MAFIA. BLITZ PALERMO, IL RITORNO DEI VECCHI BOSS SCARCERATI AGLI AFFARI (29.01.25)

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MAFIA. BLITZ PALERMO, IL RITORNO DEI VECCHI BOSS SCARCERATI AGLI AFFARI
Palermo, 29 gen. - Nell'indagine della Dda di Palermo che ha portato a 19 arresti nel mandamento Uditore-Passo di Rigano "è emersa la volontà di alcuni indagati, dopo un aver scontato un periodo di detenzione, di consolidare le posizioni di potere all'interno di Cosa nostra". Lo sostengono gli investigatori che hanno eseguito l'ordinanza nei confronti di vecchi boss scarcerati. Le mire degli indagati sarebbero state messe in atto "anche attraverso il controllo e la gestione, all'interno del mandamento, delle attività produttive legate in particolar modo al settore dell'edilizia". Tra i personaggi di spicco di Cosa nostra arrestati nel blitz c'è l'imprenditore 82enne Franco Bonura, tornato in libertà a fine 2020 dopo avere scontato un periodo di detenzione. Di lui si è tornato a parlare nell'ambito dell'inchiesta della procura di Caltanissetta che ha ripreso in mano il dossier 'mafia e appalti' che fu di Paolo Borsellino. Secondo gli investigatori, Bonura sarebbe ritornato "negli attuali assetti criminali" e sarebbe risultato "particolarmente attivo nella riorganizzazione di una rete relazionale qualificata allo scopo di ribadire la propria forza ed ingerenza, ma anche al fine di condividere i vantaggi economici di iniziative imprenditoriali". Tra gli arrestati, inoltre, figurano anche l'imprenditore 76enne Agostino Sansone e Girolamo Buscemi. In una delle ville confiscate a Sansone ora c'è una caserma dei carabinieri. Si tratta dello stesso residence dove Totò Riina trascorse l'ultima parte della latitanza prima di essere arrestato. Buscemi ha 73 anni.(29.01.25)

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