Roma - SANITÀ. MONS. PAGLIA: NON VA RELEGATA SOLO A GRANDI ISTITUZIONI (22.01.25)

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Roma - SANITÀ. MONS. PAGLIA: NON VA RELEGATA SOLO A GRANDI ISTITUZIONI
Roma, 22 gen. - "La sanità è un tema enorme, uno dei cardini del futuro del nostro Paese. Ecco perché le risorse economiche devono essere destinate non solo ad una riorganizzazione della sanità, perché si evitino gli sprechi, che sono giganteschi, ma anche ad una maggiore attenzione al territorio. È necessario che la sanità non venga solo relegata alle grandi istituzioni, ma entri nel territorio per aiutare i più deboli e i malati nelle loro case o nei luoghi più vicini alla loro vita, perché possa aversi una salute migliore e meno dispendiosa". Così Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e presidente della Fondazione Età Grande, intervistato dalla Dire oggi a Roma in occasione della conferenza stampa organizzata dalla U.A.P. (Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata) per discutere sulle "gravi problematiche derivanti dall'applicazione del nuovo Nomenclatore tariffario, entrato in vigore il 30 dicembre", e sulle conseguenze dirette per le strutture sanitarie private e per i cittadini. L'evento si è svolto presso la Clubhouse di piazza Montecitorio. Ma c'è un appello che vuole fare al ministro Schillaci? "L'appello che faccio al ministro, che è un amico- ha risposto Mons. Paglia alla Dire- e con il quale proprio fra qualche giorno metteremo in atto la legge per l'assistenza agli anziani che inizierà a Tor Bella Monaca, è che si possa quanto prima definire il decreto attuativo della legge 33 del 2023 (che sancisce il diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio, ndr). Il progetto prevede un'attenzione agli anziani al loro domicilio, anche attraverso la telemedicina e nuovi operatori sociali. Questo permette di stare meglio e di spendere bene, perché l'intasamento dei pronto soccorso è una condizione di grosso spreco economico e anche di orribile situazione sanitaria. Ecco perché questa sperimentazione credo sia un esempio e mi auguro che nei prossimi anni possa essere man mano regolamentata per l'intero territorio italiano". (22.01.25)

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