Cagliari - AEROPORTI. DE PASCALE: FUSIONE SCALI SARDI, STRADA TRACCIATA (05.02.25)

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Cagliari - AEROPORTI. DE PASCALE: FUSIONE SCALI SARDI, STRADA TRACCIATA
Cagliari, 5 feb. - La strada verso la fusione dei tre aeroporti sardi -Cagliari, Alghero e Olbia- è tracciata e potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi. Lo ha assicurato Maurizio De Pascale, presidente della Camera di commercio di Cagliari-Oristano, di Unioncamere Sardegna e della Confindustria isolana, a margine dell'"Airport Day" questa mattina nello scalo di Cagliari-Elmas. "Nel momento in cui si prende atto che i tre aeroporti sardi costituiscono la vera e unica connessione con il resto del mondo- le parole di De Pascale ai cronisti prima dell'evento organizzato su scala nazionale da Assaeroporti- è evidente che occorre che agiscano con una unica regia. E quindi con atti di indirizzo che partono dal pubblico, perché con l'accordo con la Regione- sostanzialmente chiuso- avremo la presenza rilevante della Regione nell'assetto azionario". Tutto questo si tradurrà "in un grosso passo in avanti. Non solamente per Cagliari, non solamente per Olbia, Alghero e Sassari, ma per tutta la Sardegna e per i sardi. La strada è tracciata- spiega l'ingegnere- e noi ci auguriamo che possa arrivare a conclusione- o meglio a un punto di partenza- nei prossimi mesi". I tre poli della Sardegna, "l'area vasta di Cagliari, Sassari-Alghero e la Provincia di Olbia a Tempio, sono certamente tre asset fondamentali per lo sviluppo della nostra isola- aggiunge De Pascale- e quindi anche per lo sviluppo delle aree interne. Ma occorre un collegamento che possa effettivamente connettere questi tre poli, e parlo naturalmente di collegamenti interni". Per De Pascale è necessario realizzare "una vera sinergia tra gli aeroporti, in maniera tale che la Sardegna possa dialogare con una voce unica nei confronti- non solo delle altre regioni italiane- ma dell'Europa. Anzi, spero che con il 2026 arrivino nuovi collegamenti, aiutati anche dalla nuova direttiva comunitaria che consente, attraverso quelli che vengono chiamati impropriamente 'aiuti di stato', di sostenere nuove rotte. Pensiamo, e ci auguriamo, che il 2026 possa vedere anche le prime connessioni con gli Stati Uniti". (05.02.25)

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