Crolla il castello di carte dell’aggressione russa all’Ucraina - 20250221 - Pangea Grandangolo

1 day ago
66

Centosettantaquattresima puntata della trasmissione Pangea Grandangolo, la rassegna stampa internazionale di Byoblu, andata in onda sul canale tv Byoblu il 21/02/2025.
La notizia, data dal New York Times, è esplosiva: “Gli Stati Uniti si oppongono a definire la Russia aggressore nella Dichiarazione del G7 sull'invasione. L'opposizione americana alla bozza di una Dichiarazione del Gruppo dei 7 nel terzo anniversario dell'attacco russo all'Ucraina arriva dopo che il Presidente Trump ha incolpato Kyiv di aver iniziato la guerra. Lo spostamento di Trump verso la Russia di Putin stravolge generazioni di politica statunitense.
All'apertura dei colloqui di pace in Arabia Saudita, il Presidente Trump ha chiarito che i giorni dell'isolamento della Russia sono finiti e ha suggerito che l'Ucraina è colpevole di essere stata invasa. Zelensky e Trump si scambiano colpi mentre si inasprisce la faida sui colloqui di pace. Il presidente Trump ha definito Volodymyr Zelensky un dittatore senza elezioni dopo che il presidente ucraino ha detto che Trump era in una rete di disinformazione.”
“L'Europa - scrive il Wall Street Journal – è alla ricerca di una risposta dopo che Trump ha incolpato Kiev per la guerra in Ucraina. Stupiti dall'avvicinamento degli Stati Uniti alla Russia sull'Ucraina, i leader europei cercano di trovare un terreno comune.” Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha “riaffermato il sostegno dell’Italia all’Ucraina”, ma prudentemente non va a Kiev alla commemorazione del terzo anniversario della guerra. Il vicepresidente Matteo Salvini è esplicitamente schierato con Trump auspicando che “vada assolutamente avanti così”. La “sinistra” parlamentare dichiara attraverso Fratoianni “niente in comune con Trump sull’Ucraina.” Viene comunque annunciato che, a Kiev, “la UE riaffermerà la legittimità di Zelensky come presidente dell’Ucraina”.
Chi sia Zelensky e quale sia il suo ruolo lo abbiamo documentato su Grandangolo dell’11 agosto 2023. Ne riportiamo quindi la parte essenziale: il docufilm d’inchiesta di Scott Ritter che mostra le società offshore costituite da Zelensky e soci in paradisi fiscali, attraverso le quali “i suoi burattinai gli hanno fornito un cuscinetto finanziario” con un primo versamento di 41 milioni di dollari. Il docufilm mostra le lussuose ville che Zelenski possiede a Miami (solo questa vale 34 milioni di dollari), in Israele, in Italia a Forte dei Marmi, a Londra, in Georgia, in Grecia e anche in Crimea (unico investimento sbagliato perché ora Zelensky non ne ha più la proprietà). L’inchiesta di Scott Ritter mostra inoltre come l’Ucraina viene derubata delle sue terre più fertili, svendute da Zelensky e soci alle multinazionali, ma viene sempre più indebitata poiché le enormi forniture militari che riceve dagli Stati Uniti e dalle maggiori potenze europee non vengono regalate, ma date a credito. Tale debito crescerà ulteriormente con la “ricostruzione” che Zelensky ha messo nelle mani della statunitense BlackRock, la maggiore società di investimenti del mondo.
***
Aiutaci a realizzare le puntate di Pangea. Solo le vostre donazioni ci sostengono, non abbiamo nessun finanziamento da partiti o organizzazioni.
Dona su: https://www.perunmondosenzaguerre.eu/sostienici/
***

Loading comments...