“DEEP STATE: FINANZIERI, SPIE, MAFIOSI, EDITORI E PEDOFILI” (Parte 4) - MAZZONI NEWS #236 (ritorno alla povertà)

11 months ago
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🛑"DEEP STATE: FINANZIERI, SPIE, MAFIOSI, EDITORI E PEDOFILI” (Parte 1) - MAZZONI NEWS #232
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🛑"DEEP STATE: FINANZIERI, SPIE, MAFIOSI, EDITORI E PEDOFILI” (Parte 2) - MAZZONI NEWS #233
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🛑“DEEP STATE: FINANZIERI, SPIE, MAFIOSI, EDITORI E PEDOFILI” (Parte 3) - MAZZONI NEWS #235
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🛑Completiamo la pubblicazione dell’intervista rilasciata da Whitney Webb, l’autrice americana che ha realizzato un’opera monumentale dedicata al deep state americano, intitolata “A Nation Under Blackmail”, una nazione sotto ricatto.
Il libro è diviso in due volumi per un totale di 1000 pagine, piene zeppe di nomi e dettagli e affronta numerosi temi diversi. In questa quarta parte fraremo una carrellata a vasto raggio che mostrerà quali sono i progetti del deep state per il futuro e il ruolo che la Cina avrà nel progetto.
In questa intervista che ho selezionato per voi, la prima che vi propongo di Whitney Webb, ce ne possono essere altre se siete interessati, fa una discreta panoramica della situazione, di quelli che sono i personaggi chiave, di quelli che sono le strategie fondamentali. E in quest’ultima puntata, la quarta di questo primo ciclo dedicato a Whitney Webb, vediamo la sintesi dei progetti futuri e degli obiettivi fondamentali del deep state e dei suoi padroni.
Nel video si parla di alcune entità che chiarisco come sempre in anticipo, in modo che quando le incontrerete non siate sorpresi. La prima è Amish, che è una comunità negli Stati Uniti che vive sostanzialmente scollegata alla tecnologia, non usa elettricità, non usano sistemi moderni, automobili piuttosto che macchine, ma usano sistemi agricoli tradizionali, viaggiano a cavallo e conducono una vita simile a quella dell’inizio del Novecento.
Per questo motivo vengono menzionati come una comunità che rimarrà probabilmente indenne rispetto all’attacco dei social media e dell’intelligenza artificiale.
Poi abbiamo naturalmente le CBDC, le Central Bank Digital Currency, di cui abbiamo già parlato a lungo, sono le valute digitali delle banche centrali che stanno arrivando nel nostro portafoglio, sappiamo già di alcune nazioni che le hanno lanciate. La Cina è naturalmente in cima alla lista, è stata la prima a sperimentare con questo tipo di denaro programmabile, che permette al governo cinese di controllare in modo minuzioso le attività dei propri cittadini e di punire quei cittadini che non sono stati bravi. Però sappiamo già che valute simili sono già state lanciate in Russia e in India. Credo che il Brasile sia prossimo, sempre che non l’abbia già lanciata, quindi la sostanziale totalità delle nazioni BRICS è già avanti sul progetto, ma sappiamo che la Gran Bretagna sta correndo rapidamente in quella direzione, come pure l’eurozona.
Per il dollaro se ne parla, però per il momento c’è un po’ di incertezza, anche perché ci sono forti opposizioni politiche. In Florida, per esempio, la CBDC, l’eventuale dollaro digitale è stato dichiarato illegale e quindi ci sarebbero una serie di problemi nel lancio, una serie di problemi legali dopo il lancio, ma negli Stati Uniti in realtà potremmo avere Twitter che crea il primo dollaro digitale programmabile e affronta il problema dal punto del mercato, cosiddetto libero, e porta gli americani a usarlo per poi favorire un inserimento nel governo. Vedremo quale sarà la strategia per il dollaro, però il dollaro digitale verrà un po’ più avanti come scenario.
Poi si parla di NPR che significa National Public Radio, canale radiofonico americano finanziato dallo Stato, che dovrebbe fornire un servizio pubblico e quindi informazioni equilibrate, cose che non fa.
Dopo di che abbiamo due concetti finanziari: Debt for Climate Swaps, vale a dire scambio per i debiti sul clima, e Debt for Land Swaps, scambio per debiti sul terreno. Sono entrambi programmi simili come concetto che vengono usati per incentivare le nazioni di video sviluppo ad adottare programmi climatici o programmi di protezione del territorio in cambio di finanziamenti che ricevono da Wall Street oppure dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario Internazionale. In questa maniera, praticamente, vengono irretiti all’interno di programmi governativi manipolati dalle multinazionali e vengono poi naturalmente spolpati delle sorse interne. Si tratta quindi di un progetto speculativo, di cui abbiamo già visto un precedente con il Debt for Land Swaps, e che adesso rivediamo con il Debt for Climate Swaps, cambia il nome ma non cambia la sostanza.
Poi abbiamo il mercato dei crediti del carbonio che è un mercato molto dinamico dove aziende che inquinano comprano crediti da aziende che non inquinano. Ve l’ho semplificato in modo estremo però questo è un po’ il concetto: chi inquina deve pagare chi non inquina. Il giro e la classificazione di chi inquina e chi non inquina è piuttosto curiosa a dire il vero. In questa corsa verso gli scambi sui crediti climatici vediamo coinvolto il GIFAN, il Global Fund Advocates Network, che è un fondo che mira in origine a promuovere la salute pubblica nei Paesi in via di sviluppo quindi a combattere l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, ma che poi appunto s’insinua nelle politiche dei Paesi in via di sviluppo al fine di pilotarle.
Come sempre questi gruppi spesso senza fine di lucro dichiarati hanno dei propositi altrimenti umanitari e molto nobili, ma poi gli obiettivi reali che sono abbastanza diversi.
Bene, ora che abbiamo chiarito questi primi punti, vi propongo immediatamente la parte finale dell’intervista di Whitney Webb. Eccola.
Ul modello più oppressivo di quello cinese
[Glenn Beck]
Ho amici industriali che 30 anni fa mi dicevano: “La Cina è il nuovo modello”. E ho pensato, questo è un cattivo modello. Noi non lo vogliamo. Si limitavano a dire con leggerezza che la Cina era il nuovo modello. Ci sono voluti 10 anni, prima che iniziassi a rendermi conto che ne erano sinceramente convinti, e che avremmo portato in America l’approccio cinese.
[Whitney Webb]
Certo.
[Glenn Beck]
È terrificante.
[Whitney Webb]
Questo è stato il piano per molto tempo. Abbiamo parlato prima del CinaGate. Al suo interno troviamo le origini della Silicon Valley. E molte delle persone più potenti del nostro complesso industriale militare, tra cui Lockheed Martin, vi erano coinvolte e volevano che quella tecnologia segreta andasse in Cina e minasse la nostra sicurezza nazionale. Notiamo che c’era qualcosa che stava succedendo allora e penso che lo stiamo vedendo succedere sempre di più anche adesso. Nel 2020 ho scritto un articolo sulla National Security Commission on Artificial Intelligence, la Commissione per la sicurezza nazionale sull’intelligenza artificiale. Fondamentalmente dice che, per essere competitivi nell’intelligenza artificiale e garantire l’egemonia economica e militare per gli Stati Uniti, dobbiamo andare oltre la Cina in termini di implementazione della tecnologia di sorveglianza, e dell’uso dell’intelligenza artificiale, dobbiamo abbandonare la proprietà privata delle automobili, a cui si riferiscono come sistema tradizionale.
E bisogna abbandonare le visite mediche di persona, passando all’alternativa basata sull’intelligenza artificiale. Questo accadeva nel 2019, prima del COVID.
[Glenn Beck]
Due anni prima di questo, ho parlato con il presidente del consiglio di amministrazione di General Motors e mi ha detto che entro il 2030 non produrremo più auto di proprietà singola, ma flotte di veicoli di uso comune.
[Whitney Webb]
Uber offrirà noleggi solo all’interno delle città intelligenti e il passeggero non potrà controllare la destinazione. Non si potrà più viaggiare da una città all’altra. Niente più scampagnate. Non potrai più decidere dove andare, magari guidare per tre ore per vedere la tua famiglia o chiunque altro, magari i tuoi amici. È finita se queste persone vincono. E la Commissione per la sicurezza nazionale sull’intelligenza artificiale era gestita da Eric Schmidt, ex capo di Google. Uno dei co-presidenti era un uomo di alto livello che lavora a stretto contatto con Schmidt e che era al Dipartimento della Difesa. E le persone che sempre più decideranno cosa potete fare appartengono alla comunità dell’intelligence, alle forze armate e alla Silicon Valley.
E ritengono che falliremo se non andremo oltre il sistema di sorveglianza cinese, le sue megalopoli e il suo modello di città intelligente E poi ci sono persone come Elon Musk che sostengono di voler prendere il controllo di Twitter per assicurare la libertà di parola, ma poi ci dice pure che intende trasformare Twitter in WeChat, che è, fondamentalmente, un’app di sorveglianza usata in Cina. La usano per gestire i soldi, i social media, praticamente tutto. La chiamano addirittura l’app tuttofare. E questo è il modello che Musk sta seguendo. E la casa madre di WeChat, la società cinese Tencent, è uno degli azionisti di Tesla e uno dei suoi consulenti più attivi.
[Glenn Beck]
Quindi quando il nuovo Twitter diventerà l’equivalente di WeChat, che fine faranno i dati che vengono raccolti? Voglio dire, ce ne sono davvero molti. Se guardiamo alla connessione con la Cina, prima di scrivere il libro, non mi rendevo conto dell’entità della sovrapposizione. Ma è molto preoccupante. Ci sono persone con gravi conflitti di interesse nei confronti della Cina che gestiscono la nostra politica di sicurezza nazionale su questioni come l’Intelligenza Artificiale. Eric Schmidt ha appena scritto un libro insieme ad Henry Kissinger.
E questi tizi fondamentalmente sostengono che per evitare una guerra, una guerra catastrofica con la Cina, dobbiamo fare del nostro meglio per cooperare con Pechino. E il modello fondamentale in tal senso è il World Economic Forum. Sostengono le stesse cose, vale a dire la governance globale e la tecnocrazia secondo il modello cinese. E questo va decisamente in contrasto con tutto ciò a cui la maggior parte degli americani è abituata. Ma immagino che stiano trovando il modo di fabbricare il consenso in tale direzione, usando varie giustificazioni come il cambiamento climatico, il COVID, una crisi alimentare ed energetica che siano state create di proposito.
[Whitney Webb]
Useranno qualsiasi cosa faccia presa. Ma il problema è che dietro a tutto questo ci sono le persone che controllano la Silicon Valley. Vale a dire che controllano le fonti da cui la maggior parte delle persone ottiene le proprie informazioni, e dove la maggior parte delle persone oggi socializza. E stanno sempre più censurando le persone dalle piattaforme. Stanno conducendo fondamentalmente una guerra contro il dissenso di cui ho scritto un paio di volte. E sta diventando sempre più orwelliano, al punto che ti etichettano come disinformazione. Ma se la guerra al terrorismo interno condotta dall’amministrazione Biden avanza nel modo in cui l’hanno descritta, basta dire la cosa sbagliata o persino essere in disaccordo col governo oppure la narrazione ufficiale, per essere accusato di violenza e diventare potenzialmente un violento estremista interno.
[Glenn Beck]
Giusto.
[Whitney Webb]
È già successo nella storia, non necessariamente negli Stati Uniti, ma in altri paesi. Ed è abbastanza chiaro che, una volta che questa politica venisse implementata, le cose precipiterebbero molto rapidamente.
[Glenn Beck]
Hai la minima speranza che se i repubblicani riuscissero a vincere, almeno rallenterebbero questa tendenza? Voglio dire, penso che ci sia gente giusta nel Partito Repubblicano. Ci sono chiaramente individui che vanno a Washington e che vengono corrotti dal sistema, oppure che sono già dei farabutti prima di andare a Washington e che sanno benissimo in cosa si stanno infilando. E infine ci sono individui che vanno a Washington e cercano di mantenere fede alle proprie posizioni originali.
[Whitney Webb]
Ma sono una minoranza, oppure vengono estromessi.
[Glenn Beck]
Corretto.
[Whitney Webb]
Se non sbaglio, Ron Johnson, è stato quello che ha sfidato molte narrazioni sul COVID. E i media mainstream come pure NPR, che dovrebbe essere obiettiva, hanno detto che lui diffondeva teorie complottiste e che invece chi lo sfidava erano stelle nascenti. E appare molto chiaro chi favoriscono e chi non favoriscono. E se non vogliono che tu vinca, modificheranno la distribuzione geografica del tuo distretto elettorale per farti perdere. Dispongono di un sacco di strumenti per impedirti di rimanere al Parlamento. E chissà cosa vedremo nelle elezioni di metà mandato. Ma alla fine, le persone che sono disposte a mantenere la loro posizione e a combattere davvero per il popolo americano sono molto poche, e non importa di quale partito si stia parlando.
Si tratta di un numero molto esiguo se si considera la quantità di voti necessari per approvare una qualsiasi legge. Quindi alla fine penso che la via d’uscita sia che il popolo americano si renda conto che questa è davvero una lotta tra il bene e il male, ma se state cercando i bravi ragazzi, smettete di guardare le persone che vengono messe sugli schermi televisivi di fronte a voi e iniziate a guardare i vostri vicini.
[Glenn Beck]
Sì. E la risposta è così chiara. Bisogna concentrarsi sulle attività locali.
[Whitney Webb]
Assolutamente. Questo è davvero uno scontro tra noi e loro. Non è più uno scontro tra sinistra contro destra. Quello è stato davvero ampiamente superato.
[Glenn Beck]
Ed è incredibile e molto incoraggiante constatare quante delle persone che conosco e che ho intervistato sono cambiate. Saremmo stati gli uni contro gli altri solo 15 anni fa. Ci saremmo attaccati a vicenda, ma ora non è più così. Siamo pronti a lasciarci il passato alle spalle.
[Whitney Webb]
Sì.
[Glenn Beck]
Ed è incoraggiante che le persone si stiano svegliando e inizino a riunirsi. La domanda è: saremo abbastanza veloci per farcela? Già da qualche tempo dico che sarà un finale al fotofinish. Non so chi vincerà.
[Whitney Webb]
Non credo che nessuno lo sappia davvero. E dipende da quanta responsabilità le persone sono disposte ad assumersi per la propria vita, e fino a che punto le comunità sono disposte a spingersi per assicurarsi di essere autosufficienti di fronte a ciò che stiamo affrontando. Se le banche buttano fuori le persone, non possiamo usare il loro sistema finanziario. Siete disposti ad andare nella terra delle CBDC, dove alla fine non sarete in grado di spendere i vostri soldi senza avere un microchip inserito nella mano? Ci sono alcune ovvie linee che considero invalicabili. Come nutrirai la tua famiglia? Come manterrai la tua casa riscaldata in inverno? Mi riferisco ai bisogni primari. Onestamente, penso che probabilmente dovremmo prendere qualche lezione dagli Amish.
[Glenn Beck]
Penso che gli Amish abbiano azzeccato un sacco di cose. E sicuramente gli Amish staranno bene. Saranno a posto.
[Whitney Webb]
Abbiamo esternalizzato i nostri bisogni a corporazioni che vogliono renderci schiavi. Quindi dobbiamo iniziare a produrre le nostre cose a livello locale. È tutta una questione di uscire dal sistema e costruirne uno nuovo. Ed è quello che dobbiamo fare. E più persone lo fanno, meglio sarà. La vera domanda è: quanto sono abituati gli americani alla comodità? E diventeranno schiavi di tale comodità? Penso che questa sia la questione fondamentale.
[Glenn Beck]
Finora lo siamo stati.
[Whitney Webb]
Molte persone lo sono.
[Glenn Beck]
Parlami un po’ di Bitcoin.
[Whitney Webb]
Non sono necessariamente un’esperta di criptovalute.
Mi piacciono i Bitcoiner perché tendiamo ad avere molte cose in comune, la vediamo allo stesso modo sullo stato odierno del governo e sulla Federal Reserve e sulle valute digitali delle banche centrali, e tutto il resto. Ma poiché non sono particolarmente esperta in questo campo, non mi piace dire alla gente come spendere i loro soldi. È una decisione molto individuale.
[Glenn Beck]
Pensi che Bitcoin possa sopravvivere?
[Whitney Webb]
Penso che le banche centrali, i banchieri e il governo faranno tutto il possibile per impedire il reale utilizzo di una valuta che minaccia il loro potere. E penso che stiamo già assistendo a grandi sforzi in tale direzione. Possono rendere illegale la conversione di Bitcoin in un’altra valuta e possono renderla illegale come forma di pagamento. Stanno esaminando un sacco di opzioni diverse.
Ciò nonostante, alcuni Bitcoiner pensano che sia totalmente possibile che Bitcoin sopravviva. Ma non credo di essere qualificata per parlarne. Alcune persone donano contributi al mio lavoro nella forma di criptovalute, quindi ne possiedo una certa quantità.
Personalmente, sto cercando di mettere più soldi che posso all’interno di beni che mi renderanno autosufficiente insieme alla mia famiglia, qualunque cosa accada. Nel mio caso, questo include anche investire nei terreni, quindi sono proprietaria della casa in cui vivo e ho abbastanza terra per produrre ciò di cui la mia famiglia ha bisogno in termini di cibo, facendo invece scorta di quelle cose che non posso produrre. Ecco dove sto investendo i miei soldi.
Ma non fornisco consigli finanziari al di là di questo. Ma, se l’obiettivo è di sviluppare sistemi paralleli in modo da non dipendere dai sistemi delle persone che cercano di renderci schiavi, dovresti probabilmente mettere i tuoi soldi su qualunque cosa tu pensi sia un buon modo per andare dal punto A al punto B. Se Bitcoin fa parte di questo, se lo vedi in quel modo, buon per te. E se non lo è, va bene lo stesso. Penso che alla fine quello che dobbiamo fare è cercare di creare qualcosa in modo da poter essere resilienti perché il sistema di cui facciamo parte è proprio inaccettabile.
Voglio dire, in realtà non è solo contrario alla libertà e tutti gli altri tipi di valori. È semplicemente contro natura. In effetti è contrario alla vita.
E quindi, se hanno intenzione di sostenerlo, penso che le persone dovrebbero rendersi conto delle conseguenze che ne derivano e di cosa significhi esattamente quando si è disposti a consegnarsi in toto a tale sistema, e quali sono le implicazioni che ne derivano. E penso che molte persone non se ne rendano conto o non si prendano il tempo di pensarci. E invece penso che dovrebbero.
[Glenn Beck]
Sei guidata da Dio? Dio è un centro di riferimento per te?
[Whitney Webb]
Sì, ma tendo a pensare a Dio in modo diverso dalla maggior parte dei cristiani. Non lo vedo davvero come una persona o come un uomo. Lo vedo forse come l’universo o la forza creativa. L’energia che guida tutta la vita.
[Glenn Beck]
Come la forza di George Lucas. è lo stesso principio. Ci sono molti modi diversi di guardarlo.
[Whitney Webb]
Ma alla fine, se guardi all’umanità, cosa ti piace? È tutta la creatività. È la vivacità. Questo è ciò per cui penso che stiamo combattendo. E, sai, molti dei personaggi che sono dietro a questi progetti vogliono eliminare tutte queste cose. Penso che gran parte del transumanesimo miri a creare una forza lavoro simile a quella di un drone, che non sarà mai in grado di sfidare le proprie condizioni di lavoro, o si azzarderà mai a chiedere una fetta più grande della torta. Ed è sorprendente per me che più persone a sinistra non se ne rendano conto, se è vero che per loro quel che conta sono i diritti dei lavoratori e la creazione di sindacati. Quando ti ritrovi con un chip nel cervello. Che fine faranno i diritti dei lavoratori?
[Glenn Beck]
E come mai i sindacati sono complici nel favorire tutto questo?
[Whitney Webb]
Basta guardare alla struttura dei sindacati negli anni ’20, ’30 e ’40 e a come il crimine organizzato ne abbia preso il controllo. Da allora, non è cambiato molto. Mi sto riferendo ai grandi sindacati. Molti di quei sindacalisti si sono evoluti nel corso degli anni per sostenere questo tipo di politiche perché possono ricavarne più controllo e più denaro. E cosa piace alla mafia più di ogni altra cosa?
[Glenn Beck]
Ho sempre avuto opinioni libertarie quando si tratta di questioni sociali. Non mi interessa chi sposi. Non mi interessa quello che fai. Non mi interessa chi ami. Non sono affari miei e non dovrebbero nemmeno essere affari del governo. è stata un’idea progressista quella di dover chiedere una licenza di matrimonio da parte del governo. Ma abbiamo combattuto tutto questo. E ricordo di aver detto a mia figlia, che all’epoca era al college, lei disse: “Papà, si tratta d’amore”. E io risposi, non credo che lo sia. Penso che sia una questione di controllo.
E se sviluppiamo oltre queste argomentazioni vediamo che alla fine non si potrà fermare nemmeno la poligamia. Non è possibile modificare un fattore senza modificarne altri. E tutti dicevano che queste cose erano pazzesche. Oggi stiamo facendo la transizione del sesso dei bambini perché non c’è più un’identità di genere. Stiamo sessualizzando i nostri figli più piccoli. Da dove viene tutto questo? È una forza imponente.
[Whitney Webb]
Se il tuo obiettivo finale è il controllo totale, devi avere una popolazione che non ha un’identità nazionale, che non ha nessuna identità personale, e quell’identità dev’essere fluida e deve poter essere modificata ogni volta che sia conveniente per le persone che sono al vertice. Se le persone hanno un’identità e sanno chi sono e sanno dove si trovano, sono molto più difficili da controllare. E penso che rendendo il tutto fluido a ogni livello, sia molto più facile esercitare la tua volontà su di loro perché, non hanno i piedi ben saldi a terra.
[Glenn Beck]
Ci ho pensato più volte durante questo podcast. Penso che questa sia l’intervista più potente che abbia mai fatto.
[Whitney Webb]
Grazie.
[Glenn Beck]
Spero che le persone ascoltino e aprano la loro mente abbastanza da chiedersi se questo possa essere vero oppure se sia una completa esagerazione. Voglio dire, di solito inizio le mie indagini sui vari argomenti convinto che non possa essere così come dicono. Non può essere. Negli ultimi tempi ho cominciato a farlo più di rado perché sto vedendo che molto probabilmente è proprio così.
[Whitney Webb]
Certo
[Glenn Beck]
Cosa facevi prima di iniziare questa attività? Già credevi che queste cose fossero vere oppure le hai scoperte da sola una dopo l’altra.
[Whitney Webb]
Beh, immagino che si possa dire che quando ero più giovane, durante l’adolescenza, ho avuto un grosso problema di fiducia nei confronti degli adulti. E ho avuto un momento difficile. Non credevo a quello che mi veniva detto. Per la maggior parte del tempo ho dovuto scoprire da sola ogni genere di cose. Immagino che molti adolescenti siano così. Poi, nel periodo in cui ero all’università, nell’ultimo anno o negli ultimi due anni, ho capito un sacco di cose sulla storia americana che ci sono state nascoste.
In realtà, il governo non è esattamente lì per aiutarci.
[Glenn Beck]
Non so come siamo passati dal pensare che il governo è come un fuoco che può essere utile solo se lo mantieni sotto controllo, altrimenti resti bruciato, come diceva George Washington, all’accettare che sia il governo ad educare i nostri figli. Come si può pensare che un governo possa mai crescere dei bambini che siano poi scettici nei confronti del governo stesso?
[Whitney Webb]
Guardiamo chi ha preso il controllo del nostro sistema educativo. Ci ricolleghiamo a persone come la famiglia Rockefeller o il loro ruolo nell’industria della salute. Ci sono un sacco di famiglie di oligarchi che hanno agende molto specifiche e che hanno davvero preso il sopravvento sulla politica del governo. Ed è stato così per molto tempo. E non sono stati eletti. Nessuno li ha messi al comando. In realtà, un sacco di gente odiava la famiglia Rockefeller fino a quando non ha iniziato una grande campagna di pubbliche relazioni per cambiare la propria immagine e apparire come filantropi. Molte altre persone sgradevoli hanno seguito lo stesso esempio da allora. E oggi stiamo vedendo le conseguenze a lungo termine delle loro azioni.
Ma comunque, tornando al mio background, avevo 21 e 22 anni quando ho cominciato, e guardandomi intorno oggi, all’età di 33 anni, il che mi pone nella generazione dei millennial, vedo che ci sono moltissime cose che ci rendono troppo dipendenti da aziende che hanno agende davvero orribili e commettono ogni genere di nefandezza. Ci sono un sacco di problemi, un sacco di guerre illegali, nessuna responsabilità ai più alti livelli di governo.
Perciò mi sono detta che se le persone della mia età non fanno qualcosa, le cose andranno davvero male. Ma la maggior parte dei miei coetanei non vuole sentirne parlare. Hanno Netflix e una scorta di birra, e non sono interessati. Per loro va tutto bene ,fintanto che hanno una vita comoda, e non vogliono parlare di politica o di altre preoccupazioni. Perciò, dopo aver constatato la situazione, ho lasciato gli Stati Uniti.
[Glenn Beck]
Come può quello stesso gruppo di persone, quella generazione, affermare che bisogna essere attivisti e che bisogna essere coinvolti nella lotta al cambiamento climatico? Si attaccano a un muro come una colla e restano lì come dei deficienti.
[Whitney Webb]
Certo. Quello è il tipo di attivismo che viene offerto ai giovani di oggi. E gli viene detto che questo è il vero attivismo ed è quello più in voga perché compare sui media mainstream come una forma di ribellione contro i poteri forti. Queste persone che gettano zuppa di pomodoro sui dipinti. Se guardiamo quei gruppi, penso che si chiamino Just Stop Oil (semplicemente fermate il petrolio), sono in realtà finanziati dalle famiglie Getty e Rockefeller.
E la famiglia Rockefeller, sapete, ha fatto i soldi con il petrolio. Ma, hanno anche un’interesse di lunga data per l’eugenetica e per finanziare persone che fondamentalmente hanno contribuito a creare questa sorta di nuovo movimento ambientalista, che minimizza l’inquinamento, e gioca sull’anidride carbonica come l’unica cosa di cui dovremmo preoccuparci. E ricordiamoci la frase che penso venga dal Club di Roma e che dice che il più grande nemico dell’umanità è l’uomo. E promuovendo quella narrazione, vogliono farci credere che i grandi inquinatori non sono le multinazionali e nemmeno l’esercito degli Stati Uniti. Invece, in base alle metriche del cambiamento climatico, il più grande fattore di contaminazione del pianeta non sono le multinazionali o i militari, bensì la gente comune.
Ma in realtà si tratta di controllare quanta energia le persone possono usare. E se puoi controllare quanta energia una famiglia può consumare, allora puoi controllare la loro attività economica e puoi anche controllare quanto può diventare grande quella famiglia. E penso che alla fine si tratti di questo. Per queste persone, il problema non è l’ambiente. E molte di queste attività sono guidate da Wall Street. Guardiamo a molte delle persone che le Nazioni Unite hanno messo a capo della politica sul cambiamento climatico.
C’è Mark Carney, ex capo della Banca d’Inghilterra e della Banca del Canada. Credo che sia uno dei tizi che è intervenuto per salvare HSBC quando la banca è stata sorpresa a riciclare denaro per i cartelli della droga messicani. Non si tratta propriamente di un bravo ragazzo. Ed è molto improbabile che sia guidato da preoccupazioni per l’ambiente. L’altra persona è Michael Bloomberg, ex sindaco di New York e miliardario. Sono queste le persone che creano le soluzioni. E proprio come per il COVID, non hai il tempo per pensare a quello che ti stanno dicendo. Devi solo accettare le loro soluzioni perché, se non lo fai, accadrà qualcosa di molto, molto brutto. Ed è una sorta di narrazione simile a quella che si sono giocati con il COVID.
[Glenn Beck]
Vogliono controllare tutto, armi, automobili, ogni cosa.
[Whitney Webb]
Quindi le persone sono spinte dalla paura per convincerle ad accettare politiche che altrimenti non accetterebbero, perché gli viene detto che questo evento cataclismico è imminente. E la conclusione a cui ci vogliono portare ancora una volta è che dobbiamo fidarci di loro. So che ci sono persone che sono d’accordo con la narrazione sul cambiamento climatico, e ci sono persone che non lo sono. E quando parlo di queste cose non sto cercando di entrare in quello spazio. Sto solo cercando di far notare che le soluzioni vengono per lo più da Wall Street.
E consistono di cose come i mercati del carbonio. Consistono nei meccanismi di debt for climate swaps, che in passato erano debt for land swaps. Non sul cambiamento climatico, ma su altre cose. E poi ci sono persone come Larry Fink di BlackRock, Michael Bloomberg e Mark Carney che si riuniscono e poi i portavoce del GFAN ci dicono: “Perché non diamo a Wall Street il controllo diretto del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale per quel che concerne il cambiamento climatico?”
Com’è possibile che le persone di sinistra che sono preoccupate per il cambiamento climatico appoggino una proposta del genere? Perché non parlano di piantare alberi? Perché Bill Gates, che è il più grande proprietario terriero privato negli Stati Uniti, non pianta alberi come un matto se è così preoccupato per l’anidride carbonica? In realtà, lui sminuisce l’idea di piantare alberi come un modo efficace per combattere il cambiamento climatico.
Si tratta solo di consolidare il mercati del credito del carbonio e di forzare il passaggio ai veicoli elettrici e tutta questa roba. Ma i veicoli elettrici richiedono una massiccia attività mineraria. E gran parte di tale attività mineraria avviene in luoghi dove usano il lavoro minorile oppure è talmente distruttiva per l’ambiente da distruggere completamente il mondo in via di sviluppo, che, presumibilmente, queste persone di sinistra vogliono proteggere. Distruggeranno completamente l’ambiente.
Vivo nel sud del Cile, sulle Ande. è una delle poche zone del Cile che è ancora boscosa e molto bella. L’acqua non è inquinata, niente di tutto questo. La maggior parte dell’attività mineraria in Cile si trova storicamente nel nord, che è diventato molto inquinato e ha una carenza d’acqua.
E ora le miniere stanno iniziando a spostarsi verso sud a causa di questa domanda sempre più intensa di minerali per i veicoli elettrici. Hanno scoperto un minerale, non ricordo cosa fosse, in riva a un lago che un tempo veniva utilizzato per il turismo. L’acqua è improvvisamente scomparsa in una sola stagione, e ora quel terreno è pronto per le attività di estrazione proprio accanto a un parco nazionale. Prima vivevo e lavoravo in Perù. Parlavano di aprire una miniera di uranio vicino a Machu Picchu, e questo genere di cose.
Ma nessuno parla di queste attività minerarie. E, si sa che stanno propagandando i veicoli elettrici come necessari. Ma il costo ambientale sarà enorme, davvero enorme. Eppure, ancora una volta, il movimento ambientalista si sta concentrando sull’anidride carbonica. Se fossero davvero preoccupati per l’ambiente, dovrebbero anche educare le persone su quanto sia distruttivo questo tipo di estrazione mineraria e cosa provoca per le persone che vivono in quell’ambiente, comprese le aree protette.
Ci sono molte specie in questa particolare zona del Cile dove vivo che esistono solo qui. E sono state qui per migliaia di anni, ma non esisteranno a lungo se molte di queste miniere andranno avanti di questo passo. Ma se chiedi a persone come Bill Gates, per esempio, che ha una joint venture con la maggior parte degli altri titani della Silicon Valley chiamata Cobalt Metals, dicono che tutte le riserve mondiali di litio, cobalto e nichel devono essere completamente estratte se vogliamo anche solo avvicinarci alla rivoluzione dei veicoli elettrici.
Quindi questo significa scavare in tutte le Ande, comprese le aree che, in questo momento, sono parchi nazionali. E anche se lo facessero con tutte le riserve che sappiamo di avere, non sarebbero in grado di riprodurre la stessa quantità di auto private che sono in uso oggi. Ci saranno molte meno automobili. Hanno già messo in atto i programmi per ridurle. Nel Regno Unito, di recente, non puoi uscire dal tuo distretto e cose del genere. La libertà di movimento sarà molto più controllata. In realtà, non sarà una vera libertà di movimento. Sarà movimento controllato.
[Glenn Beck]
Un’ultima domanda.
Sei ottimista?
[Whitney Webb]
Questa è una domanda difficile. A volte, mentre stai lavorando e scrivi di questa roba, ci sono alti e bassi. A volte mi sento ispirata. A volte invece ti dici, oh mio Dio.
[Glenn Beck]
Sì, sembra che non ci sia via d’uscita.
[Whitney Webb]
Non c’è davvero altro modo di essere se non quello di credere totalmente in un futuro migliore. Dobbiamo impegnarci totalmente in questo se vogliamo farlo e farlo rapidamente.
E, sai, ho molta speranza che gli americani, quando le cose si faranno davvero difficili, si uniranno, almeno la maggior parte di noi. Ma nell’ambiente in cui ci troviamo in questo momento, penso che spetti a tutti noi. Non importa quanto piccola o grande sia la tua piattaforma, devi parlare di ciò che sta accadendo. Penso che abbiamo superato il tempo in cui ci si preoccupava di ciò che la gente dice di noi, al lavoro, a casa oppure ovunque.
[Glenn Beck]
Devo dirti che il presidente ha fatto un discorso ieri sera, e non ricordo che etichetta denigratoria usasse per certe persone. E ho pensato che ormai sono talmente assuefatto agli insulti e alle etichette di chiunque altro, che non me ne importa. E penso che ci siano sempre più persone in tutto il mondo che dicono: “Non mi interessa”. Non mi interessa come mi chiami. Non mi interessa quello che fai. So solo che cosa è vero. E semplicemente non ci casco più.
[Whitney Webb]
Ebbene, il governo vuole definire ciò che è vero e ciò che non lo è. Ho scritto un recente articolo su questo tema spiegando anche le richieste di alcune persone affinché il governo si muova in tal senso, ma se anche provassero a farlo, e cercassero di dire che è lo stato che definisce la verità, e che se ve ne allontanaste, allora stareste incitando alla violenza, alla fine le persone graviteranno a livello viscerale verso la verità. Quando la sentono la riconoscono. Oppure guardano la fonte o indagano per conto proprio e si rendono conto di ciò che è vero e di ciò che è falso. Quindi il governo e la Silicon Valley, e, a questo punto, non c’è davvero molto spazio di separazione tra di loro, ad essere onesti, possono provare a censurare e manipolare e fare qualsiasi altra cosa, ma alla fine le persone graviteranno verso ciò che è vero e ci sarà un punto in cui non saranno più in grado di manipolarci, gli strumenti che hanno ora non funzioneranno.
E penso che quel tempo arriverà una volta che la gente smetterà di usare queste piattaforme che le stanno manipolando, e inizieranno ad uscire e a parlare con persone che conoscono. Dobbiamo andare offline e dobbiamo farlo in fretta, e forse anche tornare a far circolare la carta stampata. Voglio dire, dobbiamo davvero smettere di essere così dipendenti da queste piattaforme che ovviamente ci manipolano. Penso che tutti lo sappiano che queste piattaforme censurano o profilano, quindi smettete di dare loro i vostri dati e iniziate ad entrare nel mondo reale e dire alla gente le cose come stanno. Potranno anche chiamarvi folle, ma la posta in gioco è troppo alta per non farlo. È così che mi sento.
[Glenn Beck]
Grazie.
[Whitney Webb]
Piacere mio. Grazie a te.
Come vincere sul grande progetto oppressivo
Quindi questi sono i concetti che io estraggo da questo ultimo video. Innanzitutto la responsabilità individuale è una chiave fondamentale. Se ciascuno di noi non si prende responsabilità per cambiare le cose, le cose non cambieranno, non possiamo aspettarci che sia il governo piuttosto che la banca centrale, soprattutto la banca centrale, ad operare cambiamenti che siano necessari e utili. Di conseguenza nel nostro piccolo ciascuno di noi deve cercare di fare la sua parte. Vuoi diffondendo informazioni, soprattutto cultura, contro cultura, su quello che sta succedendo e su quello che è successo in passato, vuoi prendendo azione diretta e investendo nella creazione di nuove comunità economiche locali, quindi sistemi d’intervento locali, a circuito chiuso che siano sul territorio e che non dipendano dalla globalizzazione, dai canali logistici e dai canali finanziari che sono controllati da questi personaggi.
È una delle cose che vediamo svilupparsi anche negli Stati Uniti, non deve essere necessariamente complicato, basta coordinare di più a livello locale le attività e lasciando perdere quello che può essere l’attività del Governo Centrale, anche perché a mano a mano che il Governo Centrale cerca di controllare sempre di più e in modo più minuzioso le nostre azioni, diventa sempre più difficile per loro effettivamente controllarle, perché la massa di dati che devono elaborare diventa ingestibile e non è vero che l’intelligenza artificiale permette di gestire agevolmente grandi quantità di dati. Maggiore la quantità dei dati da elaborare, meno efficiente diventa il sistema. Può darsi che nelle nuove generazioni possa migliorare, però in questa fase particolare non lo vediamo e probabilmente non lo vedremo neanche in futuro perché appunto più informazioni, più dettagli spesso insignificanti vengono aggiunti nel calderone di cose che devono essere monitorate, più difficile diventa per i sorveglianti monitorare la situazione.
Perciò vedo ampi spazi di crescita. È ovvio che vuol dire ricostruire un’economia da zero il che richiede un denaro indipendente, Bitcoin ad esempio, oppure altre forme di denaro come per esempio i dollari digitali offerti dalle stablecoin, di cui magari parleremo.
Quindi ci sono diversi canali che sono aperti e che sono soprattutto utilizzati oggi nei paesi più critici, in Africa piuttosto che in America Latina, in Argentina per esempio e quindi ci sono delle alternative, bisogna conoscerle, bisogna riuscire a organizzarle, a combinarle fra loro.
In più sappiamo che il modello verso cui stiamo andando, lo sapevamo già però a questo punto abbiamo la conferma, è quello cinese, ma non quello cinese che vediamo oggi in Cina, bensì un modello cinese potenziato, vale a dire un sistema di sorveglianza addirittura più pressante rispetto a quello cinese. Questo è l’obiettivo perseguito negli Stati Uniti dall’apparato di sicurezza come viene menzionato da Whitney Webb nel video. Hanno pubblicato in effetti una ricerca che dettaglia la volontà di creare un sistema di controllo ancora più pressante rispetto a quello cinese e giocano un ruolo fondamentale in questo scenario le aziende della Silicon Valley, quindi i social media, le piattaforme come X, le piattaforme che quindi possono raccogliere i nostri dati, possono monitorare le nostre attività e possono sapere quello che facciamo anche se noi non siamo presenti sui social media di fatto. E d’altra parte la tecnologia israeliana dove gli israeliani sono molto più avanti rispetto agli Stati Uniti in termini di sorveglianza, in termini di controllo o manipolazione a distanza delle popolazioni che considerano problematiche. Quindi queste due tecnologie si mescoleranno e, tra l’altro, ha anche molto senso perché nella mia esperienza informatica so che in Europa le grandi aziende piuttosto che i governi sono molto restii a utilizzare prodotti americani perché, com’è noto, questi ultimi devono avere una backdoor per il governo statunitense, questo è obbligatorio se un’azienda sviluppa software negli Stati Uniti. Ciò significa che il governo americano, la NSA, la National Security Agency, ossia l’agenzia spionistica dell’esercito americano che manipola e controlla tutto il flusso digitale, deve poter entrare liberamente in qualsiasi software prodotto negli Stati Uniti che venga anche esportato all’estero. I imprenditori e i governi europei in gran parte vogliono quindi evitare di avere il governo statunitense, e le sue agenzie di spionaggio che guardano in casa loro. Per evitare questo problema, lo so perché ho vissuto in prima persona questa evoluzione già alla fine degli anni 90 e all’inizio del 2009 secolo, hanno comprato in massa apparati di sicurezza israeliani, che appunto garantiscono il fatto che non ci sia una backdoor del governo americano, salvo che c’è la backdoor per l’apparato di sicurezza israeliano, il quale a sua volta ha evidentemente accordi di collaborazione con la CIA, con l’NSA e con gli apparati di sicurezza americani. Quindi di fatto escono dalla porta per poi rientrare alla finestra.
Quindi grazie alla combinazione delle due tecnologie di cui la componente israeliana è fondamentale in Europa, è possibile controllare tutto quello che viene fatto, tutto quello che viene detto e tutta l’attività delle singole aziende e quindi, in qualche modo, manipolare la direzione dell’economia a distanza, usando l’intelligenza artificiale visto che la quantità di informazioni da gestire è enorme, però questo diventerà più facile con l’introduzione dell’euro digitale per quello che riguarda l’eurozona, perché a quel punto anziché semplicemente essere passivi ed avere una visione delle cose che succedono e poi dover in qualche modo intervenire sulla singola azienda o sul personaggio che gestisce l’azienda attraverso i canali che possono essere i media, i social media o pressioni di altro tipo, l’intervento diventa molto più semplice perché con un solo interruttore si spegne l’accesso al denaro per quella particolare persona, per quella particolare azienda e quindi si può pilotare immediatamente la risposta.
Per questo che è indispensabile per ogni imprenditore e anche per ogni privato, avere dei canali finanziari alternativi rispetto al sistema bancario tradizionale, perché il sistema bancario tradizionale sta andando in questa direzione e l’eurozona sarà la prossima ad essere colonizzata in questo senso.
Uno degli obiettivi chiave che fanno parte anche della corrente Grande Reset è
di eliminare le automobili di proprietà. La corsa verso l’aumento del prezzo
del petrolio e degli idrocarburi che è programmato e che è tutto sommato pianificato dalle stesse compagnie petrolifere, porterà ad un uso sempre minore delle automobili e ad una spinta politica verso le auto elettriche.
Sappiamo tuttavia che la produzione delle auto elettriche è molto più dannosa per l’ambiente di quanto non lo sia il petrolio e il danno è permanente perché anche il petrolio può produrre danni importanti però può essere in qualche modo prosciugato oppure l’aria può essere ripulita se c’è un problema di inquinamento. Nel caso di parchi naturali o di aree complete che vengono distrutte attraverso le attività minerarie non c’è modo di tornare indietro, la ricostruzione della situazione originale è praticamente impossibile.
Quindi la direzione è chiaramente verso eliminare la proprietà privata delle automobili, le automobili costeranno troppo e saranno troppo poche perché ciascuno di noi ne possieda una o due addirittura e invece ci saranno automobili di proprietà dello Stato o di multinazionali su licenza dello Stato che le affitteranno ai singoli ma con vincoli sui percorsi, sulle distanze, sui tempi di utilizzo e tutto il resto.
La seconda direzione naturalmente che fa parte sempre del Grande Reset è l’eliminazione della proprietà privata degli immobili con l’aumento di tassi di interesse, con la riduzione progressiva della disponibilità di contanti in circolazione o di credito in generale a livello mondiale sarà sempre più difficile comprare case e quindi a un certo punto lo Stato si inserirà nel meccanismo, ci sono già dei progetti in questo senso in California. La California è lo specchio del futuro, ci dice come vogliono trasformare il mondo occidentale.
Ci saranno incentivi governativi dove le persone potranno comprare casa naturalmente in quantità inferiore rispetto a oggi, però lo Stato diventerà comproprietario, quindi acquisirà una parte della proprietà e naturalmente avrà la prerogativa di prendersi la proprietà qualora la persona non riesca più a pagare il mutuo. Ci saranno poi altri vincoli sulla vendita, ad esempio criteri di ottimizzazione energetica sempre più stringenti, meccanismi che rendano complicato comprare e vendere casa.
Per esempio sentivo una persona che rispetto molto negli Stati Uniti, che è molto esperta in ambito immobiliare recentemente, che faceva una presentazione in cui diceva che in futuro anche negli Stati Uniti le case non saranno più di proprietà dei singoli, ma saranno di proprietà degli investitori. Quindi chi sono questi investitori? Possono essere dei singoli investitori appunto ricchi che comprano casa perché se lo possono permettere, hanno gli strumenti per gestire i problemi legali e di altro tipo collegati all’acquisto, oppure possono essere come abbiamo visto nella grande crisi del 2008, grandi complessi multinazionali con enormi disponibilità di contanti, forniti anche dalla banca centrale, che comprano migliaia di immobili in un colpo solo e li trasformano in case da mettere a reddito, da mettere in affitto, oppure direttamente lo Stato.
Però noi sappiamo che lo Stato non è efficiente nella gestione di questo tipo di situazione, quindi sarà più una partnership tra pubblico privato, come dice Il World Economic Forum, una forma di fascismo moderno, con l’iniezione dei metodi comunisti cinesi. Questa è la combinazione che ci stanno portando.
In più vedremo appunto l’uso di altri strumenti per spingere l’economia in questa direzione. Uno di questi naturalmente saranno i social media, che tenderanno, come nel caso di X, a inglobare tutto. Sia a catalogare i nostri dati, sia a fornire le informazioni su cui basiamo le nostre decisioni, sia il denaro vero e proprio, perché X vuole lanciare la sua valuta, che sarà una valuta digitale, che sarà una valuta digitale internazionale, che quindi ha l’ambizione di sostituirsi al dollaro. E in più X naturalmente fornirà anche incentivi per andare in certe direzioni piuttosto che altre, quindi fa parte dell’impianto.
Poi abbiamo i sindacati, che a quanto pare torneranno in auge, anche perché naturalmente ci sarà una pressione crescente in termini di costo del vivere, mentre gli stipendi non terranno il passo con l’inflazione, o addirittura ci saranno meno posti di lavoro, quindi ci sarà bisogno di difendere l’occupazione in qualche maniera. Ora noi sappiamo, per esempio, negli Stati Uniti, che l’intero impianto dei sindacati fu allestito di fatto dalla famiglia Rockefeller e poi ceduto in gestione alla mafia. Come dice giustamente Whitney Webb, dagli anni 20, 30 e 40 la sostanzialmente maggioranza dei sindacati dei lavoratori americani fu di fatto intercettata dalla mafia e poi diventò uno dei punti di sostegno fondamentali per il Partito Democratico e anche oggi risulta abbastanza così soprattutto per quello che riguarda il sindacato degli insegnanti.
Naturalmente Whitney Webb ci ricorda anche che la famiglia Rockefeller ha avuto un ruolo centrale nella creazione dell’impianto di formazione di educazione statale, quindi la scuola pubblica e relativi curriculum.
In particolare vediamo, grazie loro, l’introduzione di concetti che favoriscono la diffusione dell’omosessualità piuttosto che del cambiamento di genere, del gender fluid, che diventa, come ci dice Webb, un sistema di controllo. In effetti chiunque sottoponga questo tipo di operazione diventa un cliente a tempo indeterminato delle industrie farmaceutiche che di nuovo sono controllate in buona parte dalla famiglia Rockefeller o perlomeno quelle industrie che sono chiave per questo tipo di farmaci vengono controllate da loro. Sempre la famiglia Rockefeller naturalmente ha promosso la strategia del cambiamento climatico, la lotta contro l’inquinamento prodotto dall’uomo. Quindi hanno cercato di allontanare, attraverso un’operazione di propaganda, di guerra psicologica, l’idea che siano loro a inquinare tramite la diffusione e la raffinazione del petrolio, tramite le industrie che usano il petrolio, mentre invece la teoria fondamentale è diventata che siamo noi, con la nostra presenza, che inquiniamo.
Il fatto di mangiare carne inquina, il fatto che noi siamo semplicemente vivi inquina e questo si riconduce appunto all’obiettivo malthusiano e eugenetico della famiglia di ridurre la popolazione, di selezionare le persone all’interno la popolazione, cosa a cui serve anche naturalmente il programma di cambiamento di genere, perché quando una persona cambia genere non si riproduce, quindi diventa un ulteriore obiettivo per impedire, per distruggere la famiglia come entità, e per ridurre le nascite, che è un obiettivo fondamentale della famiglia Rockefeller dagli anni ’20 e che rimane tutt’ora e che viene naturalmente sviluppato attraverso vari canali contemporanei, insieme ad altre famiglie ricche ovviamente, che traggono beneficio da questo sistema.
E in questo senso voglio richiamare l’attenzione anche su una specifica responsabilità dell’Italia, perché non è solo l’America che ha fatto danni. Dobbiamo ritornare al 1968 all’Accademia dei lincei di Roma e alla fondazione del famosissimo Club di Roma.
È un’organizzazione che nasce per controllare le nascite, ridurre le nascite nel mondo e per creare una maggiore scarsità di ogni genere di bene, al fine di ridurre lo standard di vita di ciascuno di noi. Questo è l’obiettivo dichiarato e ora vi presenterò un video pubblicato su una canale televisivo australiano nel 1973 che dettaglia in modo molto preciso i loro obiettivi, che devono essere conseguiti, ci dicono loro, entro il 2040, o al massimo il 2050. Noi sappiamo dalle Nazioni Unite che comunque sono una creazione di noi dei Rockefeller, il Palazzo delle Nazioni Unite è stato donato dalla famiglia Rockefeller, che secondo il piano delle Nazioni Unite entro il 2030 bisogna soddisfare determinati requisiti per poi naturalmente completare il percorso entro il 2040-2050. Quindi se pensate che avete ancora molto tempo di disposizione, forse è meglio che modificate il vostro punto di vista.
Il Club di Roma, fondato nel 1968 all’Accademia dei Lincei di Roma con la partecipazione di Gianni Agnelli, ha giocato un ruolo fondamentale nel generare una cultura della scarsità e nel ridurre le nascite.
Lo storico William Engdahl ci parla nei seguenti termini del Club di Roma:
“Nel 1968 David Rockefeller fondò a Roma un think tank neo-maltusiano denominato il Club di Roma. Tra i fondatori troviamo Aurelio Peccei e Alexander King. Aurelio Peccei era un dirigente di alto livello della casa automobilistica Fiat, di proprietà della potente famiglia Agnelli. Gianni Agnelli era un amico intimo di David Rockefeller e membro del consiglio consultivo della Chase Manhattan Bank di proprietà dei Rockefeller. Gianni Agnelli e David Rockefeller erano diventati amici intimi sin dal 1957 ed Agnelli era anche stato membro fondatore, nel 1973, della Commissione Trilaterale. Alexander King era invece capo del programma scientifico dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico delle Nazioni Unite e un consulente della NATO”.
Per think tank s’intende un’organizzazione senza fini di lucro tipicamente di esperti che forniscono direttive, formulano politiche che poi verranno utilizzate dai governi.
Quindi il think tank è il governo ombra che attraverso esperti che hanno naturalmente obiettivi altamente “umanitari” pilota le decisioni politiche. Dice ai politici cosa vanno a dire e cosa devono fare.
Se vi è ricordato David Rockefeller è stato l’ultimo grande membro importante della famiglia Rockefeller che ha regnato sul mondo intero per un periodo relativamente lungo fino al 2017.
Aurelio Peccei era un dirigente di alto livello della casa automobilistica Fiat di proprietà della famiglia Agnelli. Gianni Agnelli era un amico intimo di David Rockefeller e membro del consiglio consultivo della Chase Manhattan Bank, quindi la famosa grande banca che oggi si chiama JP Morgan Chase di New York che è stata nei tempi più recenti di proprietà della famiglia Rockefeller. Nel 1973, Gianni Agnelli è stato anche membro fondatore della commissione trilaterale, incaricata di creare il nuovo ordine mondiale nella versione di Rockefeller di cui parlo nella sezione del nuovo ordine mondiale di Mazzoni News.
Quali erano gli obiettivi fondamentali del Club di Roma? Lo facciamo dire direttamente a Peccei ed agli altri personaggi fondatori chiave in questa intervista data nel 1973 a un canale televisivo australiano.
Il computer prevede la fine del mondo
[Giornalista ABC]
Non è un effetto fantascientifico che ci viene dal 2001. Questo display elettronico emanato dal più grande computer australiano è un’immagine delle condizioni passate, presenti e future del pianeta Terra. Il programma è stato originariamente ideato da uno scienziato del Massachusetts Institute of Technology, Jay Forrester. È stato sviluppato sotto l’egida del Club di Roma da un team di ricerca del MIT per presentare un modello complesso del mondo e di ciò che noi umani stiamo facendo ad esso. Il programma, chiamato World One, non ha la pretesa di essere una previsione precisa. Quello che fa, per la prima volta nella storia dell’uomo sul pianeta, è guardare al mondo come a un singolo sistema.
Dimostra che la Terra non è in grado di sostenere l’attuale crescita demografica e industriale per molto più di qualche decennio. Dimostra che semplicemente pulire i gas di scarico delle nostre auto e fare qualche piccolo sforzo per limitare le nostre famiglie semplicemente non è sufficiente. È come una visita guidata elettronica del nostro comportamento globale dal 1900 e di dove ci condurrà. Bene, questa è la versione stampata di ciò che abbiamo appena visto sullo schermo. Quello che a prima vista sembra essere solo un labirinto di caratteri informatici è in realtà un sistema di grafici molto semplici che proiettano cosa accadrà al pianeta nei prossimi 150 anni se non facciamo qualcosa di drastico per fermarlo.
In basso a sinistra del grafico c’è la data, 1900, 1940, 1980, 2020, fino al 2060. Ora, ognuna di queste linee di lettere rappresenta una curva che mostra qualche aspetto della condizione del pianeta. Più si allontanano da questa parte, maggiore è la cifra. Se invece ci spingiamo in quest’altra direzione, il valore diminuisce. Ad esempio, P rappresenta la popolazione. Eccolo partire al 1900 e poi, quando arriva al 1940, inizia a decollare. Eccoci al 1980, e cresce fino all’inizio del nuovo secolo, per poi iniziare a ridursi.
Diamo ora un’occhiata a questa curva successiva, la curva Q, che è la qualità della vita. Rappresenta, ad esempio, la quantità di spazio disponibile per le persone, la quantità di denaro che devono spendere, la quantità di cibo che devono mangiare. Aumenta rapidamente fino al 1940, ma dal 1940 in poi la qualità della vita diminuisce. Ed eccoci all’inizio del secolo e arriviamo all’anno 2020 dove torna al punto di partenza. Più persone nel mondo, naturalmente, significa iniziare a consumare la nostra scorta di risorse naturali. E questa è la curva N, che mostra che lentamente, ma costantemente il bacino di ricchezze naturali nel mondo, risorse naturali, minerali, petrolio e così via, sta lentamente ma costantemente diminuendo. Questa è la situazione. Con l’aumento della popolazione, la qualità della vita diminuisce e l’offerta di risorse naturali diminuisce. Ma date un’occhiata a quest’altra curva. Si chiama curva Z e rappresenta l’inquinamento. Com’era prevedibile, con l’aumento della popolazione fino al 1980, l’inquinamento aumenta. C’è più spazzatura. Ma dal 1980 al 2020 l’inquinamento decolla davvero. Questo presuppone, ovviamente, che non facciamo nulla al riguardo. Quindi nell’anno 2020 le condizioni del pianeta iniziano a diventare altamente critiche e se non facciamo nulla al riguardo, questo è ciò che accadrà. La qualità della vita tornerà praticamente a zero.
L’inquinamento diventerà talmente grave che comincerà a uccidere le persone.
Quindi la popolazione diminuirà, fino a questo livello, a meno di quanto non fosse nell’anno 1900. E in questa fase, intorno all’anno 2040-2050, la vita civilizzata come la conosciamo su questo pianeta cesserà di esistere. Beh, si spera che ovviamente non permettano che accada. Ma ci vuole questo tipo di cura d’urto per spingere i governi a fare qualcosa, e lentamente lo stiamo facendo. Stiamo iniziando a ripulire la nostra atmosfera. Stiamo iniziando a riciclare i nostri rifiuti. Stiamo facendo qualcosa di positivo per il controllo della popolazione e delle nascite.
Ma finora, i nostri sforzi sono stati solo una goccia nell’oceano. Il Club di Roma è composto da circa 70 uomini di diversa provenienza. Ma la loro preoccupazione comune è che i problemi del mondo non possono essere risolti dalle singole nazioni. Ho parlato con il professor Hugo Thiemann, direttore dell’Istituto Battelle di Ginevra, con il dottor Aurelio Peccei, fondatore del club, e con il dottor Alexander King, Direttore della Banca Mondiale e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico delle Nazioni Unite. Dr. King, lei sta descrivendo il mondo come un sistema chiuso in cui tutte queste cose sono interconnesse, eppure il governo, il controllo del sistema è nelle mani dei singoli stati nazionali. Come si fa a convincerli a collaborare?
[Alexander King]
La sovranità di queste nazioni non è più assoluta come un tempo. C’è una graduale diminuzione, una riduzione della sovranità, a poco a poco.
Soprattutto, naturalmente, nei paesi più piccoli, dove è più evidente, ma i paesi più grandi devono fare molto di questo, accettando accordi internazionali per il diritto della navigazione o per i limiti della pesca o per il controllo delle lunghezze d’onda e della radio e di un centinaio di altre cose. Ma soprattutto in campo tecnologico, e penso che questo sarà sempre più vero a causa degli sviluppi del prossimo anno. Un paio di settimane fa ho partecipato a un’importante riunione a Washington e Peterson, l’ex Segretario al Commercio, diceva la stessa cosa da un punto di vista economico, cioè che questa situazione economica mondiale generale, l’interdipendenza dei paesi dal cibo e dai combustibili e così via, sta portando a un’interdipendenza che nasconde al proprio interno i semi del prosciugamento della sovranità dei vari governi. Quindi non credo che si possa pensare a un balzo ideale verso un federalismo mondiale o qualcosa del genere. Bensì vedremo la costruzione, probabilmente nel prossimo decennio, in una serie di settori particolarmente sensibili come l’energia, le materie prime, l’uso degli oceani, lo spazio, e così via, di un certo numero di quelli che la gente intende chiamare regimi, che non saranno le normali organizzazioni delle Nazioni Unite, ma organizzazioni semi-manageriali, all’interno delle quali ci sarà un grande consenso.
[Giornalista ABC]
Il dottor Peccei considera il mercato comune europeo come un esempio elementare del tipo di cooperazione regionale che sarà necessaria. Quali responsabilità vede per l’Australia?
[Aurelio Peccei]
L’Australia si trova in una splendida posizione.
[Giornalista ABC]
Cosa dobbiamo fare?
[Aurelio Peccei]
Avete cibo, energia, e spazio.
Siete lontani dagli altri centri. Quindi potete, per un tempo più lungo, sentirvi più indipendenti che non interdipendenti. Ma le cose del mondo stanno andando così velocemente che penso che una leadership illuminata in Australia dovrebbe rendersi conto che, lungo la strada, anche l’Australia dovrà prendere decisioni al fine di acquisire qualcos’altro, che vada oltre le pure considerazioni politiche o di sicurezza, ma che invece abbracci le questioni in un senso molto ampio.
[Giornalista ABC]
Il Club di Roma è riluttante a puntare il dito contro una nazione in particolare, ma è chiaro che nazioni come gli Stati Uniti, che consumano circa il 60 % delle risorse mondiali, dovranno ridurre il loro vorace appetito. Ma le dichiarazioni del club sono ammantate da una democrazia vellutata, nella speranza che i loro fatti convincano gentilmente i governi che dovranno aderire.
[Hugo Thiemann]
Chiederemo ai governi chi sta prendendo davvero le decisioni e chiederemo se i decisori di oggi percepiscono i problemi, che tipo di problemi si tratta e quali sono le interazioni del problema. Si tratta di un approccio molto pragmatico.
[Giornalista ABC]
Dottor King, è forse giunto il momento in cui dovremo dire che non possiamo più affidare le nostre risorse e il loro sfruttamento all’impresa privata? È arrivato il momento in cui i governi dovranno semplicemente assumere un maggiore controllo?
[Alexander King]
Una semplice nazionalizzazione e cose del genere non aiuterebbe affatto, perché dobbiamo mantenere un approccio di incentivazione, e molti degli aspetti positivi dell’impresa privata sono molto necessari in questo caso. Ma non nel vecchio modo di sfruttamento, in cui le forze di mercato dominavano l’intera situazione.
[Giornalista ABC]
Dottor Peccei, può dirmi quale sarà il mio stile di vita tra cent’anni? Che tipo di auto guiderò, in che tipo di casa vivrò, che tipo di cibo mangerò?
[Aurelio Peccei]
Probabilmente avrai un’auto più piccola. Utilizzerai mezzi di trasporto più comuni. Lavorerai molte, molte meno ore. Avrai possibilità culturali più ampie di quelle di oggi. Non sarai così pressato dai bisogni immediati, perché attraverso la tecnologia, l’organizzazione dei mercati, i bisogni di base saranno soddisfatti. E penso che amerai la natura e continuerai a fare quello che penso tu stia facendo ora per proteggere il nostro ambiente, per evitare questo mondo creato dall’uomo in cui le creature della natura, gli animali, le piante, gli spazi verdi, le terre selvagge sono destinate a scomparire.
[Giornalista ABC]
Per il Club di Roma, gli status symbol dell’anno 2000 saranno l’inverso di quelli odierni.
Il prestigio deriverà dal basso consumo. Che il consumo personale debba essere inferiore è abbastanza evidente, ma il fatto che questa privazione sia vista come prestigiosa sembrerebbe indicare un ripensamento radicale, almeno per i i ricchi del pianeta.
Il triangolo del controllo: Silicon Valley, Cina ed Israele
Quindi, per riepilogare, il Club di Roma gioca un ruolo fondamentale nel progetto di de-popolazione mondiale, se non l’aveste capito. E il fatto di essere stato fondato a Roma credo che avesse una valenza molto importante. Penso ci arrivate anche da soli, comunque lascio a voi trarre le vostre conseguenze, le vostre considerazioni. Di certo la famiglia Agnelli ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo di questa strategia.
Adesso che comprendiamo per quale motivo la FIAT aveva avuto così tanto successo in Italia. Quindi questa è la matrice e la matrice nasce in Italia, quindi anche l’Italia ha la sua responsabilità per rimettere a posto le cose.
Oggi la strategia rimane la stessa. La gestione del cambiamento climatico è affidata ai banchieri centrali. In particolare viene menzionato
Mark Carney che ha avuto un ruolo fondamentale, e ha tuttora un ruolo fondamentale, per spingere l’adozione delle CBDC sia in Gran Bretagna sia naturalmente nell’eurozona. E siccome le CBDC sono un denaro tecnologico, vedono la partecipazione della Silicon Valley che ha una commistione stretta con la Cina, un mercato che fu aperto sostanzialmente su iniziativa di David Rockefeller perché, dal suo punto di vista, la cosa migliore che poteva esserci dopo il fascismo era naturalmente il comunismo cinese.
Quindi il comunismo cinese è diventato il modello fin dagli anni ’70. Era tutto progettato fin da allora e lo sviluppo della Cina era tale per cui l’Occidente si impoverisse, trasferisse i propri posti di lavoro in massa verso la Cina, e quest’ultima diventasse più potente, e si trasformasse in un trampolino da cui indebolire gli Stati Uniti, che comunque è sempre stato un obiettivo di Rockefeller.
Perché, fin dagli anni ’70, l’obiettivo era di eliminare gli Stati nazionali, di creare delle entità sovranazionali di esperti che non dovessero rispondere a nessuno e che avessero più potere rispetto agli Stati e che dicessero ai singoli governi che cosa fare. Il progetto della Comunità Europea, dell’Unione Europea, ce lo dice Peccei, andava esattamente in tale direzione. Quindi questa è la matrice, questo è il filone: i banchieri centrali gestiscono il tutto con l’aiuto della tecnologia che viene dalla Silicon Valley, dalla Cina, da Israele. Questi sono i tre poli su cui si muove il tutto e quindi prepariamoci e attrezziamoci.
- Roberto Mazzoni -
FONTE: https://mazzoninews.com/

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