Bologna - TURISMO. EMILIA-R CHIAMA OSPITI LGBTQ+, "BOLLINO" A CHI SI FORMA (25.02.25)

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Bologna - TURISMO. EMILIA-R CHIAMA OSPITI LGBTQ+, "BOLLINO" A CHI SI FORMA
Bologna, 25 feb. - Hanno un reddito mediamente superiore (del 38%), ma soprattutto fanno diversi viaggi lunghi l'anno, anche quattro o cinque. L'Emilia-Romagna punta sui viaggiatori Lgbtq+ per rafforzare l'offerta turistica, in particolare internazionale, attraverso un progetto di tre anni che porterà alla formazione degli operatori e alla creazione di eventi ad hoc, pacchetti ed itinerari specifici dedicati a questa categoria di ospiti. Le realtà turistiche della regione potranno a quel punto avvalersi della certificazione internazionale Queer Vadis, che definisce le linee guida essenziali, i comportamenti e le buone pratiche da adottare per marketing, vendita, customer-care e accoglienza rivolta alla comunità arcobaleno. Si parte però dall'inclusivita' all'interno degli stessi ambienti di lavoro, che siano hotel o altre aziende turistiche, ad esempio sensibilizzando le imprese sulle esigenze dei loro lavoratori, a prescindere dalle loro scelte di vita o identità sessuale. Poi si passerà ad una formazione orientata all'accoglienza dei viaggiatori. Infine, si andranno a creare pacchetti ed itinerari specifici, oltre a tenere un evento internazionale per presentare l'Emilia-Romagna come meta "friendly" per questi turisti. Tutte le strutture che si certificheranno avranno un bollino di riconoscimento. "L'Emilia-Romagna e' sicuramente un territorio fertile per questo tipo di turismo", sottolinea Alessio Virgili, ad di Sonders and Beach, gruppo internazionale che si occupa di turismo Lgbtq+ e che affiancherà la Regione nel progetto. L'Emilia-Romagna, sottolinea Virgili presentando oggi il progetto in viale Aldo Moro, "è una destinazione in cui i viaggiatori Lgbtq+ si sentono sicuri, anche a tenersi mano nella mano o a presentarsi coi propri figli, visto che oggi ci sono anche famiglie arcobaleno"."Quello di cui parliamo oggi", aggiunge la neo-assessora al Turismo Roberta Frisoni, "e' l'accoglienza, su cui la nostra regione e' sempre stata pioniera. Ma la storia non basta. Sappiamo che abbiamo un potenziale enorme di viaggiatori internazionali che ancora non riusciamo a cogliere a pieno. Dobbiamo essere pronti come sistema turistico a raccontare tutta questa accoglienza che abbiamo". L'obiettivo, precisa ancora l'assessora riminese, "non e' mettersi una medaglietta, ma rendere la nostra regione più riconoscibile da questo punto di vista". In Italia il segmento di mercato del turismo Lgbtq+ vale una cifra vicina ai nove miliardi di euro e il 78% di questi viaggiatori acquista viaggi da aziende specializzate: oltre la meta', il 52%, preferisce soggiornare in strutture ricettive Lgbtq+ friendly. (25.02.25)

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