Intervista di Tucker Carlson al Ministro Esteri russo Sergej Lavrov

14 hours ago
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Il Ministro Lavrov ripercorre il processo storico che ha portato la Russia ad entrare in guerra in Ucraina.

Gli USA e la NATO hanno disatteso le promesse fatte negli anni ’90 quando si erano impegnati con la Russia a non far espandere la basi NATO verso l’est. Nonostante la promessa e le ripetute proteste di Putin, sono state installate numerose basi NATO in tutti i paesi limitrofi alla Russia.

Gli USA hanno ingerito da oltre 20 anni negli affari interni dell’Ucraina.

Nel 2004 vi era stata la cosiddetta rivoluzione arancione (sostenuta e finanziata da George Soros) che riuscì a imporre un presidente filo-occidentale. Di nuovo nel 2014 la rivoluzione di piazza Maidan ha portato al potere un candidato filo-occidentale e addirittura Victoria Nuland, inviato speciale USA, decise quali fossero i ministri di quel governo.

Nel paese sono state emanate leggi contro la cultura e la popolazione di lingua russa ed addirittura la chiesa ortodossa è stata messa al bando, e dopo il 2014 sono iniziati i bombardamenti contro i territori separatisti del Donbass.

I referendum dei separatisti del Donbass sono stati ignorati e, nonostante gli accordi di Minsk del 2014, che prevedevano la pacificazione, la popolazione del Donbass ha continuato ad essere bombardata con l’indifferenza dei paesi occidentali. Anzi si è prospettato con maggiore probabilità l’ingresso dell’Ucraina nella NATO e nel 2021 la stessa NATO ha dato risposta negativa and un trattato di pacificazione della Russia, che chiedeva il non ingresso dell’Ucraina nella NATO. Questo ha fatto scattare l’intervento armato della Russia con l’Operazione Militare Speciale.

USA ed Europa non hanno mai operato per portare la pace in Ucraina.

Solo due mesi dopo l’inizio dell’Operazione Speciale Militare della Russia, l’Ucraina era disposta ad accettare la resa e firmare un Trattato di Pace. L’intervento fulmineo di Boris Johnson (UK) ha convinto il presidente Zelensky a non firmare il trattato e continuare la guerra. Sia USA che paesi europei hanno contribuito a far prolungare il conflitto inviando armamenti ed ingenti finanziamenti all’Ucraina, un paese ormai fallito, senza futuro, sacrificato per volontà della strategia geopolitica USA.

Dall’intervista di Carlson emergono due domande importanti.

1 – C’è il pericolo di guerra atomica?
Non è certo quello che vuole la Russia, è una guerra insensata, ma i Russi sono disposti a tutto pur di difendere il loro territorio. Il missile ipersonico che abbiamo lanciato è un avvertimento in risposta al via libera che USA ed Europa hanno dato all’Ucraina per attaccare le Russia con missili a lungo raggio. Gli USA, dice Lavrov, vogliono imporre la loro egemonia a tutto il mondo, noi vogliamo sono proteggere il nostro territorio e il nostro popolo.

2 – Finita la guerra ci sarà un riavvicinamento della Russia all’Europa?
È alquanto improbabile dice Lavrov. Le sanzioni ci hanno rafforzato, abbiamo potenziato quei settori industriali in cui eravamo deboli e dipendenti dall’estero. Inoltre ci hanno spinto a rafforzare i nostri rapporti con i paesi BRICS che sono rapporti leali e di reciproco rispetto, non c’è qualcuno che vuole imporsi sull’altro.

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