Palermo - MAFIA. DEPUTATO ARS DENUNCIA: GIOCO DA TAVOLO BANALIZZA VIOLENZA CLAN (21.01.25)

Palermo - MAFIA. DEPUTATO ARS DENUNCIA: GIOCO DA TAVOLO BANALIZZA VIOLENZA CLAN
Palermo, 21 gen. - Un gioco da tavolo che "banalizza la storia della criminalità organizzata siciliana simulando la guerra di mafia degli anni ottanta in Sicilia". La denuncia arriva dal deputato di Forza Italia all'Ars, Alessandro De Leo, che oggi ha inviato una lettera al presidente della Regione, Renato Schifani, per denunciare la commercializzazione del gioco da tavolo che ha vinto recentemente l'As d'Or 2024 come miglior gioco per esperti: si tratta uno dei maggiori premi per i giochi da tavoli che viene assegnato ogni anno in Francia. Nel mirino del deputato regionale siciliano è finito il gioco 'La Famiglia - The Great Mafia War', prodotto dalla tedesca Boardgame Atelier. Recentemente tradotto in italiano e distribuito su diverse piattaforme di vendita online, il gioco invita i partecipanti a competere per il "controllo dei mandamenti delle famiglie mafiose siciliane", usando "strumenti di gioco" come le autobombe, l'uccisione dei soldati, la costruzione di laboratori per la droga e le barche per il trasporto della droga e per il contrabbando. "È inaccettabile che un fenomeno criminale con il suo carico di violenza e sofferenza venga trasformato in un gioco da tavolo - dice De Leo -. Questo prodotto non solo offende la dignità dei siciliani, ma svilisce anche l'impegno quotidiano di milioni di cittadini che si battono per la legalità e la giustizia nella nostra regione. Ancora più grave, sotto ogni punto di vista, è la banalizzazione di elementi violenti come l'uso delle autobombe, ridotte a semplici strumenti di gioco. Ho chiesto al presidente Schifani - prosegue De Leo - di valutare ogni possibile azione per contrastare la diffusione di questo gioco, seguendo l'esempio di quelle imprese e associazioni che già si sono mobilitate contro la commercializzazione di prodotti che banalizzano il fenomeno mafioso". Il gioco in questione permette a fino a quattro giocatori di assumere il controllo di sei diverse famiglie mafiose, ciascuna dotata di "abilità speciali", per competere per il dominio della Sicilia. Una meccanica che, secondo il parlamentare, "trasforma in intrattenimento uno dei capitoli più dolorosi della storia siciliana".(21.01.25)