Bologna - GIORNO MEMORIA. BOLOGNA, IN COMUNE MONITO DE PAZ SU GENOCIDIO-SIONISMO (27.01.25)

28 days ago
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Bologna - GIORNO MEMORIA. BOLOGNA, IN COMUNE MONITO DE PAZ SU GENOCIDIO-SIONISMO
Bologna, 27 gen. - Dopo le polemiche di un anno fa e le tensioni registratesi successivamente attorno al conflitto Israele-Palestina, stavolta la seduta solenne del Consiglio comunale di Bologna dedicata al Giorno della memoria si conclude con uno scambio reciproco di applausi e poi con una stretta di mano tra il presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz e il sindaco Matteo Lepore. Si fa notare, però, il monito di De Paz sull'uso "malato" di termini come genodicio e sionismo. "E' andato e sta andando tutto molto bene. L'auspicio era quello e mi sembra si fossero definiti tutti i presupposti perchè la giornata funzionasse al meglio", commenta De Paz a fine seduta. Anche nel resto della città, afferma De Paz, la Comunità non ha avuto notizie di contestazioni di qualche genere oggi: "So che c'è stato qualcosa sabato pomeriggio", giornata in cui è stata organizzata una manifestazione per la Palestina, "ma nulla di particolarmente importate". Tornando alla seduta solenne, in aula De Paz sottolinea che "la comunità ebraica vive di nuovo in ansia e in angoscia. Non si ignori questo sentimento e lo si affronti con serietà". De Paz parla di una "impennata di antisemitismo che ha reso più precaria l'esistenza ebraica non solo in Italia ma in tutto l'occidente", aggiungendo che si tratta di un fenomeno "legato inevitabilmente alla recrudescenza del conflitto che Hamas ha scatenato il 7 ottobre" e poi "certamente alle conseguenze delle azioni di difesa del Governo israeliano". Da allora gli ebrei "vivono sotto assedio" ovunque, continua il presidente della Comunità: allora "riconosciamo a tutti il diritto di opinione sul conflitto e sulle ragioni e i torti da ambo le parti", però "chiediamo che il diritto di esprimere opinioni di qualunque tipo non diventi licenza di incitare all'odio antisemita". Dunque, continua De Paz, "non possiamo fare finta di niente e accettare chi sostiene che il conflitto in essere non abbia nulla a che fare con un ritorno dell'antisemitismo, questo deve far riflettere una società che si dice antifascista". Il presidente della Comunità esprime poi "un apprezzamento alla scelta non simbolica del nostro sindaco per lavorare nella direzione del dialogo, del rispetto reciproco e della pace. Serve un linguaggio condiviso che sappia dare alle parole un giusto significato". A questo punto, De Paz invita a riflettere sull'uso "malato" fatto negli ultimi mesi di termini come genocidio e sionismo: concetti che proprio di recente hanno provocato dibattito per le prese di posizione dei pezzi della maggioranza più vicini alla causa palestinese, come Coalizione civica e lista Lepore. "Un termine come genocidio non deve diventare un'arma impropria verso chi effettivamente lo ha subito e ne porta traccia nella memoria collettiva. Il termine genocidio oggi viene volutamente travisato- afferma De Paz- e, con la palese volontà di colpire chi ne è stato vittima, tale termine viene purtroppo annacquato e banalizzato". Mentre la parola sionismo, "affonda le sue radici a metà nel 19esimo secolo come movimento di liberazione, di autodeterminazione e di emancipazione democratica di un popolo", prosegue De Paz, aggiungendo che questa storia "non va stravolta nè demonizzata, bensì riletta in senso critico e prospettico". Al termine dell'intervento, ai lati di De Paz battono le mani il sindaco Matteo Lepore e la vicesindaca Emily Clancy (che poi all'uscita preferisce non rilasciare dichiarazioni). Nell'aula del Consiglio, invece, c'è chi non applaude tra i banchi di Coalizione civica e di Fdi ma non si registrano veri e propri segnali di contestazione. (27.01.25)

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