Controinformazione e spiritualità: l'informazione alternativa favorisce il risveglio spirituale?

6 days ago

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Introduzione: mainstream vs. controinformazione
I mezzi di comunicazioni tradizionali, detti anche mainstream, sono solitamente controllati da potenti istituzioni, quali governi, multinazionali, gruppi editoriali ed entità economiche influenti. Questi attori plasmano le narrazioni pubbliche e le norme sociali, rappresentando sovente gli interessi delle élite globali che controllano le risorse, le politiche e le tendenze culturali. Attraverso la loro vasta rete di influenza stabiliscono ciò che è considerato “verità” o “sapere comune” con il fine di creare una struttura percettiva all’interno della quale poter svolgere i dibattiti pubblici. Questa interpretazione della realtà riflette chiaramente le priorità di chi è al potere, quali la crescita economica, il progresso tecnologico o la stabilità politica. Potremmo quindi descrivere i mezzi di comunicazione mainstream come la voce dei potenti del mondo, i quali non sono necessariamente personaggi pubblici noti per la loro grande ricchezza.

I mezzi di comunicazione alternativi quali Byoblu, invece, cercano di sfidare queste narrazioni dominanti offrendo prospettive divergenti o denunciando le ingiustizie percepite. Solitamente si propongono come voce del dissenso in vece di quegli individui che si sentono emarginati o del tutto esclusi dal discorso ufficiale. Tuttavia, i media di controinformazione dipendono intrinsecamente dall’esistenza del mainstream, a cui si affidano per definire la propria identità e i propri scopi. Senza una narrativa dominante da contrastare o criticare, i canali di controinformazione perderebbero la loro ragion d’essere. Essi si definiscono non attraverso una linea editoriale indipendente, ma fondamentalmente attraverso l’opposizione a ciò che percepiscono come eccesso di potere o di manipolazione cognitiva.

Contrastare il sistema mediante i suoi stessi mezzi
L’informazione alternativa, facendo leva sul pensiero critico, funge da serbatoio per il malcontento e la preoccupazione nei confronti delle dinamiche messe in atto dai dominatori del mondo, i quali, ovviamente, perseguono i propri interessi ponendo in secondo piano quelli delle masse. La controinformazione potrebbe essere definita come la voce degli individui più consapevoli e attenti, almeno in teoria.

È inoltre interessante notare come il fenomeno della controinformazione sia nato a partire dalla fine degli anni Novanta con l’introduzione di Internet, e come da allora sia rimasto confinato a tale realtà, dato che televisione e radio sono ancora interamente controllate dalle forze di sistema. Paradossalmente le fonti mediatiche alternative che mirano a combattere il sistema utilizzano gli strumenti forniti dal potere stesso, come YouTube, Twitter/X, siti web dedicati e così via. Cercano in qualche modo di cambiare il sistema dall’interno, come una sorta di virus che si insinua in un organismo e ne altera gli equilibri.

Caratteristiche e limiti dei media alternativi
Da una prospettiva psicologica, la controinformazione opera principalmente come un meccanismo reattivo. Essa reagisce ai nuovi cambiamenti introdotti dalle strutture di potere tradizionali; che si tratti di innovazioni tecnologiche, come le valute digitali, di cambiamenti politici o di mutamenti culturali, essa risponde con scetticismo o attraverso un vero e proprio rigetto. Tale posizione rettiva è spesso guidata da una profonda sfiducia verso l’autorità e dalla convinzione che le narrazioni mainstream siano intrinsecamente manipolative e autoreferenziali. Sebbene questo approccio possa fungere da importante meccanismo di controllo nei confronti delle istituzioni che diventano troppo potenti, nonché fornire una piattaforma per le voci dissenzienti, solitamente esso manca di lungimiranza nell’anticipare o nell’affrontare in modo proattivo i problemi. Invece di definire la propria agenda o di offrire alternative costruttive, la controinformazione tende a concentrarsi sullo smantellamento o sul discredito delle proposte di chi è al potere, il che resta senz’altro un buon punto di partenza.

I mezzi di comunicazione alternativi, in sostanza, rincorrono la narrazione prevalente proponendo una propria visione critica delle questioni prese in esame. Ciò comporta l’instaurarsi di una relazione simbiotica tra il sistema di informazione ufficiale e i suoi detrattori, in cui ogni fazione ha bisogno dell’altra per portare avanti il proprio programma. Il potere necessita di nemici, reali o fittizi che siano, per guidare le masse verso la direzione desiderata, poiché la paura è il catalizzatore energetico più potente che esista. La controinformazione, d’altro canto, ha bisogno di essere riconosciuta dal potere come entità legittima al fine di portare avanti le sue battaglie a livello pubblico. L’informazione tradizionale, nonostante ciò, si rifiuta di considerare i suoi avversari come legittimi, semplicemente perché ottiene risultati migliori etichettandoli come sovversivi e pericolosi ...

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