Bologna - FIERE. ARTEFIERA 48, L'ULTIMA DI MENEGOI: "ORA LE GALLERIE LE SCEGLIAMO" (06.02.25)

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Bologna - FIERE. ARTEFIERA 48, L'ULTIMA DI MENEGOI: "ORA LE GALLERIE LE SCEGLIAMO"
Bologna, 6 feb. - Una nuova edizione che aumenta la qualità generale e, guardando avanti, marca sempre più la distanza dal recente passato: se nel 2019 l'affanno era quello di recuperare gallerie, che da qualche anno se n'erano andate da Bologna, adesso ci si permette di sceglierle. È la cornice di Artefiera 2025, che segna 48 edizioni a BolognaFiere e si prepara a riempire di nuovo sia i padiglioni storici, il 25 e il 26, quelli più luminosi del quartiere, sia la città, tramite le nuove decine di eventi targati Art City. Quella in programma da domani al 9 febbraio, con 176 gallerie presenti in fiera, è l'ultima edizione del direttore artistico Simone Menegoi, alla guida dal 2019, che insieme in particolare al direttore operativo Enea Righi, collezionista, ha cercato di rinnovare molto in questi anni. Che ci sia riuscito, lo conferma il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari: "Ricominciamo Artefiera nei padiglioni storici, quelli più graditi ai galleristi per la luce che li caratterizza, all'insegna di una maggiore qualità del salone. Quando ha Menegoi è partito- è il paragone del numero uno- il suo compito era cercare di recuperare gallerie non più presenti da qualche anno, oggi invece ci permettiamo di sceglierle, sulla base appunto di un criterio qualitativo particolarmente importante". Su chi raccoglierà l'eredità di Menegoi, a fianco sul palco del sindaco Matteo Lepore, Calzolari non si sbottona ma assicura: "Ci siamo promessi di dare la notizia sul successore l'ultimo giorno di fiera. È un'eredità importante, bisognerà coniugare continuità e innovazione come sempre succede in questi casi. Abbiamo motivo di essere fiduciosi- rassicura comunque Calzolari- che si tratterà di un'esperienza di direzione importante, come lo è stata quella di Menegoi". E Menegoi, tracciando un bilancio pubblico del suo mandato, enfatizza alcuni numeri: "Il numero di gallerie presenti sia ad Artefiera sia alla sezione principale di Art Basel, la principale fiera di settore mondiale, è aumentato in questi anni da quattro a 14. Consideriamo che Art Basel è un club che, per quanto riguarda l'Italia, non accoglie nemmeno 20 gallerie". Un altro aspetto che l'ormai ex direttore artistico di Artefiera rileva, sempre sulla crescita della manifestazione, è che "negli ultimi anni si è consolidato un main partner come Bper, il quarto gruppo bancario italiano. Basta questo dato" allora, insieme a quello di Art Basel, per poter parlare di successo, indica il critico-curatore veronese. Insieme con editoria e istituzioni, si arriva quest'anno al salone a poco più di 200 espositori: "Abbiamo mantenuto il tratto identitario di Artefiera, nel suo essere evento popolare, alzandone ogni anno qualità e ambizioni. Ci siamo riusciti in maniera molto semplice, rivendicando l'italianità dell'evento non come un limite ma come un pregio e un tratto distintivo. Cercando una strada intermedia- spiega ancora Menegoi- tra qualità della proposta e capacitò di riuscire a comunicarla ad un pubblico abbastanza ampio". Tra le diverse novità di questa edizione, c'è una nuova sezione dedicata gli artisti emergenti, che si chiama Prospettiva, e in particolare "due progetti d'artista" ritenuti molto validi: "Uno di Adelaide Cioni, per il padiglione Esprit Nouveau, che è una meravigliosa performance di cui ha disegnato costumi e scenografie, e un multiplo di Maurizio Nannucci, che ci invita a pensare ad un'alternativa radicale al presente". Sulle aspettative di Artefiera, Calzolari ricorda che "per business non è certo la fiera principale, ma per visibilità e centralità è molto importante. Ed è anche un contributo alla città in termini economici, per un indotto importantissimo, con una cinquantina di appuntamenti già fissata oggi in calendario" attorno appunto ad Art City. "Artefiera è quotidianamente in città, contribuisce a farci riconoscere nel mondo come un luogo di eccellenza, con beneficio per tutte le altre manifestazioni che organizziamo in Italia e all'estero", rimarca il presidente di BolognaFiere. Condivide Lepore, che ringrazia a sua volta Menegoi: "L'obiettivo era far sì che il puntino rosso di Artefiera tornasse di rango nazionale e non solo, possiamo parlare di missione compiuta. Bologna è cresciuta a insieme alla sua fiera, che ritrovo nelle relazioni internazionali che abbiamo". (06.02.25)

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