Bologna - DONNE. BOLOGNA CELEBRA 80 ANNI DI VOTO, "MA ANCORA DISCRIMINATE" (10.03.25)

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Bologna - DONNE. BOLOGNA CELEBRA 80 ANNI DI VOTO, "MA ANCORA DISCRIMINATE"
Bologna, 10 mar. - "Quello dei diritti è un tema che resta sempre attuale e all'ordine del giorno. Naturalmente è un problema che si manifestava in maniera diversa 80 anni fa, oggi la situazione è completamente diversa sia sul piano dei diritti sociali che civili e politici, tuttavia è evidente a tutti il fatto che le donne siano state escluse per secoli dalla sfera pubblica decisionale e dall'esercizio dei diritti politici fa sì che oggi si portino dietro una discriminazione sistemica di fatto che dev'essere superata, soprattutto alla luce del secondo comma dell'articolo 3 della nostra Costituzione sull'uguaglianza sostanziale". Lo afferma Giuditta Brunelli, professoressa di Istituzioni di diritto pubblico dell'Università di Ferrara, oggi a Bologna per partecipare alla seduta solenne del Consiglio comunale e metropolitano dedicata alla Giornata internazionale della donna e incentrata, in particolare, sul decreto che 80 anni fa ha riconosciuto il diritto di voto alle donne. Quella dell'8 marzo è "una giornata che porta con sé il peso della storia e la responsabilità del futuro, in un momento in cui diritti che davamo per acquisiti vengono rimessi in discussione e in cui la lotta femminista ci ricorda che la strada verso l'uguaglianza non è ancora compiuta", dichiara la vicesindaca Emily Clancy, sottolineando che "la battaglia per i diritti delle donne è anche una battaglia contro ogni forma di oppressione. L'8 marzo è anche la giornata delle lotte femministe e transfemministe, di chi scende in piazza per rivendicare diritti, per opporsi alle guerre e alle politiche patriarcali che le alimentano". A Bologna e in altre città "decine di migliaia di persone hanno manifestato sabato rispondendo alla chiamata di Non Una di Meno contro un sistema che continua a marginalizzare e reprimere. Noi, come istituzioni- afferma la vicesindaca- abbiamo il dovere di ascoltare queste voci e di tradurre queste rivendicazioni in azioni concrete. Bologna è e deve continuare a essere una città femminista e intersezionale, una città che riconosce che gli spazi e i servizi pubblici possono perpetuare oppure sfidare le disuguaglianze di genere". Nonostante le conquiste ottenute "le disparità di genere persistono in tanti ambiti della nostra società, dal lavoro alla politica, dalle retribuzioni alla conciliazione tra vita professionale e familiare. Ancora oggi- sottolinea la presidente del Consiglio comunale, Maria Caterina Manca- i numeri ci dicono che, mentre gli omicidi complessivamente diminuiscono, i femminicidi continuano ad aumentare. Un fenomeno che ci parla di una crisi profonda dentro le relazioni personali, di uomini che scambiano il possesso per amore e che, incapaci di accettare l'autonomia della donna, arrivano a sopprimerla". Bologna fa "dell'impegno per le pari opportunità e della lotta contro ogni forma di discriminazione e di violenza la propria identità", afferma il sindaco Matteo Lepore. "Bologna è tra le città italiane con il maggior numero di donne occupate nel mondo del lavoro, vogliamo ultimare tre nidi nuovi che permetteranno di azzerare le liste d'attesa- continua Lepore- e stiamo lavorando perchè ci siano più risorse per i Centri antiviolenza, sempre più denunce e più supporto a chi denuncia. E' molto importante che nel resto d'Italia si faccia lo stesso e si fermino invece i venti che sempre di più stanno portando avanti l'idea che la società si basi sugli uomini e sul loro potere". (10.03.25)

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