Il settore immobiliare, risulta essere sempre più al centro di numerose e significative evoluzioni da ogni punto di vista. Quello legislativo, che regolamenta l’acquisto, la vendita, la locazione e la gestione di un immobile, così come i diritti e la

3 months ago
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Vi siete mai chiesti ad esempio, quali siano le tasse da pagare quando si effettua una donazione?
L’esperto Vincenzo De Palo afferma che: “Quando si tratta di donazioni genitori-figli, nonni-nipoti, non ci sono tasse da saldare. La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 7442 del 2024, ha stabilito che tutte le donazioni che non vengono registrate, non sono soggette a tassazione, a differenza del passato. Le donazioni di modico valore infatti, ovvero quelle che non vanno a ledere il titolare della donazione, non devono essere registrate e quindi non esiste il pagamento dell’imposta di registro. Qualora dovesse esserci la donazione di un immobile, la registrazione va fatta in quanto non di modico valore; la registrazione è necessaria per evitare eventuali contestazioni da parte degli eredi”.

Termini e condizioni: il limite massimo entro il quale la donazione non è soggetta a tassazione
”Quando si tratta di donazioni che – continua De Palo – non superano la franchigia di un milione di euro, non bisogna pagare tasse sulla donazione stessa. Per i figli di portatori di Handicap inoltre, tale franchigia arriva ad un milione e cinquecento mila euro. Nel pratico: se ciò che donate vale di più di un milione di euro, il donatore deve necessariamente pagare una tassa del 4% su quella parte plus valente rispetto al milione”.

Tasse e rifiuti urbani: la TARI
La TARI, è la tassa “per i servizi di raccolta, trasporto e smaltimento o recupero dei rifiuti urbani” ed è stata istituita dall’articolo 1, comma 639, della Legge 27 dicembre 2013 n.147 “per finanziare i costi del servizio di smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore” – comune.roma.it.

Tra le notizie meno piacevoli di questi ultimi mesi, c’è proprio quella dell’imponente incremento della TARI. Gli amministratori, secondo quanto affermato dall’esperto, lasciano intendere che tra le principali motivazioni ci siano il COVID-19, la crisi internazionale, la mancanza di investimenti per permettere ai vari territori di smaltire questi rifiuti e diverse sono state e sono ancora oggi le polemiche a riguardo. “Per smaltire i rifiuti, i comuni italiani pagano delle società internazionali, o nei casi migliori, società fuori regione, e tutto questo ha un costo che si riversa sui cittadini”.

Cosa si può fare per chiedere una diminuzione del pagamento?
E’ possibile chiedere una riduzione che va dal 20 all’80%, ma devono necessariamente esserci delle condizioni ben precise. “Ci deve essere la prova di un mancato decoro ambientale, la prova dell’esistenza di problemi importanti e gravi. Per questo bisogna appoggiarsi ad una valida certificazione della ASL che attesti l’insalubrità della situazione a causa dei rifiuti. Sì può chiedere una riduzione anche nel caso in cui ci siano dei disservizi continui”.

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