SIAMO IN UN POPOLO DI AGITATI

1 year ago
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Remix di "I SARVEI IEN CASCHÈ (I cervelli sono saltati)" - "Le scienze occidentali e le loro applicazioni industriali (siffatte conoscenze inferiori), così vane per chi possiede una conoscenza di un altro ordine, dovevano tuttavia venire "realizzate" ed esse non potevano esserlo che in uno stadio in cui l'intellettualità vera era scomparsa. Tali ricerche di una portata soltanto pratica, nel senso più stretto del termine, dovevano esser compiute, ma esse non lo potevano che all'estremità opposta della spiritualità primordiale, mediante uomini sprofondati nella materia fino al punto di non concepire più null'altro e divenienti tanto più schiavi di questa materia, per quanto più essi vollero servirsene, cosa che li ha condotti ad una AGITAZIONE crescente, senza regola e senza scopo, alla dispersione nella molteplicità pura, fino alla dissoluzione finale" (René Guénon, "La crisi del mondo moderno").
Sarebbe utile oggi (2023) chiedersi come mai il mondo sia così AGITATO da uomini completamente svitati, cioè privi di vita pensante, e indotti a spararsi anziché a parlarsi. Materialismo dialettico? "Mentecattocomunismo"? "Demo-monocratismo"? Perfino gli stessi antimaterialisti non incentrano il loro giudizio critico o i loro rimedi e metodi, sulla realtà del MOVIMENTO del pensare con cui pensano. Anzi, neanche percepiscono la consunzione di questa realtà nella prospezione dialettica del pensato. Non hanno nemmeno il sospetto dell'alienazione dell'uomo, che continua ad alimentarsi di definizioni che credono di riconoscere, proiettandole, in questo o in quel fenomeno.
L'alienazione si rinnova continuamente di formalismo gnostico, cioè di formule e dogmi religiosamente scientifici, con risultati catastrofici e il suo dramma si riproduce come successione reiterata di istruzioni etero-dirette in pensieri definiti e/o finiti prospettati come valori di forme trascorse dello spirituale, lamentando l'assenza di queste nel mondo odierno, per cui il male incarnato permane inconoscibile.
Ogni brillante intellettuale ha oggi ha il suo rifiuto, la sua contestazione, la sua critica, la sua rivolta da opporre al mondo attuale.
Come punti di vista dialettici, privi di rapporto col loro moto pre-dialettico, nessuna di queste accuse è in grado di minimamente scalfire la potente roccia calcareo-dialettica del materialismo, dato che ogni accusa è in pratica ordita della medesima sostanza, dietro la quale c'è sempre un debole o forte sentimento, anelante a un mondo diverso, gnostico, o "tradizionale". A me pare che ciò avvenga perché la forza che lo esprime è vincolata al sensibile ed è CONDIZIONATA dal cervello, che oramai privo della sua funzione di specchio, si sostituisce alla vita del pensare le cose rispecchiate. Dovrebbe essere l'io a pensare. Invece oggi è il cervello, con cui l'individuo umano, senza io, crede esprimere direttamente quelle CONDIZIONI, come "kultura" del tempo. - https://nereovillaopere.wordpress.com/2023/07/15/siamo-in-un-popolo-di-agitati/

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