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CA SITI D'ACQUA IDDA
Trasmissione del 24 luglio 2023
"Dei circa 100 comuni coinvolti dall’alluvione che ha devastato un’ampia area dell’Emilia-Romagna, ce ne sono alcuni, come Conselice, paese di circa 9 mila abitanti della provincia di Ravenna, in cui non si riesce ad allontanare l'acqua stagnante e la paura adesso è per possibili rischi sanitari e altri come Casola Valsenio, sempre nel ravennate, o Monterenzio, in provincia di Bologna, che sono rimasti quasi completamente isolati a causa delle frane.
Nelle province più colpite sono caduti in poche ore tra i 100 e gli oltre 200mm di pioggia, un quantitativo che solitamente viene raggiunto in diversi mesi. Le precipitazioni torrenziali cominciate nella mattinata del 16 maggio hanno inoltre insistito in un’area in cui i terreni erano già saturi di acqua perché, dopo un lunghissimo periodo di siccità, tra l’1 e il 3 maggio erano stati interessati da una precedente forte ondata di maltempo, con piogge che anche in quel caso erano state particolarmente consistenti.
Di fatto quindi si è trattato di due precipitazioni definibili come eventi estremi per intensità e quantitativi di pioggia caduti. Il grande salto di scala, come sottolineato da diversi esperti, è stato però che non si erano mai verificati due eventi di tale portata in un arco di tempo così ravvicinato.
Parlando in termini generali l'Italia è più esposta di molti paesi europei al rischio alluvioni per via del suo peculiare intreccio di caratteristiche meteo-climatiche, topografiche, morfologiche e geologiche, nel quale rientra anche il fatto che in caso di esondazioni l’acqua ha poco spazio per defluire. La spinta verso una forte espansione dei centri abitati e delle aree produttive e industriali che si è verificata negli ultimi decenni ha aggravato questa condizione di fragilità perché il consumo di suolo porta inevitabilmente a una riduzione dei terreni permeabili, quelli cioè che possono assorbire la pioggia. E parallelamente l’incremento delle aree urbanizzate, ha portato a un considerevole aumento dell’esposizione al rischio, in termini di beni e persone presenti in aree soggette a pericolosità per frane e alluvioni.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale quasi il 94% dei comuni italiani è a rischio di frane, alluvioni ed erosione costiera e oltre 8 milioni di persone abitano nelle aree ad alta pericolosità per questo tipo di eventi. Se ci si focalizza sul rischio alluvioni la popolazione residente in aree a pericolosità idraulica elevata o media supera i 9 milioni di persone, a cui bisogna aggiungere oltre 12 milioni di persone che vivono in aree a pericolosità bassa.
A livello nazionale il 14% del territorio ricade in aree considerate a pericolosità bassa, il 10% è in aree a pericolosità media e il 5,4% in aree a rischio elevato. La parte restante di territorio – quindi la grande maggioranza – non è considerata a rischio.
Tra le regioni con il rischio maggiore c'è proprio l’Emilia-Romagna dove, come si può vedere anche dalla mappa, quasi tutti i comuni si trovano in aree a pericolosità idrica media o elevata. Le altre regioni in cui le percentuali di territorio potenzialmente allagabile per i tre scenari di pericolosità/probabilità risultano superiori rispetto al dato medio nazionale sono Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Calabria (quest'ultima è particolarmente esposta allo scenario di rischio elevato).
L'Emilia-Romagna è prima anche per numero di abitanti potenzialmente coinvolti in frane e alluvioni. I dati dell’ultima rilevazione di Ispra dicono che 428mila persone vivono in aree a pericolosità elevata, 2,3 milioni di persone in aree a pericolosità media e meno di 300mila in aree almeno a pericolosità bassa. Come spiega l’istituto, la notevole estensione delle aree allagabili in Emilia-Romagna è legata alla presenza di una complessa rete di corsi d’acqua che si sviluppano su ampie aree morfologicamente depresse, cioè a un livello più basso rispetto al suolo. Inoltre spesso i canali sono pensili, cioè il letto è sopraelevato rispetto al piano di campagna. Le Regioni con percentuali di popolazione esposta a rischio di alluvione superiori ai valori calcolati alla scala nazionale per tutti gli scenari di pericolosità, sono Veneto, Liguria, Emilia-Romagna e Toscana."
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