Napoli - VIOLENZA DONNE. A NAPOLI 463 NUOVE RICHIESTE DI AIUTO NEL 2024 (04.02.25)

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Napoli - VIOLENZA DONNE. A NAPOLI 463 NUOVE RICHIESTE DI AIUTO NEL 2024
Napoli, 4 feb. - Sono state 463 le nuove richieste di aiuto giunte lo scorso anno alla rete dei centri antiviolenza del Comune di Napoli. I dati del 2024, relativi alle strutture che operano sul territorio cittadino, sono stati analizzati e raccolti in un dossier presentato questa mattina dall'assessora alle Pari opportunità Emanuela Ferrante, dalla coordinatrice della ricerca Elvira Reale e da Rosa di Matteo, di Arcidonna Napoli. Casi di violenza si registrano "in tutte le Municipalità - ha spiegato Ferrante -, non possiamo dire che ci sono dei quartieri dove la violenza colpisce di più: in quartieri 'bene', penso al Vomero, c'è un numero molto importante di donne che accedono a nostri centri antiviolenza". Entrando nello specifico, si passa dai 33 casi della I Municipalità ai 56 della V, con le eccezioni della VII e dell'VIII Municipalità (rispettivamente nove e sette casi). Altro elemento che l'assessora definisce "preoccupante" è che "sta diminuendo l'età delle donne che accedono ai centri antiviolenza. Ci sono molte più ragazze di età compresa tra i 18 anni e i 25 anni che fanno accesso ai nostri centri antiviolenza. Credo che l'attenzione vada innalzata: oggi gli strumenti per arrivare a intercettare la violenza, e reprimerla, ci sono, ci sono le leggi, ci sono i centri antiviolenza, le forze di polizia sono più abituate a intercettare le ipotesi di violenza, ma noi dobbiamo anticipare la cura di queste situazioni, affrontare un problema culturale partendo dalle scuole". La fascia d'età in cui si registra il maggior numero di casi (193) è quella che va dai 40 ai 49 anni, ma non mancano segnalazioni di minorenni (due) e di donne ultra 69enni (17). Molte vittime (193) si sono rivolte spontaneamente ai centri antiviolenza, gli altri casi sono stati segnalati, tra l'altro, dai pronto soccorso o dalle forze dell'ordine. Dal report emerge che 400 persone seguite sono italiane, altre 16 provengono da Paesi europei, 47 da Paesi extraeuropei. Tra le vittime figurano sia donne coniugate (169) che nubili (184), sia lavoratrici con occupazione stabile o saltuaria (232) che non occupate (169), ma anche casalinghe (21), studentesse (27) e pensionate (10). La maggior parte (301) ha un diploma o una laurea. Andando ad analizzare l'ambiente in cui si sono consumati i casi di violenza e la tipologia di violenza subita, emerge che gli aggressori sono soprattutto coniugi e partner conviventi (163), partner non conviventi (40), ex coniugi o ex partner conviventi (76) ed ex partner non conviventi (102). Altri 24 casi sono riconducibili comunque all'ambiente familiare. Molto spesso le violenze si consumano davanti agli occhi dei figli. Quattro, infine, i casi segnalati in cui l'aggressore è il datore di lavoro. Da quasi tutte le storie delle vittime emerge come la violenza psicologica (422 casi) sia una costante, sovrapponendosi quasi sempre ad altri tipi di violenza: fisica (326 casi), economica (227 casi), sessuale (121 casi considerando anche le molestie) o di tipo persecutorio (138 casi). Tre i casi di mobbing. (04.02.25)

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