Scale, Scaligero, Elvis e Pink Floyd

C'è un solo io a cui approdare. Realtà è l'io, detto anche Sé del Cosmo, eternamente emanato da Sé stesso: "causa sui", dicevano gli antichi sapienti. E sempre lo seppero chi era con loro. Io c'ero! E tu? "lo sono un io solo per me; per ogni altro sono un tu, ed ogni altro è per me un tu" (R. Steiner). "Questo semplice fatto è straordinario, perché in tutto il campo del linguaggio, vi è una sola parola che per la sua essenza si distingue da tutte le altre, l'io appunto, che ha senso, solo quando un essere l'adopera per indicare se stesso" (ibid.). C'è chi se ne accorge da solo, senza bisogno di Steiner o di Scaligero. Proprio perché i tempi sono maturi per il pensare pre-dialettico universale. Vita del penare universo = seconda venuta di Cristo = logos, in forma di spirito santo consolatore, spirito scientifico. Il logos allora è reso diverso? No! La diversificazione del logos riguarda ciò che NON è l'io! (Nereo 27/11/2024).

DA APPUNTI DEL 2009 (TRASCRIZ. VIDEO-LECTIO DI SCALIGERO)
Quando venne il Cristo, l'umanità stava veramente sull'orlo del subumano. Basti pensare che i greci dicevano con Omero: "Meglio mendico sulla terra che Re nel regno dell'Ade", cioè nell'al di là. L'al di là era talmente impallidito, aveva perduto talmente forza, che si amava la terra. Si pensi poi all'Egitto, alle mummie, al materialismo egiziano avente una forma di magia, derivante dal fatto che loro possedevano forze non più celesti. E quando cominciò quel processo di eternizzazione del cadavere, che durò secoli, tutto ciò che c'era di luminoso nella tradizione egizia era finito. Si pensi poi a tutto quello che avveniva a Roma con l'orgiasmo e gli imperatori, a Capri, Ercolano, Pompei, ecc. L'umano in quel momento veramente decadeva.
In quel momento venne il Cristo e dette l'impulso all'uomo capace di essere il responsabile della propria conoscenza e della propria azione sulla terra. Che cosa avvenne? Che la discesa continuò. Però l'impulso del dio era già inserito, e quando questo impulso raggiunse un'identità tra parte vitale del cervello e cervello fisico, ancora più profonda di quella avvenuta qualche secolo prima, per esempio negli uomini che hanno dato la filosofia greca, si potrebbe dire che questi, nell'epoca filosofica, erano degli esseri che già avevano la capacità di pensare nella parte della vitalità della testa, erano ancora capaci di intuire il mondo vitale, il mondo immateriale, il mondo spirituale. E questo spiega la potenza di pensiero dei greci. Anche quando sono materialisti: si sente una forza in quel pensiero. Dai frammenti di Eraclito, ai versi d'oro di Pitagora, e a Platone, tutto è potente. Tutto era potente perché c'era ancora della vitale autonomia nella testa, che serviva però al pensiero che già si dedicava al mondo fisico.
Quando questa autonomia vitale finì e l'uomo ebbe soltanto il pensiero capace di pensare mediante gli [...] cerebrali, la visione spirituale finì. E se non ci fosse stato l'impulso-Cristo, l'uomo si sarebbe avviato a un'indagine che avrebbe potenziato il mondo fisico nel senso arimanico, senza nessuna luce.
E invece noi vediamo che come incominciò l'indagine del mondo fisico, scaturirono negli esseri, negli indagatori, per es. come Galileo, intuizioni del cosmo, della terra, del cielo, degli astri, che sono il principio di una scienza nuova, il principio di un'azione di responsabilità del pensiero, che è veramente il germe dell'uomo futuro. Perché in quel momento il pensiero ha raggiunto il livello più basso, ma realizza la luce del Logos, che ormai gli è insito.
La grandezza di quegli indagatori è che loro vivevano nell'indagine determinata dal mondo fisico, ma simultaneamente si muovevano nella sfera del Logos.
Quello che invece di molto negativo avvenne dopo, e che avviene oggi, è che questa luce del Logos continua ad esserci nell'intuizione, nell'intuizione di qualsiasi genere, però viene assolutamente ignorata. La differenza, per es., tra Galileo, Newton, Keplero, Copernico e uno scienziato di adesso, è che allora loro avevano ancora il sentimento di un'operazione di pensiero che veniva dal divino. Ed anche quando erano molto matematici erano in sé religiosi. Tutti i loro scritti trasudano religiosità. Si osservi invece uno scienziato d'adesso: le sue intuizioni matematiche le deve sempre a quel lampo di pensiero, però lo ignora del tutto. Non solo. Lo rifiuta. Lo nega (per lui l'essenza delle cose è il nulla). Ossia nega ciò a cui deve le verità che scopre, o che intuisce.
Ed ecco finalmente tocchiamo terra. Terra sì. Cos'è allora che sprona l'uomo all'evoluzione? E qui, nell'oggi, vi è il momento più difficile della risposta. Perché adesso, ciò che lo sprona all'evoluzione dovrebbe essere il fatto che egli comincia ad essere un io nel pensiero, in cui c'è il germe dell'io superiore. E quando diciamo "io superiore" possiamo dire "Logos".
Quindi l'uomo, in un punto dell'io che si inserisce nell'attività interiore e del corpo diventando ego, in quel punto è libero: è libero di dire no al mondo immateriale (spirituale) e di dire sì al mondo che sta in basso. Il fatto che però lui indaghi con i mezzi dello spirituale, questa è la CONTRADDIZIONE terribile.
Che cosa avviene allora? Che queste forze spirituali evocate e poi respinte non hanno altro rapporto con l'uomo - il quale ha pur mosso qualche cosa - che il karma. Cioè: l'uomo attinge a questa luce e poi la respinge; l'uomo rompe un'armonia. Prevarica. Perché si impossessa di forze intuitive. Si impossessa di forze dell'io.
E questo lo dobbiamo veramente indagare da soli. Perché oggi ci sono esseri, carichi di forza dell'io. Tutti. Lo sono quasi tutti. Se sono delinquenti sono molto più delinquenti di quarant'anni fa. Un delinquente di quarant'anni fa, fa sorridere rispetto alla metodologia, la logica sottilissima del delinquente di adesso.
Ma TUTTO è così. C'è una carica di io. E l'io appartiene al Cristo. L'io è il Logos.
Quindi l'uomo è libero di mettersi contro al Logos, ma anche di accettare le conseguenze di questo.
Ma qui c'è anche la possibilità appunto di darsi una spinta dell'evoluzione mediante la conoscenza, cioè accordando il pensare col Logos (video originale: http://www.youtube.com/watch?v=C_8N9DuYAr8).