Canada, Groenlandia, Panama: Trump non scherza | Francesco Dall’Aglio

Nei giorni scorsi, il presidente eletto Donald Trump ha riaffermato con forza l’intenzione di annettere agli Stati Uniti i territori di Canada, Panama e Groenlandia, non escludendo il ricorso a mezzi coercitivi di natura politica ed economica per conseguire l’obiettivo. Simultaneamente, Elon Musk si è speso in una serie di ingerenze negli affari interni ai singoli Paesi europei, suscitando lo sdegno di Macron, scagliatosi contro le interferenze della cosiddetta “internazionale reazionaria”. Sul campo di battaglia ucraino, invece, le forze armate di Kiev hanno sferrato una nuova offensiva presso l’oblast’ russo di Kursk, non riuscendo tuttavia a cogliere risultati significativi. È anche spuntato un filmato che documenta uno scontro corpo a corpo tra un soldato russo e uno ucraino, risultato particolarmente esplicativo sia del tipo di guerra che si sta combattendo, sia della portata allucinante raggiunta dalla propaganda. I rappresentanti istituzionali dell’Occidente continuano infatti a sostenere che i russi starebbero subendo perdite letteralmente catastrofiche. Stando ai resoconti dell’Alleanza Atlantica, le forze armate russe «reclutano probabilmente 30.000 nuovi soldati ogni mese, assorbendo così le massicce perdite», stimate in 1.500 soldati al giorno. Una quota grosso modo doppia rispetto a quella attribuita agli ucraini, che secondo la Nato i russi starebbero cercando di «affossare usando la forza d’urto della massa», sebbene l’amministrazione Biden sia intensificando le pressioni su Kiev affinché proceda all’abbassamento dell’età minima per i reclutamenti nelle forze armate ucraine da 25 a 18 anni. Secondo Trump, la Russia avrebbe subito addirittura 600.000 morti nel corso della guerra. Dal vertice Nato di Ramstein, intanto, il presidente Zelen’skyj ha rinnovate le richieste di sostegno militare all’Occidente, e dichiarato che «l’Ucraina sta facendo tutto il possibile per porre fine alla guerra quest’anno. Porre fine alla guerra è un obiettivo comune dell’Ucraina e dei suoi partner, non della Russia». Parliamo di tutto questo assieme a Francesco Dall’Aglio, medievista, saggista, ricercatore presso l’Istituto di Studi Storici al Dipartimento di storia medievale della Accademia delle Scienze di Sofia e gestore del canale Telegram «War Room».

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