Bologna - SERVIZI, ECCO PATTO CHE FISSA PALETTI PER TERZO SETTORE (06.02.25)

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Bologna - SERVIZI, ECCO PATTO CHE FISSA PALETTI PER TERZO SETTORE
Bologna, 6 feb. - Nuovo patto a Bologna tra Comune, Città metropolitana e Cgil, Cisl e Uil: in questo caso sul fronte dell'economia sociale e dell'amministrazione condivisa, "due settori in cui le amministrazioni comunale e metropolitana sono molto impegnate a costruire relazioni significative con pezzi della città rispetto all'affidamento e alla gestione di servizi", sottolinea in conferenza stampa il capo di gabinetto di Palazzo D'Accursio e Palazzo Malvezzi, Sergio Lo Giudice. Tre i punti centrali del Protocollo d'intesa siglato oggi. Il primo riguarda "il mantenimento di un forte pilastro pubblico da parte delle istituzioni cittadine- spiega Lo Giudice- che non vengono meno rispetto al ruolo di governance e pianificazione nel momento in cui si relazionano con le organizzazioni del terzo settore". Un secondo aspetto è "la garanzia di uniformità di trattamento, condizioni di lavoro e rispetto dei contratti- continua Lo Giudice- tra chi lavora per il pubblico e chi lavora nei servizi a valenza pubblica". Infine c'è "la valorizzazione del ruolo delle organizzazioni sindacali" garantendo, aggiunge il capo di gabinetto, un confronto anche preventivo sulle scelte della pubblica amministrazione. Impegni che "saranno utili anche in vista dell'approvazione del Piano metropolitano per l'economia sociale, attualmente in corso di redazione- segnala la Città metropolitana- che intreccia le forme nelle quali viene declinato nel territorio il nuovo Codice del terzo settore, con particolare riferimento a quanto attiene l'intervento in ambito sociale, socio-sanitario e socio-educativo": il patto sottolinea infatti l'interesse per il ruolo che le organizzazioni dell'economia sociale possono svolgere "per contribuire allo sviluppo delle politiche di coesione, della crescita qualitativa del lavoro e del sistema delle relazioni sociali". Il coinvolgimento dell'economa sociale, però, "non può mai mettere in discussione la titolarità e i principi di autonomia e responsabilità del soggetto pubblico", prosegue Palazzo Malvezzi: "Le parti concordano che un eventuale intervento da parte degli enti del terzo settore in ambito sociale, socio-sanitario e socio-educativo, con riferimento agli strumenti della co-programmazione e co-progettazione, avvenga nei limiti di un sistema regolato dalle leggi nazionali e regionali, oltre che dagli atti di pianificazione e programmazione pubblica, che indicano chiaramente perimetro di azione, strumenti, percorsi e responsabilità dei soggetti". Il confronto con i sindacati rappresenta "un valore aggiunto per la possibilità che abbiamo di coinvolgere i delegati e dare voce alla vera base dell'economia sociale", dichiara Manuel Michelacci per la Uil. "Cambia il paradigma dell'amminastrazione condivisa: non semplice rapporto fornitore-committente ma costruzione di un'alleanza del pubblico anche con i sindacati a tutela del bene comune", afferma il segretario della Cgil imolese Stefano Moni. "Si sancisce l'inizio di percorso, proviamo a darci un linguaggio comune- dice il segretario metropolitano della Cisl, Enrico Bassani- tra le parti che s'interessano a questo argomento". L'intesa "scommette sulla contrattazione sociale territoriale- rimarca il segretario della Cgil bolognese Michele Bulgarelli- che è una particolarità e un valore aggiunto di questo territorio". Per l'amministrazione condivisa "l'alleanza con il mondo sindacale è imprescindibile", afferma la delegata del sindaco al Terzo settore, Erika Capasso. L'accordo siglato oggi "crediamo possa parlare anche oltre i confini della nostra area metropolitana", conclude la responsabile del Piano per l'economia sociale, Daniela Freddi. (06.02.25)

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