Bologna - IMPRESE. CONTE AL SIT-IN LA PERLA, "NORME PIÙ SEVERE CONTRO SPECULAZIONE" (06.02.25)

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Bologna - IMPRESE. CONTE AL SIT-IN LA PERLA, "NORME PIÙ SEVERE CONTRO SPECULAZIONE"
Bologna, 6 feb. - "Presidente Conte, la politica approvi una legge che fermi gli speculatori che spolpano le aziende". E' la prima preoccupazione delle lavoratrici di La Perla, che hanno visto la loro azienda smembrata e portata sull'orlo del baratro dal fondo Tennor. Lo ripetono al leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, a Bologna per "ascoltare" dalla viva voce delle 'perline' cosa sta accadendo nello stabilimento di via Mattei: il 10 scadrà l'avviso per le manifestazioni d'interesse, poi i potenziali compratori scopriranno le carte e faranno le loro offerte per aggiudicarsi marchio e produzione. Nel frattempo c'è da salvare il posto di lavoro della cinquantina di lavoratrici delle due società del gruppo in liquidazione (la Perla Italia e La Perla Management) che hanno finito o stanno per esaurire la cassa integrazione, con il rischio che La Perla si salvi, ma senza di loro. "Compraci, noi siamo in vendita. E non ci credere irraggiungibili", cantano le 'perline' al potenziale acquirente ("No perditempo", puntualizzano), aggiungendo una 'hit' al vasto repertorio di cover che ha accompagnato in questi anni la battaglia per la sopravvivenza del brand bolognese della corsetteria di lusso. Conte sorride e batte le mani. "Vi sto seguendo da un po'. E' bello vedervi così determinate", esordisce. "Nell'ultima legge di bilancio abbiamo presentato degli emendamenti volti a rafforzare la cassa integrazione. I numeri erano già chiari nel 2024, con una crescita del 30% dei cassintegrati. Il governo deve fare uno sforzo visto che dicono che lavorano per il bene del Paese, mettano attenzione su questo punto. Noi lottiamo con voi", assicura l'ex premier. "Oggi abbiamo un problema di sistema, un processo di finanziarizzazione dell'economia in atto da tempo. Oggi il capitalismo non è più basato sull'economia reale, oggi il capitalismo che fa profitti è un capitalismo finanziario, parassitario e predatorio. Vanno rafforzate le norme che già ci sono", osserva Conte. "La manifattura sta scomparendo e questo problema dovrebbe interessare tutte le forze politiche. Si parla tanto di identità, usando questo concetto a sproposito, ma qui c'è l'identità italiana, la tradizione e le capacità artigianali italiane", riconosce il leader pentastellato. "Un governo responsabile oggi deve porsi il problema in Italia e lo deve porre a Bruxelles di contrastare la finanziarizzazione dell'economia, la speculazione finanziaria. Dobbiamo tutelare chi produce un valore aggiunto", scandisce Conte. "Se ha bisogno di noi, veniamo a Roma. Non abbiamo paura di niente", si lanciano le dipendenti del gruppo bolognese, che aspetta di capire quante e quali saranno le manifestazioni d'interesse raccolte dal bando del ministero delle Imprese che scade il 10 febbraio. Intanto si protesta per ottenere una proroga degli ammortizzatori sociali per le cinquanta colleghe rimaste senza tutele. "Senza di loro, nessun rilancio è possibile", avverte Stefani Pisani della Filctem-Cgil di Bologna. Lo ha detto a Conte, lo ha ripetuto ai politici che oggi hanno incontrato le lavoratrici al sit-in: oltre al sindaco Matteo Lepore, la segretaria del Pd, Federica Mazzoni, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Lorenzo Casadei. (06.02.25)

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