Bologna - IN COMUNE OPERE DI COSTANTINI E "ABBRACCIO A PALESTINESI" (06.03.25)

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Bologna, 6 mar. - Da Patrick Zaki ai giornalisti incarcerati in Eritrea, dalle proteste delle donne in Iran alle vittime di femminicidio, passando per la crisi migratoria nel Mediterraneo e la vicenda di Julian Assange. E poi "un abbraccio a popolo palestinese". L'opera del disegnatore Gianluca Costantini diventa una mostra che da domani al 23 marzo sarà visitabile a Palazzo D'Accursio, sede del Comune di Bologna, grazie a un allestimento che coinvolge la Manica lunga e la sala Ercole. "Cessate il fuoco 2005-2025. Vent'anni di battaglie per i diritti umani", è il titolo del progetto promosso dal Comune in collaborazione con il Mambo e il supporto di Amnesty international, Eritrea democratica e Sos Mediterranee. "E' una mostra che racconta tante vite. Ci sono tantissimi visi, facce di persone che hanno avuto una privazione della libertà molto importante", racconta Costantini in conferenza stampa. Si raccontano "storie buone, felici, che finiscono bene, con la libertà e i diritti. E altre che invece finiscono nell'oblio. E quindi ci sono anche molti visi per ricordare persone che non ci sono più", continua l'artista-attivista. "E poi ci sono tante lotte, fatte dai cittadini e dalle persone per i loro diritti nei loro vari Paesi", segnala Costantini. Narrazioni anche positive, quindi, "ma a un certo punto la mostra va a sbattere su un muro che è la questione palestinese, perchè a un certo momento i nostri diritti, quello che i nostri nonni e genitori hanno costruito nel dopoguerra- afferma Costantini- è stato cancellato: bambini e giornalisti non hanno protezione, i cittadini sono un obiettivo, le persone muoiono di fame e non posso muoversi. Dopo il 7 ottobre, con l'attacco di Hamas e la vendetta israeliana, tutte le regole sono salt e noi che lavoriamo per i diritti umani siamo in difficoltà". Aggiunge Costantini: "Devo spesso consolare persone con più di 70 anni che hanno lavorato per i diritti umani e hanno visto, nel giro di poco tempo, cancellare tutto quello che hano costruito". Dalla mostra si leva quindi la richiesta di un "cessate il fuoco per tutte le guerre, ma quella in Palestina così come quella in Ucraina- aggiunge l'artista- sono per noi più vicine". Non a caso l'immagine guida della mosrta è dedicata a Rafah Ziad Abu Suweirh, una bambina palestinese morta d'infarto dopo un bombardamento. Ecco quindi l'abbraccio al popolo palestinese voluto anche dal sindaco Matteo Lepore, spiega Costantini: "Quando ho proposto questo tema spinoso per un'istituzione, il sindaco ha accettato immediatamente, non ci ha pensato nemmeno 30 secondi. Ha supervisionato tutti i disegni prima che venissero esposti e sono stati tutti confermati". Quelle in mostra a Palazzo D'Accursio "sono immagini potentissime, bellissime e allo stesso tempo così dolorose perchè ci toccano anche là dove a volte non vorremmo vedere", dichiara Rita Monticelli, consigliera comunale con delega ai Diritti e al dialogo interreligioso: immagini che "ci invitano a riflettere, indignarsi e prendere posizione". Le battaglie per i diritti umani "hanno bisogno di immagini. Tutti abbiamo in mente quella di Alan Kurdi, che sicuramente ha stravolto il modo di pensare alla tragedia quotidiana dei migranti nel Mediterraneo- afferma il direttore del Mambo e curatore della mostra, Lorenzo Balbi- e lo sforzo di Costantini è proprio quello di creare queste immagini e renderle iconiche". Ma ci sarà spazio anche per le parole, visto che tra il 14 e il 21 marzo la mostra sarà affiancata da un ciclo di sei incontri dedicati ai temi che attraversano il progetto espositivo.(06.03.25)