Bologna -IMPRESE. LA PERLA, A BOLOGNA VOLTI LAVORATRICI DIVENTANO OPERA D'ARTE (24.02.25)

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Bologna -IMPRESE. LA PERLA, A BOLOGNA VOLTI LAVORATRICI DIVENTANO OPERA D'ARTE
Bologna, 24 feb. - C'è Elena, modellista a La Perla da 32 anni, che "ama questo lavoro" e pensa che "il lavoro nobilita la donna". Poi Monica, da 36 anni nell'azienda di intimo bolognese, tagliatrice di campionario, che rivuole il suo lavoro "per tornare a fare progetti per il futuro e ritrovare il mio ruolo nel sociale e la mia identità". O ancora Patrizia, da 34 anni all'ufficio piazzamenti e consumi, che sottolinea come "la nostra forza sia l'unione e la solidarietà e che ognuna di noi sia unica e indispensabile". Sono le storie delle lavoratrici de La Perla raccolte e diventate un'installazione multimediale in Sala Borsa. Un modo per celebrare la loro tenacia, nel cuore della città, e per tenere alta l'attenzione di fronte a una vicenda tutt'altro che chiusa. Si intitola "Sorelle d'Italia: il lusso di resistere" l'opera a cura delle fotografe Matilde Piazzi e Nadia Del Frate, e presentata oggi all'interno della biblioteca. Allestita fino al 15 marzo, è realizzata con il patrocinio di Comune e Città metropolitana con il contributo di Filctem-Cgil e Arci Bologna. L'opera racconta il viaggio emotivo e collettivo delle 24 'perline' che hanno fondato l'associazione UnicheUnite, contro l'ingiustizia e la speculazione, e le stesse fotografe, socie dell'associazione Grabinski point, lavorando nell'e-commerce hanno toccato con mano la crisi dell'azienda. Ecco quindi che nasce l'installazione: 12 bandiere (ispirate a "L'Aurora" di Guido Reni del 1614, "che rappresentano una sorta di fregio, di marcia vittoriosa" di grandi dimensioni, con i ritratti di 15 di loro che si tengono per mano e guardano l'obiettivo, appese nella piazza coperta della biblioteca), un video con le protagoniste, sei foto incorniciate in piccolo formato, il testo del 'Manifesto delle lavoratrici' con qr code che rimanda a un audio che lo legge. Per la Giornata della Donna saranno distribuiti anche 500 manifesti coi loro volti. Volevamo trasmettere le ragioni della lotta di tutte le lavoratrici e quindi un senso anche di vittoria, di resistenza, e anche di solidarietà all'interno di questa lotta, che comunque sono riuscite a portare avanti perché si sono unite e dove ciascuno ha un ruolo unico e indispensabile", spiegano le fotografe. A maggior ragione per il luogo scelto dell'installazione. "Ci piace pensare che ci sia un legame anche con il monumento che apre la sala Borsa, cioè il Sacrario dei partigiani, e questo che per noi è un manifesto alla Resistenza contemporanea". Per Stefania Prestipino, rsu de La Perla e a sua volta 'modella' per l'opera, si tratta di un "un grandissimo riconoscimento", seppur purtroppo non sia ancora un "coronamento, nel senso che la vertenza non è chiusa. Sappiamo delle manifestazioni di interesse, l'azienda è in vendita, ma ancora non sappiamo chi ha manifestato l'interesse e soprattutto non sappiamo poi se effettivamente questo significherà una tutela dei posti dell'occupazione all'interno dell'azienda", e al momento c'è la scure della cassa integrazione già terminata per una parte di loro lo scorso 25 gennaio e che per altre finirà ad aprile. "Stiamo chiedendo con urgenza una forma di ammortizzatore fino al momento della transizione della vendita per poter veramente consentire poi un rilancio perché comunque siamo convinte che tutte le nostre professionalità siano indispensabili e ormai siamo ridotte all'osso". Per Sergio Lo Giudice, delegato comunale al Lavoro, "c'è evidentemente un significato sociale molto importante per la nostra città, perché stiamo parlando di un'azienda che rappresenta un'eccellenza di Bologna nel mondo. C'è stata, come era successo qualche anno fa con la Saga Coffee, un'epopea di popolo accanto a queste lavoratrici, con l'obiettivo di mantenere a Bologna un'azienda e un marchio importante". In questo senso, le lavoratrici sono in lotta "non solo per il loro posto di lavoro ma per garantire a Bologna maggiori condizioni di lavoro per tutti". Una pratica di solidarietà "orizzontale, anche di costruzione della protesta, che si tocca con mano ogni volta che si partecipa a un presidio delle lavoratrici della Perla", aggiunge la vicesindaca Emily Clancy, come dimostra il loro manifesto dove "pongono al centro la ricerca dell'equità anche nel mondo del lavoro che quando c'è, dà dignità alle donne e da proteggere dalle speculazioni finanziarie, come in questo caso". (24.02.25)

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