Bologna - GIUSTIZIA. RABBIA PRECARI PNRR: IN EMILIA-R. 500 RISCHIANO POSTO (31.01.25)

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Bologna - GIUSTIZIA. RABBIA PRECARI PNRR: IN EMILIA-R. 500 RISCHIANO POSTO
Bologna, 31 gen. - Erano stati assunti in 12.000 per l'attuazione del Pnrr Giustizia, nell'ambito di una serie di riforme e investimenti nel settore che hanno visto risorse per più di due miliardi e mezzo di euro. Ora, dopo tre anni, la metà di loro rischia di essere lasciata a casa, una beffa che porterà anche a un indebolimento dei servizi pubblici. Per questo a Bologna, come in altre città d'Italia, oggi scioperano i precari del Pnrr Giustizia, dove Usb Pubblico impiego ha promosso un presidio davanti alla Prefettura. In Emilia-Romagna sono infatti circa "500 fra addetti all'ufficio del processo, data entry e tecnici, tra tutti i tribunali della regione" i lavoratori coinvolti, spiega Maria Teresa Chiarello, di Usb Pubblico impiego, persone che "rischiano di rimanere a casa dopo tre anni di contratto precario". Per questo una delegazione del sindacato consegnerà una nota al prefetto "chiedendo appunto che faccia da portavoci nei confronti del Governo affinché vengano individuate le risorse per la stabilizzazione di tutti, perchè credo che sia un diritto e anche un dovere in questo Paese avere lavoratori e lavoratrici nella pubblica amministrazione per rafforzare appunto tutti i servizi pubblici ai cittadini". Infatti, prosegue la sindacalista, "i servizi non sono a tempo determinato quindi neanche i lavoratori dovrebbero avere un contratto a scadenza", senza contare che "non rinnovare questi contratti vuol dire aumentare il carico di lavoro per chi oggi lavora al Ministero della Giustizia, che è uno dei ministeri con il più alto con la più alta carenza di organico". Per questo Usb chiede la "stabilizzazione di tutti di tutti i 12.000 lavoratori precari del Pnrr", e non solo dei circa "6.000 previsti dalla legge di bilancio". (31.01.25)

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