visita turistica al Nirmal Temple a Cabella Ligure,il tempio induista dell'ADI-SHAKTI Shri Mataji Nirmala Devi che letteralmente significa L'ILLUMINATA DEA MADRE IMMACOLATA morì nel 2011 a 87 anni,India Tour 2019 FILM DOCUMENTARIO

1 year ago
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voi non lo sapete ma LA GRANDE MADRE DIVINA già era stata qui sulla Terra da anni ed è morta nel 2011 questa diceva pubblicamente di essere proprio l'ADI-SHAKTI e nessuno le ha mai detto nulla ed è ancora adorata dai suoi seguaci ancora oggi nel 2023 da morta..io posso dirlo perchè abito proprio nel paese dove abitava lei nel castello che ha ristrutturato..con prove storiche certe,documenti e filmati indiscutibili...il tempio indiano che hanno lì è dedicato proprio alla divinità ripeto di Shri Mataji infatti si chiama proprio Nirmala Temple,io non sono induista ma cristiano e i miei vicini di casa sono induisti e non ho mai avuto nessun problema con loro,come rispetto la loro religione allo stesso modo loro devono rispettare la mia cultura e il mio credo visto che gli stranieri lì sono loro e non io che ci abito da sempre..se non lo fanno si denuncierà il tutto ai carabinieri del paese e direttamente all'onu che stanno violando i diritti umani...se qualcuno è interessato a ste stronzate può benissimo rivolgersi ad un centro yoga sparsi per l'italia visto che la Repubblica italiana ha firmato degli accordi con induisti e buddisti in cui la religione buddista e induista sono diventate religioni ufficiali dal 2012 come le altre religioni e come le altre religioni possono ricevere l'8x1000 dai contribuenti italiani nella dichiarazione dei redditi..
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fatti storici realmente accaduti e verificati quelli scritti: https://rumble.com/v18j55p-video-turisticonon-fatto-da-me-di-alcune-immagini-da-cabella-ligure
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documenti:https://presidenza.governo.it/USRI/confessioni/intese2007/Intesa_Unione_induista_italiana.pdf
https://presidenza.governo.it/USRI/confessioni/intese2007/Intesa_Unione_Buddhista_italiana.pdf
11 dicembre 2012 Ratifica dell’Intesa
12 Dicembre 2012 alle ore 13.00 si è tenuta, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati – Roma, via della Missione n.4 – la Conferenza Stampa a seguito della definitiva approvazione delle intese da parte del Parlamento con l’Unione Induista Italiana e l’Unione Buddhista Italiana, ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione.
Alla Conferenza Stampa sono intervenuti / invitati :
Sen. Vannino Chiti (Presidente della I commissione Affari Costituzionali al Senato),
On. Donato Bruno (Presidente della I commissione Affari Costituzionali della Camera),
Sen. Lucio Malan, Sen. Stefano Ceccanti (relatori al Senato);
On. Roberto Zaccaria (relatore alla Camera), On. Matteo Mecacci;
Unione Induista Italiana: Svami Yogananda Giri (Presidente Emerito), Franco Di Maria (Presidente), Svamini Hamsananda Giri (Vice Presidente);
Unione Buddhista Italiana: il ven. Raffaello Longo (Presidente)e Maria Angela Falà (Vice Presidente)
https://www.induyoga.org/intesa-tra-unione-induista-e-repubblica-italiana/
L’intesa dell’Italia con induisti e buddisti
Che permetterà loro di ricevere i contributi dell'Otto per mille, tra le altre cose
https://www.ilpost.it/2013/01/29/intesa-italia-con-induisti-e-buddisti/
Venerdì primo febbraio entreranno in vigore le leggi che regolano i rapporti tra Stato italiano e l’Unione induista italiana e l’Unione buddista italiana (Ubi), sulla base delle intese approvate l’11 dicembre dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera. Sono due intese molto importanti e di grande rilievo simbolico che lo Stato italiano approva per la prima volta con delle confessioni non cristiane, ad eccezione degli accordi con le Comunità ebraiche nel 1989. Nonostante infatti la Costituzione italiana all’articolo 8 sancisca l’eguaglianza di tutte le confessioni religiose di fronte alla legge, si sono dovuti aspettare oltre 40 anni per dare attuazione alla norma, che prevede al comma 3 che i rapporti delle confessioni diverse da quella cattolica con lo Stato siano regolate da apposite intese.

Il disegno di legge sulle due intese – che prevede che induisti e buddisti possano ricevere i contributi dell’Otto per mille annessi alle dichiarazioni dei redditi – era già stato approvato all’unanimità dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato il 12 settembre scorso e attendeva l’approvazione anche della Camera per diventare legge. Stefano Ceccanti, senatore Pd che ha lavorato molto per la conclusione degli accordi, sostiene che si è potuta raggiungere un’intesa perché la discussione è avvenuta fuori dall’aula, in una sede in cui è stato possibile approfondire il tema. Mentre i buddisti hanno dovuto aspettare più di un decennio (la prima intesa con lo Stato italiano risale al 2000), la richiesta da parte degli induisti era stata inoltrata cinque anni fa.
L’entrata in vigore della legge ha grande importanza anche se si considerano i numeri delle due comunità coinvolte. In Italia ci sono circa 230mila buddisti – tra praticanti buddisti italiani, adepti della Soka Gakkai (movimento religioso giapponese, che però non fa parte dell’Ubi) e immigrati dai paesi asiatici – e 10mila induisti. Il beneficio più importante per le due confessioni dall’entrata in vigore della legge sarà quello di poter ricevere i contributi dell’Otto per mille, come succede per gli altri gruppi religiosi che hanno già concluso gli accordi. Gli induisti e buddisti potranno poi usufruire di assistenza spirituale, di un riconoscimento degli effetti civili del matrimonio religioso, di una tutela migliore degli edifici di culto, e potranno avvalersi di erogazioni liberali deducibli dall’Irpef.
https://rumble.com/v1x6u0a-che-cosa-sono-l-8x1000-il-2x1000-e-il-5x1000
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/web/guest/scelte-dell-8-5-e-2-per-mille-dell-irpef-2020/modelli-e-istruzioni
L’intesa con gli induisti entra in vigore. { Repubblica italiana - Unione induista italiana }
G. Napolitano
Con la legge n. 246 del 31 dicembre 2012, entrata in vigore il 1° febbraio 2013, il Parlamento ha approvato le Norme per la regolazione dei rapporti tra lo stato e l’Unione induista italiana, Sanatana Dharma Samgha, in attuazione dell’art. 8, terzo comma, della Costituzione. L’intesa era stata firmata nel 2007 dall’avv. Franco Di Maria per l’Unione induista italiana (UII) e dal presidente del Consiglio Romano Prodi. Il provvedimento approvato regola gli ambiti nei quali la pratica religiosa dei circa 135.000 induisti in Italia entra in contatto con l’ordinamento giuridico del paese: riconosce l’autonomia dell’UII, il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, la possibilità di prestare assistenza spirituale ai fedeli in ospedale e in carcere, il diritto di istituire scuole, le prerogative dei ministri di culto, gli effetti civili dei matrimoni religiosi, la partecipazione all’otto per mille dell’IRPEF sia sulla base delle scelte espresse dai contribuenti sia – in proporzione – sulla base di quelle non espresse.
https://www.ilregno.it/documenti/2013/7/lintesa-con-gli-induisti-entra-in-vigore-repubblica-italiana-unione-induista-italiana
scritta voi la costituzione mica io:https://senato.it/sites/default/files/media-documents/Costituzione.pdf
le hanno scritte loro queste cose sono diritti inalienabili,firmati e approvati da loro eh,quindi violano i diritti umani appunto... https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/DICHIARAZIONE_diritti_umani_4lingue.pdf
https://rumble.com/v2fc71i-la-dichiarazione-universale-dei-diritti-umani...i-30-articoli-documentario
Nirmala Srivastava (nata Nirmala Salve; 21 marzo 1923 – 23 febbraio 2011), conosciuta anche come Shri Mataji Nirmala Devi, è stata la fondatrice e guru di Sahaja Yoga, un nuovo movimento religioso. Sosteneva di essere nata pienamente realizzata e di aver trascorso la sua vita lavorando per la pace sviluppando e promuovendo una tecnica semplice attraverso la quale le persone possono raggiungere la loro autorealizzazione.
https://en.wikipedia.org/wiki/Nirmala_Srivastava
Nata a Chindawara, Madhya Pradesh, India da padre indù e madre cristiana Prasad e Cornelia Salve, i suoi genitori la chiamarono Nirmala, che significa "immacolata".Ha detto di essere nata autorealizzata. Suo padre, uno studioso di quattordici lingue, tradusse il Corano in marathi, e sua madre fu la prima donna in India a ricevere una laurea con lode in matematica. Shri Mataji discendeva dalla dinastia reale Shalivahana/Satavahana. https://en.wikipedia.org/wiki/Satavahana_dynasty L'ex ministro sindacale N.K.P. Salve era suo fratello e l'avvocato Harish Salve è suo nipote. Il cognome Salve è uno dei tanti del clan Satavahana Maratha. https://en.wikipedia.org/wiki/Maratha_clan_system https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Maratha_dynasties_and_states https://en.wikipedia.org/wiki/Maratha_(caste)

Ha trascorso gli anni della sua infanzia nella casa di famiglia a Nagpur. [9][migliore fonte necessaria] Nella sua giovinezza rimase nell'ashram del Mahatma Gandhi. Come i suoi genitori, fu coinvolta nella lotta per l'indipendenza indiana e, come leader giovanile quando era una giovane donna, fu imprigionata per aver partecipato al Quit India Movement nel 1942. Assumersi la responsabilità per i suoi fratelli più piccoli e vivere uno stile di vita spartano durante questo periodo infuse il sentimento di sacrificio di sé per il bene più ampio. [13] Ha studiato al Christian Medical College di Ludhiana e al Balakram Medical College di Lahore. [9]

Poco prima che l'India raggiungesse l'indipendenza nel 1947, Shri Mataji sposò Chandrika Prasad Srivastava,[11] un alto funzionario indiano che in seguito servì il primo ministro Lal Bahadur Shastri come segretario congiunto, e fu insignito di un KCMG onorario da Elisabetta II.Ebbero due figlie, Kalpana Srivastava e Sadhana Varma. Nel 1961, Nirmala Srivastava lanciò la "Youth Society for Films" per infondere valori nazionali, sociali e morali nei giovani. È stata anche membro del Central Board of Film Certification
Nirmala Srivastava fondò Sahaja Yoga nel 1970.

I praticanti credono che durante la meditazione sperimentino uno stato di autorealizzazione prodotto dal risveglio della kundalini, e che questo sia accompagnato dall'esperienza della consapevolezza senza pensieri o del silenzio mentale.

Shri Mataji ha descritto Sahaja Yoga come la religione pura e universale che integra tutte le altre religioni. Sosteneva di essere un'incarnazione divina,più precisamente un'incarnazione dello Spirito Santo, o l'Adi Shakti della tradizione indù, la grande dea madre che era venuta a salvare l'umanità. Questo è anche il modo in cui è considerata dalla maggior parte dei suoi devoti.Sahaja Yoga è stato talvolta definito un culto.
Lavori successivi
Nel 2003 è stata istituita una casa di beneficenza per la riabilitazione delle donne indigenti a Delhi (il Vishwa Nirmala Prem Ashram). Nello stesso anno fondò la Shri P.K. Salve Kala Pratishthan a Nagpur come scuola internazionale di musica, per promuovere la musica classica e le belle arti.

Fino al 2004, durante i suoi viaggi, ha tenuto numerose conferenze pubbliche, puja e interviste a giornali, televisione e radio. Nel 2004 il suo sito ufficiale annunciò che aveva completato il suo lavoro e che i centri Sahaja Yoga esistono in quasi tutti i paesi del mondo. Continuò a tenere discorsi ai suoi devoti e permise loro di offrire il suo puja.
In diverse occasioni ha parlato dei danni del consumo di alcol e del fatto che molte persone sono guarite dalla dipendenza quando hanno ottenuto la realizzazione del sé tramite Sahaja Yoga. cioè nessuno..
Negli ultimi anni Shri Mataji e il marito sir Chandrika Prasad Srivastava vivevano periodicamente in India e in Italia, specialmente nel paese montano di Cabella Ligure, che ella definì "il luogo perfetto per trovare la pace". Shri Mataji è morta il 23 febbraio 2011 alla Clinica Montallegro di Genova: la famiglia non ha rivelato le cause del decesso. Il suo corpo è stato trasportato e sepolto in India, a Delhi.
Onorificenze e riconoscimenti
Italia, 1986. Dichiarata "Personalità dell'anno" dal Governo italiano.
New York, 1990-1994. Invitato dalle Nazioni Unite per quattro anni consecutivi a parlare dei mezzi per raggiungere la pace nel mondo.
San Pietroburgo, Russia, 1993. Nominato membro onorario dell'Accademia Petrovskaya di Arte e Scienze.
Romania, 1995. Conferito dottorato onorario in scienze cognitive dall'Università ecologica di Bucarest.
Cina, 1995. Ospite ufficiale del Governo cinese per parlare alla Conferenza Internazionale delle Donne delle Nazioni Unite.
Pune, India, 1996. In occasione del 700° anniversario di San Gyaneshwara, si è rivolta al "World Philosophers Meet '96 - A Parliament of Science, Religion and Philosophy" presso il Maharashtra Institute of Technology.
Una strada a Navi Mumbai, vicino al Centro di salute e ricerca di Sahaja Yoga, è stata intitolata in suo onore.
Cabella Ligure, Italia, 2006. Le è stata conferita la cittadinanza onoraria italiana.
Cabella Ligure, Italia, 2009. Bhajan Sopori e suo figlio Abhay Sopori composero i raag Nirmalkaun in suo onore.

Nell'Induismo, specialmente nello Shaktismo (una tradizione teologica dell'Induismo), Shakti (Devanagari: शक्ति, IAST: Śakti; lett. "Energia, abilità, forza, sforzo, potere, capacità") è l'energia cosmica primordiale, di aspetto femminile. Shakti rappresenta le forze dinamiche che si pensa si muovano attraverso l'universo.

Shakti si riferisce spesso alla moglie di Shiva. Alcuni nomi comuni per Shakti sono Mulaprakruti, che significa la sostanza radice, e Maha maya.
Una delle più antiche rappresentazioni della dea in India è in forma triangolare. La pietra di Baghor, trovata in un contesto paleolitico nella valle del fiume Son e risalente al 9.000-8.000 a.C.,[4] è considerata un primo esempio di yantra. Kenoyer, parte del team che scavò la pietra, riteneva che fosse altamente probabile che la pietra fosse associata a Shakti.La venerazione di Shiva e Shakti era prevalente anche nella civiltà della valle dell'Indo.
https://en.wikipedia.org/wiki/Shakti
Lo Shaktismo considera Devi (lett. "la Dea") come il Brahman Supremo stesso con tutte le altre forme di divinità considerate semplicemente le Sue diverse manifestazioni. Nei dettagli della sua filosofia e pratica, lo Shaktismo assomiglia allo Shivaismo. Tuttavia, Shaktas (sanscrito: शक्त, Śakta, ), i praticanti dello Shaktismo, concentrano la maggior parte o tutti i culti sulla Shakti, come l'aspetto femminile dinamico del Divino Supremo. Shiva, l'aspetto maschile della divinità, è considerato esclusivamente trascendente, e l'adorazione di Shiva è di solito secondaria.
Nell'induismo, Kundalini (sanscrito: कुण्डलिनी, romanizzato: kuṇḍalinī, lett. "serpente arrotolato", pronuncia (aiuto· info)) è una forma di energia femminile divina (o Shakti) che si ritiene si trovi alla base della colonna vertebrale, nel muladhara. È un concetto importante nello Śhaiva Tantra, dove si crede che sia una forza o un potere associato al femminile divino o all'aspetto informe della Dea. Si ritiene che questa energia nel corpo, quando coltivata e risvegliata attraverso la pratica tantrica, porti alla liberazione spirituale. Kuṇḍalinī è associato a Parvati o Adi Parashakti, l'essere supremo nello Shaktismo; e con le dee Bhairavi e Kubjika.Il termine, insieme alle pratiche ad esso associate, fu adottato nell'Hatha yoga nel 9 ° secolo.Da allora è stato adottato in altre forme di induismo, nonché nella spiritualità moderna e nel pensiero New Age.
Mahadevi (sanscrito: महादेवी, IAST: Mahādevī), noto anche come Adi Parashakti, Adi Shakti e Abhaya Shakti, è la dea suprema nella setta dello Shaktismo dell'Induismo. Secondo questa tradizione, un gruppo di dee indù sono considerate manifestazioni di questa singola grande Dea, che è paragonabile alle divinità Vishnu e Shiva come Para Brahman. I Vaisnava la considerano Lakshmi,Gli Shaiva la considerano Parvati, Durga e Mahakali, mentre gli Shakta la considerano Durga, Tripura Sundari, Bhuvaneshvari e Kali. .
https://en.wikipedia.org/wiki/Mahadevi
Gli Shakta concepiscono la Dea come la suprema, ultima, eterna realtà di tutta l'esistenza, o uguale al concetto Brahman dell'Induismo. È considerata contemporaneamente la fonte di tutta la creazione, la sua incarnazione e l'energia che la anima e la governa, e quella in cui tutto alla fine si dissolverà.
Secondo le tradizioni Shakta, Devi è la dea suprema e la completa incarnazione fisica di Adi Parashakti. Brahma, Vishnu, Shiva di questo Brahmanda sono suoi subordinati e non possono funzionare senza il suo potere. Pertanto, è considerata la Dea suprema e la divinità primaria nello Shaktismo in quanto è la rappresentante più vicina di Adi Parashakti che si è ulteriormente incarnata come Parvati. Qualunque divinità si stia adorando, in ultima analisi, stanno adorando Adi Parashakti.

Secondo la tradizione Srikula nello Shaktismo, Tripura Sundari è il più importante dei Mahavidya, l'aspetto più alto di Mahadevi e anche la dea primaria di Sri Vidya. La Tripura Upanishad la pone come l'ultima Shakti (energia, potere) dell'universo.
Epiteti
Mahadevi è conosciuta con molti nomi. È comunemente conosciuta come Mulaprakrti ("colei che è materia primordiale") e Mahamaya ("colei che è la grande maya"). Il Devi Bhagavata Purana e Lalita Sahasranama descrivono i numerosi epiteti di Mahadevi. Questi nomi includono le sue caratteristiche divine e distruttive. Nel Devi Bhagavata Purana è descritta come "la madre di tutti", "la forza vitale in tutti gli esseri" e "colei che è conoscenza suprema". La Lalita Sahasranama la descrive anche come Visvadhika ("colei che trascende l'universo"), Sarvaga ("colei che è onnipresente"), Vishvadharini ("colei che sostiene l'universo"), Raksasaghni ("colei che uccide i demoni"), Bhairavi ("la terribile") e Sarhharini ("colei che distrugge"). Le caratteristiche distruttive di Mahadevi sono ulteriormente descritte in un inno chiamato Aryastava, chiamandola Kalaratri ("notte della morte") e Nistha ("colei che è la morte").
che alla fine è la stessa cosa di questa roba nello gnosticismo appunto
Sophia (Koinē greco: Σοφíα "Saggezza", copto: ⲧⲥⲟⲫⲓⲁ "la Sophia") è un tema importante, insieme alla Conoscenza (γνῶσις gnosis, copto sooun), tra molte delle prime teologie della conoscenza cristiane raggruppate dall'eresiologo Ireneo come gnostikoi (γνωστικοί ), "conoscendo" o "uomini che sostenevano di avere una saggezza più profonda". Lo gnosticismo è un termine del 17 ° secolo che espande la definizione dei gruppi di Ireneo per includere altre religioni sincretiche e misteriche. [2]
https://it.wikipedia.org/wiki/Gnosticismo è scritto chiaro e in un sito pubblico nulla d'illegale ci si può fare i video perchè è scritto tutto in un sito pubblico e non è illegale il copia e incolla quindi se hai problemi che lo si dice non me ne fotte un cazzo e puoi pure andare a farti ricoverare https://it.wikipedia.org/wiki/Sofia_(sapienza) declinata al femminile come una sorta di madre divina...non c'avete capito un cazzo di religione e parlate di religione??ma non vi vergognate eretici di merda..l'unico mediatore è Gesù Cristo e Dio è UNO sì ma è PADRE e NON MADRE non era la sophia ma è la Parola di Dio,lo spirito santo è maschio non femmina non esite il divino femminile,la donna è sotto l'uomo non può parlare con Dio,esiste la santificazione e i santi che non siete voi eretici di merda ovvio ma siete dei pagani truffatori e satanisti di merda ecco cosa siete bugiardi,ciarlatani,peccatori e pedofili di merda..
https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_Gnostic_sects
Nello gnosticismo, Sofia è una figura femminile, analoga all'anima umana ma anche contemporaneamente uno degli aspetti femminili di Dio. Gli gnostici sostenevano che fosse la syzygy (gemella femmina divina Eone) di Gesù (cioè la Sposa di Cristo) e lo Spirito Santo della Trinità. Occasionalmente ci si riferisce a lei con l'equivalente ebraico di Achamōth (Ἀχαμώθ, ebraico: חכמה chokhmah) e come Prunikos (Προύνικος). Nei testi di Nag Hammadi, Sophia è l'Eone più basso, o espressione antropica dell'emanazione della luce di Dio. Si ritiene che sia caduta in disgrazia in qualche modo, creando o contribuendo a creare il mondo materiale. https://en.wikipedia.org/wiki/Sophia_(Gnosticism) Quasi tutti i sistemi gnostici di tipo siriano o egiziano insegnavano che l'universo iniziava con un Dio originale e inconoscibile, indicato come il Genitore o Bythos, o come la Monade da Monoimus. Da questo iniziale inizio unitario, l'Uno emanò spontaneamente ulteriori Eoni, essendo coppie di esseri progressivamente "minori" in sequenza. Insieme alla fonte da cui emanano formano il Pleroma, o pienezza, di Dio, e quindi non dovrebbero essere visti come distinti dal divino, ma astrazioni simboliche della natura divina. Il passaggio dall'immateriale al materiale, dal noumenico al sensibile, è determinato da un difetto, o da una passione, o da un peccato, in uno degli Eoni.
Nella maggior parte delle versioni del mito gnostico, è Sophia che provoca questa instabilità nel Pleroma, a sua volta determinando la creazione della materialità. Secondo alcuni testi gnostici, la crisi si verifica come risultato di Sophia che cerca di emanare senza la sua syzygy o, in un'altra tradizione, perché cerca di rompere la barriera tra se stessa e l'inconoscibile Bythos. Dopo essere caduta cataclismicamente dal Pleroma, la paura e l'angoscia di Sophia di perdere la vita (proprio come ha perso la luce dell'Uno) provoca confusione e desiderio di tornare ad esso. A causa di questi desideri, la materia (in greco: hylē, ὕλη) e l'anima (in greco: psychē, ψυχή) vengono accidentalmente all'esistenza. Anche la creazione del Demiurgo (noto anche come Yaldabaoth, "Figlio del Caos") è un errore commesso durante questo esilio. Il Demiurgo procede a creare il mondo fisico in cui viviamo, ignorando Sophia, che tuttavia riesce a infondere qualche scintilla spirituale o pneuma nella sua creazione.

Nel Pistis Sophia, Cristo è inviato dalla Divinità per riportare Sophia nella pienezza (Pleroma). Cristo le permette di vedere di nuovo la luce, portandole la conoscenza dello spirito (greco: pneuma, πνευμα). Cristo viene quindi inviato sulla terra nella forma dell'uomo Gesù per dare agli uomini la Gnosi necessaria per salvarsi dal mondo fisico e tornare al mondo spirituale. Nello gnosticismo, la storia evangelica di Gesù è essa stessa allegorica: è il Mistero esteriore, usato come introduzione alla Gnosi, piuttosto che essere letteralmente vero in un contesto storico. Per gli gnostici, il dramma della redenzione della Sophia attraverso Cristo o il Logos è il dramma centrale dell'universo. La Sophia risiede in tutti gli esseri umani come la Scintilla Divina.

Libro dei Proverbi
La filosofia religiosa ebraica alessandrina era molto occupata dal concetto della Divina Sofia, come rivelazione del pensiero interiore di Dio, e le assegnava non solo la formazione e l'ordinamento dell'universo naturale (comp. Hom. XVI. 12) ma anche la comunicazione della conoscenza all'umanità. In Proverbi 8 la Sapienza (il sostantivo è femminile) è descritta come la Consigliera e Maestra di Dio (Maestro-operaio, R.V.), che dimorava accanto a Lui prima della Creazione del mondo e sfoggiava continuamente davanti a Lui.

Secondo la descrizione data nel Libro dei Proverbi, una dimora fu assegnata dagli gnostici alla Sophia, e la sua relazione con il mondo superiore definita così come con i sette poteri planetari che erano posti sotto di lei. Le sette sfere planetarie o cieli erano per gli antichi le regioni più alte dell'universo creato. Erano pensati come sette cerchi che si innalzavano uno sopra l'altro e dominati dai sette Arconti. Questi costituivano l'Hebdomad (gnostico). Sopra il più alto di essi, e sopra di esso, c'era l'Ogdoad, la sfera dell'immutabilità, che era vicina al mondo spirituale (Clemens Alexandrinus, Stromata, iv. 25, 161; comp. vi. 16, 138 sqq.). Ora leggiamo in Proverbi 9:1:

La sapienza ha costruito la sua casa, ha scavato i suoi sette pilastri:

Essendo questi sette pilastri interpretati come i cieli planetari, l'abitazione della Sophia stessa fu posta sopra l'Hebdomad nell'Ogdoad (Estratto ex Teodoto. 8, 47). Si dice inoltre della stessa sapienza divina (Proverbi 8:2):

Sta in cima ai luoghi alti, tra l'altro nei luoghi dei sentieri.

Ciò significava, secondo l'interpretazione gnostica, che la Sophia ha la sua dimora "sulle alture" sopra l'universo creato, al posto del mezzo, tra il mondo superiore e inferiore, tra il Pleroma e l'ektismena. Siede alle "porte dei potenti", cioè agli approcci ai regni dei sette Arconti, e agli "ingressi" al regno superiore della luce viene cantata la sua lode. La Sophia è quindi la più alta sovrana sull'universo visibile, e allo stesso tempo la mediatrice tra i regni superiore e inferiore. Essa modella questo universo mondano secondo i prototipi celesti, e forma i sette cerchi stellari con i loro Arconti sotto il cui dominio sono posti, secondo le concezioni astrologiche dell'antichità, i destini di tutte le cose terrene, e più particolarmente dell'uomo. Lei è "la madre" o "la madre dei viventi". (Epiph. Haer. 26, 10). Venendo dall'alto, essa stessa è di essenza pneumatica, il mētēr phōteinē (Epiph. 40, 2) o l'anō dynamis (Epiph. 39, 2) da cui tutte le anime pneumatiche traggono la loro origine.

Discendenza
Nel riconciliare la dottrina della natura pneumatica della Sophia con la dimora assegnatale, secondo i Proverbi, nel regno del mezzo, e quindi al di fuori del regno superiore della luce, fu immaginata una discesa di Sophia dalla sua dimora celeste, il Pleroma, nel vuoto (kenōma) sottostante. Il concetto era quello di un sequestro o rapina di luce, o di un'esplosione e diffusione di rugiada di luce nel kenōma, causata da un movimento vivificante nel mondo superiore. Ma nella misura in cui la luce portata giù nelle tenebre di questo mondo inferiore è stata pensata e descritta come coinvolta nella sofferenza, questa sofferenza deve essere considerata come una punizione. Questa deduzione è stata ulteriormente aiutata dalla nozione platonica di una caduta spirituale. non l'ho mai letto ma dico che questo testo è un falso scritto da degli eretici gnostici..Gesù non è mai stato 11 anni dopo la resurrezione sulla Terra ma è salito al cielo prima della pentecoste che è 50 giorni dopo la resurrezione mandando lo spirito santo sui discepoli e Maria,questo testo è falso lo hanno scritto degli eretici...Pistis Sophia (Koinē greco: Πίστις Σοφία) è un testo gnostico scoperto nel 1773,[1] probabilmente scritto tra il 3 ° [2] e il 4 ° secolo dC.[3] Il manoscritto esistente, che alcuni studiosi collocano alla fine del IV secolo,[4] riferisce gli insegnamenti di un gruppo gnostico del Gesù trasfigurato ai discepoli riuniti, inclusa sua madre Maria , Maria Maddalena e Marta. (In questo contesto, "trasfigurato" si riferisce a Gesù dopo la sua morte e risurrezione, non l'evento durante la sua vita in cui parlò alle apparizioni di Mosè ed Elia su una montagna.) In questo testo, Gesù risorto aveva trascorso undici anni a parlare con i suoi discepoli, insegnando loro solo i misteri inferiori. Dopo undici anni, riceve la sua vera veste ed è in grado di rivelare i misteri superiori venerati da questo gruppo. I preziosi misteri si riferiscono a complesse cosmologie e conoscenze necessarie all'anima per raggiungere i più alti regni divini.

Gran parte dei primi due libri del manoscritto sono dedicati a delineare il mito della caduta e del restauro della figura conosciuta come Pistis Sophia, in particolare fornendo parallelismi dettagliati tra le sue preghiere di pentimento e particolari Salmi e Odi di Salomone.

Sebbene in molti testi e sistemi gnostici Sophia sia una delle principali divinità femminili, in Pistis Sophia ha origine e dimora al di fuori del regno divino. La sua caduta e redenzione sono parallele a quelle che si trovano nelle versioni del mito di Sophia come quella dell'Apocrifo di Giovanni, ma le azioni si svolgono tutte negli eoni materiali, e lei può essere ripristinata al suo posto solo nel tredicesimo eone, al di fuori del Regno di Luce.
https://en.wikipedia.org/wiki/Pistis_Sophia
Lo Shaktismo (sanscrito: शाक्त, IAST: Śākta, lett. "dottrina dell'energia, del potere, della dea eterna") è una delle principali denominazioni indù, in cui la realtà metafisica è considerata metaforicamente una donna e Shakti (Mahadevi) è considerata la divinità suprema. Include molte dee, tutte considerate aspetti della stessa dea suprema. [1][3] Lo Shaktismo ha diverse sotto-tradizioni, che vanno da quelle incentrate sulla Durga più adorata, la graziosa Parvati a quella della feroce Kali.

I testi Sruti e Smriti dell'Induismo sono un importante quadro storico della tradizione Shaktismo. Inoltre, venera i testi Devi Mahatmya, il Devi-Bhagavata Purana, Kalika Purana e Shakta Upanishad come la Devi Upanishad. Il Devi Mahatmya in particolare, è considerato nello Shaktismo importante quanto la Bhagavad Gita.

Lo Shaktismo è noto per le sue varie sotto-tradizioni del tantra,così come una galassia di dee con rispettivi sistemi. Consiste di Vidyapitha e Kulamārga. Il pantheon delle dee nello Shaktismo crebbe dopo il declino del buddismo in India, in cui le dee indù e buddiste furono combinate per formare la Mahavidya, una lista di dieci dee.Gli aspetti più comuni della Devi trovati nello Shaktismo includono Durga, Kali, Saraswati, Lakshmi, Parvati e Tripurasundari. La tradizione incentrata sulla dea è molto popolare nell'India orientale, in particolare nel Bengala occidentale, Odisha, Bihar, Jharkhand, Tripura e Assam, che celebra feste come la Durga puja, che è popolare nel Bengala occidentale e nell'Odisha.

Lo Shaktismo sottolinea anche che l'intenso amore per la divinità è più importante della semplice obbedienza, mostrando così l'influenza dell'idea Vaisnava in cui la relazione appassionata tra Radha e Krishna è anche la relazione ideale. Queste idee più antiche influenzano ancora lo Shaktismo moderno. Allo stesso modo, le idee dello Shaktismo hanno influenzato anche le tradizioni del Vaisnavismo e dello Shivaismo. Nello Shaktismo, la dea è considerata la consorte o energia (shakti) di Shiva o Vishnu, ed è venerata nei templi indù e nei festival.
https://en.wikipedia.org/wiki/Shaktism
Le prime prove archeologiche di quello che sembra essere un santuario del Paleolitico superiore per il culto Shakti sono state scoperte nel sito terminale del paleolitico superiore di Baghor I (pietra di Baghor) nel distretto di Sidhi del Madhya Pradesh, in India. Gli scavi, condotti sotto la guida dei noti archeologi G. R. Sharma dell'Università di Allahabad e J. Desmond Clark dell'Università della California e assistiti da Jonathan Mark Kenoyer e J.N. Pal, datarono la formazione Baghor tra il 9000 a.C. e l'8000 a.C. Le origini del culto Shakti possono anche essere fatte risalire alla civiltà della valle dell'Indo.

Tra le prime prove di riverenza per l'aspetto femminile di Dio nell'Induismo c'è questo passaggio nel capitolo 10.125 del Rig Veda, chiamato anche inno Devi Suktam:

Io sono la Regina, la raccoglitrice di tesori, la più premurosa, prima di coloro che meritano l'adorazione. Così gli Dei mi hanno stabilito in molti luoghi con molte case in cui entrare e dimorare. Solo attraverso di me tutti mangiano il cibo che li nutre, – ogni uomo che vede, respira, sente la parola pronunciata. Essi non lo sanno, eppure io risiedo nell'essenza dell'Universo. Ascoltate, tutti, la verità come la dichiaro. Io, in verità, io stesso annuncio e pronuncio la parola che gli Dei e gli uomini accoglieranno. Rendo l'uomo che amo estremamente potente, lo rendo nutrito, un saggio e uno che conosce il Brahman. Piego l'arco per Rudra [Shiva], affinché la sua freccia possa colpire e uccidere chi odia la devozione. Risveglio e ordino la battaglia per il popolo, ho creato la Terra e il Cielo e risiedo come loro Controllore Interiore. Sulla vetta del mondo porto il cielo Padre: la mia casa è nelle acque, nell'oceano come Madre. Perciò pervado tutte le creature esistenti, come il loro Sé Supremo Interiore, e le manifesto con il mio corpo. Ho creato tutti i mondi secondo la mia volontà, senza alcun essere superiore, e permeare e dimorare in essi.

La coscienza eterna e infinita sono io, è la mia grandezza che dimora in ogni cosa.

— Devi Sukta, Rigveda 10.125.3 – 10.125.8,
La letteratura vedica venera varie dee, ma molto meno frequentemente degli dei Indra, Agni e Soma. Tuttavia, sono considerati aspetti equivalenti del Brahman neutrale, di Prajapati e Purusha. [senza fonte] Le dee spesso menzionate negli strati vedici del testo includono Ushas (alba), Vāc (parola, saggezza), Sarasvati (come fiume), Prithivi (terra), Nirriti (annientatore), Shraddha (fede, fiducia). [3] Dee come Uma appaiono nelle Upanishad come un altro aspetto del divino e conoscitore della conoscenza ultima (Brahman), come nelle sezioni 3 e 4 dell'antica Kena Upanishad. [16][17]

Gli inni alle dee sono nell'antico poema epico indù Mahabharata, in particolare nella sezione Harivamsa, che fu un'aggiunta tardiva (dal 100 al 300 d.C.) all'opera. [18] Le prove archeologiche e testuali implicano, afferma Thomas Coburn, che la dea era diventata importante quanto Dio nella tradizione indù intorno al terzo o quarto secolo. [19] La letteratura sulla teologia Shakti crebbe nell'antica India, culminando in uno dei testi più importanti dello Shaktismo chiamato Devi Mahatmya. Questo testo, afferma C. Mackenzie Brown – professore di religione, è sia il culmine di secoli di idee indiane sulla donna divina, sia un fondamento per la letteratura e la spiritualità incentrate sulla trascendenza femminile nei secoli che seguirono. [18] Il Devi-Mahatmya non è il primo frammento letterario che attesta l'esistenza della devozione a una figura della dea, afferma Thomas B. Coburn – professore di studi religiosi, ma "è sicuramente il primo in cui l'oggetto di culto è concettualizzato come dea, con la G maiuscola"
La concezione centrale della filosofia indù è dell'Assoluto; Questo è lo sfondo dell'universo. Questo Essere Assoluto, di cui non possiamo predicare nulla, ha i Suoi poteri chiamati Lei, cioè il vero Dio personale in India è Lei. [33]

— Swami Vivekananda
Gli Shakta concepiscono la dea come la suprema, ultima, eterna realtà di tutta l'esistenza, o uguale al concetto Brahman dell'Induismo. È considerata contemporaneamente la fonte di tutta la creazione, la sua incarnazione e l'energia che la anima e la governa, e quella in cui tutto alla fine si dissolverà. [34][3] Maha Devi disse nella Devi Upanishad, versetto 2: "Io sono essenzialmente Brahman". [35][36][37][38] Secondo V. R. Ramachandra Dikshitar – professore di storia indiana, nella teologia dello Shaktismo "Brahman è Shakti statico e Shakti è Brahman dinamico". [39]

Lo Shaktismo vede la Devi come la fonte, l'essenza e la sostanza di ogni cosa nella creazione. [3] I suoi testi come il Devi-Bhagavata Purana affermano:

Io sono la Divinità Manifesta, la Divinità Non Manifesta e la Divinità Trascendente. Io sono Brahma, Vishnu e Shiva, così come Saraswati, Lakshmi e Parvati. Io sono il Sole e io sono le Stelle, e sono anche la Luna. Io sono tutto animali e uccelli, e sono anche il fuori casta e il ladro. Io sono la persona bassa delle azioni terribili e la grande persona delle azioni eccellenti. Io sono femmina, io sono maschio nella forma di Shiva. [a]

L'attenzione dello Shaktismo sulla Femmina Divina non implica un rifiuto del maschio. Rifiuta il dualismo maschile-femminile, maschio-femmina, anima-corpo, trascendente-immanente, considerando la natura come divina. Devi è considerata il cosmo stesso – è l'incarnazione dell'energia, della materia e dell'anima, la forza motivante dietro ogni azione ed esistenza nell'universo materiale. [41] Eppure nello Shaktismo, afferma C. MacKenzie Brown, i concetti culturali di maschile e femminile così come esistono tra i praticanti dello Shaktismo sono aspetti della realtà divina e trascendente. [42] Nell'iconografia indù, la dinamica cosmica dell'interdipendenza e dell'equivalenza maschio-femmina o maschile-femminile è espressa nella divinità metà Shakti e metà Shiva conosciuta come Ardhanari.
La premessa filosofica in molti testi Shakta, afferma la professoressa di studi religiosi June McDaniel, è il sincretismo delle scuole Samkhya e Advaita Vedanta della filosofia indù, chiamato Shaktadavaitavada (letteralmente, il sentiero della Shakti non dualistica). [44]

Il monaco indù Swami Vivekananda, osservò così; sull'essere un vero adoratore della Shakti: "Sapete chi è il vero "adoratore della Shakti"? È lui che sa che Dio è la forza onnipresente nell'universo e vede nelle donne la manifestazione di quella Forza.
Il settimo libro dello Srimad Devi-Bhagavatam presenta la teologia dello Shaktismo. [46] Questo libro è chiamato Devi Gita, o il "Canto della Dea". [46][47] La dea spiega di essere il Brahman che ha creato il mondo, affermando la premessa Advaita che la liberazione spirituale si verifica quando si comprende pienamente l'identità della propria anima e del Brahman.Questa conoscenza, afferma la dea, deriva dal distacco dal mondo e dalla meditazione sulla propria anima.

La Devi Gita, come la Bhagavad Gita, è un trattato filosofico condensato. Presenta la femmina divina come una creatrice potente e compassionevole, pervasiva e protettrice dell'universo. È presentata nel capitolo iniziale della Devi Gita come la benigna e bella madre del mondo, chiamata Bhuvaneshvari (letteralmente, sovrana dell'universo). In seguito, il testo presenta i suoi insegnamenti teologici e filosofici. [51]

L'anima e la Dea

La mia sacra sillaba ह्रीम्] trascende,[b]
la distinzione di nome e nome,
al di là di tutte le dualità.
È intero, infinito essere, coscienza e beatitudine.
Si dovrebbe meditare su quella realtà,
nella luce fiammeggiante della coscienza.
Fissando la mente su di me, come la Dea trascende tutto lo spazio e il tempo,

Uno si fonde rapidamente con me realizzando
l'unità dell'anima e del Brahman.

—Devi Gita, Trad. Lynn Foulston, Stuart Abbott
Devibhagavata Purana, Libro 7
La Devi Gita descrive la Devi (o dea) come "energia cosmica universale" residente all'interno di ogni individuo. Si intreccia così nella terminologia della scuola Samkhya di filosofia indù. Il testo è soffuso di idee dell'Advaita Vedanta, in cui la non-dualità è enfatizzata, tutte le dualità sono dichiarate errate, e l'unità interconnessa di tutta l'anima dell'essere vivente con Brahman è considerata la conoscenza liberatrice. Tuttavia, aggiunge Tracy Pintchman – professore di studi religiosi e induismo, Devi Gita incorpora idee tantriche dando alla Devi una forma e un carattere materno piuttosto che il concetto neutrale di genere dell'Advaita Vedanta di Adi Shankara.
Gli Shakta si avvicinano alla Devi in molte forme; Tuttavia, sono tutti considerati solo aspetti diversi dell'unica dea suprema. [64][65] La forma Devi primaria adorata da un devoto Shakta è il suo ishta-devi, cioè una Devi selezionata personalmente. La scelta di questa divinità può dipendere da molti fattori come la tradizione familiare, la pratica regionale, il lignaggio del guru e la risonanza personale.

Un idolo Durga Shakti del 9 ° secolo, vittorioso sul demone Mahishasura, nel tempio di Shiva, Prambanan, Indonesia.
Alcune forme della dea sono ampiamente conosciute nel mondo indù. Le dee comuni dello Shaktismo, popolari nel pensiero indù almeno dalla metà del 1 ° millennio CE, includono Parvati, Durga, Kali, Yogamaya, Lakshmi, Saraswati, Gayatri, Radha e Sita. Le forme più rare di Devi trovate tra le Shakta tantriche sono i Mahavidya, in particolare Tripura Sundari, Bhuvaneshvari, Tara, Bhairavi, Chhinnamasta, Dhumavati, Bagalamukhi, Matangi e Kamala. Altri importanti gruppi di dee includono le Sapta-Matrika ("Sette Madri"), "che sono le energie di diversi dei maggiori, e descritte come aiutanti la grande Shakta Devi nella sua lotta con i demoni", e le 64 Yogini. Le otto forme della dea Lakshmi sono chiamate Ashtalakshmi e le nove forme della dea Durga, i Navadurgas, sono adorate a Navaratri.
Culto
Lo Shaktismo comprende una varietà quasi infinita di credenze e pratiche – dall'animismo alla speculazione filosofica di prim'ordine – che cercano di accedere alla Shakti (Energia Divina o Potere) che si ritiene sia la natura e la forma della Devi.
La forma Kalikula (Famiglia di Kali) di Shaktismo è più dominante nell'India nord-orientale, ed è più ampiamente diffusa nel Bengala Occidentale, Assam, Bihar e Odisha, così come Nepal e Kerala. Le dee Kubjika, Kulesvari, Chamunda, Chandi, Shamshan Kali (dea del campo di cremazione), Dakshina Kali e Siddheshwari sono adorate nella regione del Bengala per proteggersi dalle malattie e dal vaiolo e dai cattivi presagi. I lignaggi Kalikula si concentrano sulla Devi come fonte di saggezza (vidya) e liberazione (moksha). La parte tantrica generalmente si trova "in opposizione alla tradizione brahmanica", che considerano "eccessivamente conservatrice e nega la parte esperienziale della religione".
Le principali divinità della tradizione Kalikula sono Kali, Chandi, Bheema e Durga. Altre dee che godono di venerazione sono Tara e tutte le altre Mahavidya, Kaumari e dee regionali come Manasa, le dee serpente, Ṣaṣṭī, la protettrice dei bambini, Śītalā, la dea del vaiolo, e Umā (il nome bengalese per Parvati) - tutte, ancora una volta, considerate aspetti della Madre Divina
La base filosofica e devozionale di tutti questi rituali, tuttavia, rimane una visione pervasiva della Devi come divinità suprema e assoluta. Come espresso dal santo del 19 ° secolo Ramakrishna, una delle figure più influenti nel moderno Shaktismo bengalese:

Kali non è altri che Brahman. Ciò che è chiamato Brahman è in realtà Kali. Lei è l'Energia Primordiale. Quando quell'Energia rimane inattiva, la chiamo Brahman, e quando crea, preserva o distrugge, la chiamo Shakti o Kali. Quello che voi chiamate Brahman, io lo chiamo Kali. Brahman e Kali non sono diversi. Sono come il fuoco e il suo potere di bruciare: se si pensa al fuoco si deve pensare al suo potere di bruciare. Se si riconosce Kali si deve riconoscere anche Brahman; di nuovo, se si riconosce Brahman si deve riconoscere Kali. Brahman e il Suo Potere sono identici. È Brahman a cui mi rivolgo come Shakti o Kali.
Lo Shaktismo è stato a volte liquidato come una pratica superstiziosa, infestata dalla magia nera, che difficilmente si qualifica come una vera religione.Una critica rappresentativa di questo tipo emessa da uno studioso indiano nel 1920:

I Tantra sono la Bibbia dello Shaktismo, identificano tutta la Forza con il principio femminile in natura e insegnano un'indebita adorazione delle mogli di Shiva e Vishnu a discapito delle loro controparti maschili. È certo che un gran numero di abitanti dell'India sono guidati nella loro vita quotidiana dall'insegnamento tantrik [sic], e sono schiavi delle grossolane superstizioni inculcate in questi scritti. E in effetti non si può dubitare che lo Shaktismo sia l'Induismo arrivato al suo stadio peggiore e più corrotto di sviluppo.

Le pratiche del tantra sono segrete, soggette a speculazioni e critiche. Gli studiosi attribuiscono variamente tali critiche all'ignoranza, all'incomprensione o al pregiudizio settario da parte di alcuni osservatori, nonché alle pratiche senza scrupoli di alcuni Shakta. Questi sono alcuni dei motivi per cui molti indù mettono in dubbio la rilevanza e la storicità del Tantra per la loro tradizione.
https://it.wikipedia.org/wiki/V%C4%81c «Vāc è proprio la Parola totale vivente, vale a dire la Parola nella sua interezza compresi i suoi aspetti materiali, Vāc già esisteva sin dal principio: fu la prima manifestazione dell'Assoluto, ed è proprio nella Parola che Dio e l'uomo si incontrano.questo passo del Tāṇḍya Mahā Brāhmaṇa (uno dei Brāhmaṇa più antichi) anticipa l'incipit del Vangelo secondo Giovanni e mette in evidenza il ruolo primario della Parola nella creazione del mondo «Questo [in principio] era il solo Signore dell'universo. La sua Parola era con lui. Questa Parola era il suo secondo. Egli contemplò. Egli disse: «Libererò questa Parola, così che ella produrrà e creerà tutto questo mondo» Quella Parola creò il Respiro Vitale.»
Nelle Upaniṣad, i commenti di natura filosofica in parte contemporanei, in parte successivi ai Brāhmaṇa, dove l'attenzione è ormai spostata verso la realizzazione individuale, dove il rito e la liturgia hanno perso la loro importanza primaria, Vāc non può più assicurare la mediazione verso il divino, anzi proprio perché si colloca fra l'uomo e Dio, diventa ostacolo. L'interesse è tutto verso Chi rende manifesta la Parola:

«Colui che dimora nella parola, che è diverso dalla parola e interno a essa, colui che la parola non conosce, colui per il quale la parola è il corpo, colui che ispira la parola dall'interno, egli è il Sé, l'Ispiratore interno, l'Immortale.»

(Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad III, 7, 17; ; citato in Raimon Panikkar, I Veda. Mantramañjarī, vol. I, p. 150)
Con le Upaniṣad lo storico conflitto fra Mente e Parola si chiude a favore della prima:

«La mente invero è più della parola. [...] Perché il Sé, atman, è mente, il mondo è mente, il brahman è mente. Venera la mente.»

(Chāndogya Upaniṣad 7, 3, 1; citato in Roberto Calasso, L'ardore, Op. cit., pp. 153-154)
E il saggista Roberto Calasso così commenta:

«Lo spartiacque fra Oriente e Occidente, a cui tanta pensosità è stata dedicata, viene tracciata in questo punto. Tutto il resto consegue da quella divergenza radicale, a cui l'India non avrebbe mai rinunciato, dal Veda al Vedānta.»

(Roberto Calasso, L'ardore, Op. cit., p. 153)
Nel periodo post-vedico, la Dea Vāc verrà assimilata nella Dea della Sapienza, Sarasvatī.

Gāyatrī (devánāgarī गायत्री) è un termine femminile sanscrito che indica un antico metro composto da ventiquattro sillabe disposte secondo una terzina di otto sillabe ciascuna.

Con tale metro furono composti numerosi inni (gāyatrá sostantivo neutro) del Ṛgvedá fra i quali il più sacro, principale e diffusamente recitato[1] come mántra è indicato con lo stesso nome, gāyatrī, o anche come sāvitrī́ perché dedicato a Savitṛ́ (Vivificante) il devá del Sole:

(SA)
«tát savitúr váreṇyaṃ
bhárgo devásya dhīmahi
dhíyo yó naḥ pracodáyāt»

(IT)
«Meditiamo sullo splendore eccelso del divino Sole (Vivificante), possa Egli illuminare le nostre menti»

(Ṛgvedá III,62,10)
https://it.wikipedia.org/wiki/G%C4%81yatr%C4%AB
Questo mantra, molto popolare, secondo la tradizione, è la "madre dei Veda", è per molti hindu preghiera quotidiana, la quale, tuttavia, non si rivolge a una divinità personale, ma è rivolta al sole come una rappresentazione visiva dell'Altissimo. Oltre alle lodi, contiene la preghiera per l'illuminazione spirituale. Savitri è l'origine di tutto l'universo e l'inizio di tutti gli esseri e nelle Upanishad viene identificato in più punti come l'Atman, il sé interiore dell'uomo. Se in precedenza era consentita solo ai credenti di caste superiori recitare il mantra, oggi viene recitato dalla maggioranza degli indù, per lo più in forma di canto. È invece un dovere speciale per i membri della casta dei bramini, dove i ragazzi vengono iniziati con il rito Upanayana, il rito di passaggio tra il sesto e il dodicesimo anno, dove vengono introdotti ufficialmente al mantra speciale. Dopodiché verrà recitata quotidianamente all'alba, a mezzogiorno e al tramonto. La Gayatri non devrebbe solo promuovere speciali forze spirituali, ma anche eliminare le impurità spirituali. Il mantra Gayatri è composto da una riga della Yajur Veda e il versetto 3,62,10 del Rig Veda. Oltre che nei Veda, si trova anche in molte altre scritture indù, le Upanishad e la Bhagavad Gita, così come nella letteratura successiva; sono numerosi riferimenti alla santità e il significato mistico del mantra Gayatri. "La Gayatri è tutto il Sé esistente. Gayatri è la parola, tutto il Sé esistente che canta (Gaya-ti) e protegge (Traya-te) tutto ciò che esiste". (Chandogya Up. III.12.1.-6) Nella Bhagavad Gita (10:35) Krishna lo identifica come il più alto mantra: "... Tra i mantra sono Gayatri ...
riassunto video cristiani:
https://rumble.com/v2qcalg-predicazione-del-vangelo-in-piazza-san-pietro-nello-stato-idolatra-della-ci
QUINDI STANNO VIOLANDO I DIRITTI UMANI E LA COSTITUZIONE..L'HO DETTO CHIARAMENTE CHE NON SONO GESù MA SOLO UN SANTO E NON RIMETTO I PECCATI A NESSUNO E RESTERANNO NON RIMESSI,SE VE LI RIMETTERà GESù BUON PER VOI SE NO FINITE ALL'INFERNO E AMEN..SENZA LA SANTIFICAZIONE DA DIO NESSUNO VEDRà IL SIGNORE.SANTIFICATEVI DA SOLI DUNQUE.LO RIPETO IO SONO CRISTIANO e BATTEZZATO NON SONO PAGANO,NON SONO EBREO,NON SONO MASSONE E NON ACCETTO NIENTE DEL PAGANESIMO,DELLA MASSONERIA E DEL POLITEISMO,IO SONO MONOTEISTA E CREDO AL VANGELO E A GESù CRISTO https://rumble.com/v21rpjq-se-non-credete-che-gesdio-salvanato-a-betlemme-in-giudea https://rumble.com/vrsmeh-jesus-christ-is-the-god-of-hinduism-krishna-rama-brahma-vishnu-shiva-brahma Lettera ai Romani 1 San Paolo scrisse appunto: Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco.È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto: Il giusto vivrà mediante la fede. https://rumble.com/vrw0nv-il-giusto-vivr-per-fede
https://rumble.com/v1wq7l8-ges-lunico-che-pu-liberarti-dalle-catene-e-salvarvi-dai-vostri-peccati
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GESù disse:«In verità,in verità ti dico che se uno non è nato dall'alto dallo
Spirito Santo di Dio,NON PUò ENTRARE NEL REGNO DI DIO" Giovanni 3
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https://rumble.com/v1tfpw8-perch-dobbiamo-cercare-la-santificazione-da-dio-predicazione
DICHIARAZIONE" DOMINUS IESUS" cioè lo ha scritto la chiesa proprio che solo Gesù salva appunto: https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000806_dominus-iesus_en.html
POSSO FARLO E NESSUNO MI PUò DIRE NIENTE..LO HA DETTO GESù STESSO cioè LA PAROLA DI DIO APPUNTO ed è scritto nella Bibbia quindi non vi potete più salvare in NESSUN MODO adesso e sono cazzi vostri la bestemmia alla spirito santo vi rimarrà non ve la può perdonare neanche Gesù Cristo che è in cielo ve lo ripeto..quindi questo che significa che lo spirito santo lo dà Gesù e viene dal cielo e un discepolo battezzato con lo spirito santo di Dio può rimettere O NON RIMETTERE i peccati tranne quello appunto.non lo possono fare gli uomini tantomeno dei preti pagani idolatri peccatori e satanisti di merda ma solo chi è stato battezzato da Dio ed è santo...nessun altro può...
Giovanni 20
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.
11 Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13 Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto». 14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15 Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». 16 Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! 17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 18 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.
19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 20 Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. 21 Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». 22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
30 Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. 31 Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome. così è scritto CHIARAMENTE
quindi sussiste pure la bestemmia allo Spirito Santo di Dio adesso che è il PECCATO IMPERDONABILE
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Luca 2, 21-32
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore - come è scritto nella legge del Signore. Zoroastro https://it.wikipedia.org/wiki/Zarathustra https://en.wikipedia.org/wiki/Zoroastrianism il testo sacro degli zoroastriani non sono la Bibbia e i Veda ma è l'Avesta https://it.wikipedia.org/wiki/Avest%C4%81
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IO NON SONO CIRCONCISO AL PENE QUINDI NON SONO EBREO MA SONO UN CRISTIANO BATTEZZATO,POVERO,NON SPOSATO,CREDENTE IN DIO E A GESù,SENZA FIGLI CHE SEGUE I COMANDAMENTI DI GESù DELLA NUOVA ETERNA ALLEANZA CHE PREDICA E METTO IN PRATICA IL VANGELO E LA PAROLA DI DIO.GESù FU CIRCONCISO AL PENE PERCHè ERA EBREO OLTRE CHE IL MESSIA EBRAICO E L'UNIGENITO FIGLIO DI DIO è OBBLIGATORIA PROPRIO NELLA LEGGE MOSAICA EBRAICA,QUINDI è COMPRESA NEI DIECI COMANDAMENTI DEL CATTOLICESIMO ETC LA CIRCONCISIONE DEL PENE OLTRE A DOVER RISPETTARE TUTTA LA LEGGE MOSAICA APPUNTO.
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Luca 10
Gesù gli disse:«Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo, e vivrai».
Giovanni 6,63
Gesù disse:"È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla;le parole che vi ho dette sono spirito e vita."
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Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli
stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente
di fuoco e zolfo che è la morte seconda E chi non sarà scritto nel libro della vita sarà gettato nello stagno di fuoco. https://rumble.com/v19x0f4-apocalisse-2012-e-vidi-imortispiritualigrandi-e-piccoli-che-stavan-ritti-d
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