Verona - DROGA. GDF SMANTELLA ORGANIZZAZIONE NARCOS ATTIVA TRA VERONA-MILANO (28.01.25)

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Verona - DROGA. GDF SMANTELLA ORGANIZZAZIONE NARCOS ATTIVA TRA VERONA-MILANO
Verona, 28 gen. - Custodia cautelare in carcere per 10 indagati, dopo averne arrestati in flagranza altri due, e il sequestro di 83 chili di cocaina, 103 di hashish e 170.000 euro in contanti. Questo il bilancio di un'operazione antidroga condotta dalla Guardia di finanza di Verona sotto il coordinamento della Procura di Milano. L'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del capoluogo lombardo, fanno sapere i finanzieri veronesi, è in corso dalle prime ore di questa mattina, con il supporto delle Fiamme gialle milanesi. L'indagine, dettagliano dalla Guardia di finanza, è stata "avviata mesi fa sotto l'egida della Procura scaligera", e ha portato a "disarticolare un'organizzazione ramificata tra Belgio, Paesi Bassi e Italia". La cocaina sequestrata veniva trasportata dal Nord Europa "attraverso auto modificate con doppifondi dotati di aperture elettromeccaniche", mentre l'hashish "arrivava confezionato in involucri di snack come barrette di cioccolato e biscotti, con etichette ispirate a marchi famosi". Una volta arrivate in Italia, le droghe venivano stipate "in due garage nell'hinterland milanese, utilizzati come depositi per la distribuzione sul territorio e da cui partivano anche le consegne per la piazza veronese". A far scattare gli accertamenti è stato l'arresto, avvenuto nel settembre del 2023 nella bassa veronese, "di un cittadino marocchino sorpreso a trasportare 16 chili di hashish". L'uomo aveva tentato la fuga "speronando due veicoli dei militari e spingendone uno in un fossato pieno d'acqua", e per bloccare la sua auto "si era reso necessario il ricorso alle armi". Da lì è partita "una'indagine che, grazie a pedinamenti, videoriprese e intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di ricostruire lo schema criminale e identificare i membri del sodalizio. Il gruppo criminale, spiegano le Fiamme gialle, "è riconducibile alla rete transazionale nota come Mocro-Mafia, composta prevalentemente da soggetti nordafricani", e i proventi dell'attività illecita, stimati in milioni di euro, venivano gestiti "attraverso un sistema di trasferimento di denaro basato sulla rete 'hawala', un sistema informale abitualmente utilizzato per trasferimenti veloci e discreti". Gli indagati "si avvalevano di un gruppo di intermediari turchi che effettuavano prelievi a domicilio per spostare i fondi tra diversi Paesi". L'uso di questa modalità di trasferimento di denaro, che "non lascia tracce nei circuiti bancari tradizionali e sfugge ai presidi antiriciclaggio", garantiva al sodalizio u"n livello elevato di anonimato e sicurezza, rendendo particolarmente difficile il tracciamento del denaro da parte delle autorità, che comunque, nel marzo del 2024, sono riuscite a sequestrare, nel territorio milanese, ingenti quantità di contanti e lingotti d'oro, arrestando i responsabili". (28.01.25)

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