preveda uno sviluppo inclusivo da parte di questa città". Quello dell'abitare "è il problema numero uno a Bologna, è davanti a tutto- avverte Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcooperative Terre d'Emilia- perchè senza un'abitazione non c'è lavoro, studio, possibilità di vivere insieme e per risolvere un problema così importante le risposte devono essere diversificate". La proposta di Confcooperative, ad esempio, ricalca l'esperienza di Habitat Bologna e punta ad una "una formula di contenimento dei prezzi di nuove abitazioni immesse sul mercato, attraverso gli strumenti della cooperazione d'abitare, che non prevede la generazione di utili, perché pone a motore dell'operazione immobiliare i soci di cooperativa, interessati all'accesso alla casa". Per procedere in questa direzione servono intanto i terreni "e il Comune- sollecita Ravaglia- è in grado di offrire questa possibilità su aree che, però, bisogna capire chi deve bonificare e con che costi". Un altro pacchetto di proposte arriva in tandem da Acli e Cisl, che sul tavolo mettono in particolare le "seconde case sfitte sull'Appennino, soprattuto nelle zone meglio collegate alla città e quindi raggiunte dai mezzi e soprattutto dal treno lungo la Porrettana", spiega la presidente delle Acli, Chiara Pazzaglia, segnalando l'opportunità di creare un fondo dedicato alla ristrutturazione di questi alloggi non utilizzati. Del resot "ci sono tante famiglie che si rivolgono a noi e affitterebbero volentieri una casa in Appennino, pur facendo i pendolari, per disperazione- aggiunge Pazzaglia- perchè i costi degli affitti a Bologna sono altissimi". Tanto che in molti decisono di abbandonare città e lavoro: "Ci sono anche dipendenti della nostra associazione, giovani su cui avevamo fatto un investimento formativo, che hanno dato le dimissioni per trasferirsi di nuovo al sud, con un'emigrazione al contrario, perchè lì almeno hanno le famiglie che possono sostenerli". La proposta sulle seconde case andrebbe nella direzione di vedere "la montagna fattore positivo e non come elemento problematico", aggiunge il segretario della Cisl, Enrico Bassani. Entrando più nel merito, i sindaci dell'Appennino segnalano che in quelle zone "diversi alloggi o non sono occupati o lo sono parzialmente, solo durante la stagione estiva": e questo ad esempio potrebbe andare incontro alla necessità di alloggio che vive il personale della scuola, segnala Bassani, costruendo "un mix" che distingue i due periodi in cui una persona lavora o meno. Emil Banca, invece, si sofferma sul nodo dell'efficientamento energetico e inquadra così il possibile ruolo del credito: "Le banche che scelgono l'impegno sociale e l'esercizio di una responsabilità all'interno della Missione clima potrebbero ipotizzare di finanziare gli interventi di riqualificazione energetica nei condomini in classe G senza percepire alcuna remunerazione del proprio investimento". In questa prospettiva "siamo pronti a collaborare per trovare le migliori soluzioni insieme all'ecosistema che deve contribuire: amministratori di condominio, imprese, Comune con i nuovi soggetti che ha cosituto. E' una sfida che vorremmo raccogliere per incidere con concretamente", afferma Lorenzo Sartori, responsabile dell'area Innovazione e sostenibilità di Emil Banca. Nel dossier rientra poi anche Nomisma con una proposta che "mette al centro la nuda proprietà come occasione non solo per acquisire e re-immettere sul mercato abitazioni a prezzi calmierati, rispondendo ai bisogni di persone e famiglie oggi in difficoltà nell'acquisto della prima casa, ma anche per dare strumenti di autonomia a persone e famiglie over 65, già proprietarie". Lavoropiù, invece, riporta l'esperienza dell'acquisto di immobili ad uso foresteria per ospitare temporaneamente il nuovo personale delle imprese, mentre Renner e Cnos-Fap si soffermano sulle soluzioni abitative pensate per giovani alla fine del percorso formativo. (12.03.25)

Loading comments...