Cagliari - SARDEGNA. ANCI BUSSA IN CONSIGLIO REGIONALE: COMUNI IN SOFFERENZA (13.02.25)

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Cagliari - SARDEGNA. ANCI BUSSA IN CONSIGLIO REGIONALE: COMUNI IN SOFFERENZA
Cagliari, 13 feb. - "Un'integrazione adeguata del Fondo unico per garantire la sostenibilità dei bilanci degli enti locali sardi e l'erogazione di servizi indispensabili per i cittadini più fragili della nostra società". Questo il cuore del report elaborato da Anci Sardegna, documento che verrà sottoposto questa mattina da una delegazione dell'associazione, guidata dalla presidente Daniela Falconi, ai capigruppo del Consiglio regionale. "Abbiamo voluto incontrare i capigruppo in vista dell'ingresso in aula della finanziaria- spiega Falconi prima della riunione con tutte le forze politiche- per portare all'attenzione del Consiglio regionale la situazione dei Comuni. Che rischiano un'enorme sofferenza economica, se non verrà adeguato il Fondo unico, così come c'era stato garantito in sede di diversi incontri". Nel report, numeri alla mano, "dimostreremo che nonsolo i Comuni stanno soffrendo- rimarca la sindaca di Fonni- ma hanno estrema necessità di risorse per garantire i servizi ai cittadini e alle imprese con regolarità". Nel dettaglio, spiega Falconi, "abbiamo fatto una simulazione sulla base delle entrate che ha ricevuto la Regione, e che dovevano essere adeguate secondo i dettami normativi. Abbiamo calcolato che dal 2009 mancano circa 150 milioni di euro all'anno di trasferimenti ai Comuni: stiamo parlando di cifre importanti. Ovviamente non vogliamo tutte queste risorse assieme, però ci auspichiamo che già da quest'anno ci sia un segnale forte verso i Comuni". Infine un passaggio sulla manovra finanziaria che stenta ad entrare in aula, sorpassata nelle priorità dalla riforma sanitaria: "Come abbiamo più volte rimarcato si può lavorare in parallelo- spiega la sindaca- però la finanziaria è veramente urgente perché ci sono Comuni che devono garantire i servizi, imprese che devono lavorare, una serie di cose che solo la finanziaria può garantire. Speriamo quindi che non si debba ricorrere al terzo mese di esercizio provvisorio". (13.02.25)

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