Le nanoparticelle in te - Antonietta Gatti

2 years ago
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L’era delle nano tecnologie produce polveri e particelle ingegnerizzate.
Il nostro corpo non riconosce tali sostanze, non abbiamo meccanismi per eliminare o fermare queste polveri che possono raggiungere tutti gli organi interni, aderire ai globuli rossi, legarsi alle cellule arrivando fino al nucleo o alle proteine mutandone la forma e inibendone la funzione, causare modificazioni anche ereditabili al DNA, raggiungere gli spermatozoi o essere trasferite al feto.
Non abbiamo protezioni contro le nanoparticelle: una volta internalizzate non si decompongono, restando inalterate anche per dieci anni dopo la morte dell’individuo.
Si apre così una nuova frontiera per la medicina che, per poter studiare i nano effetti su scale ridottissime (2 o 3 volte la dimensione dell’atomo), deve trovare nuovi strumenti di indagine metabolomica, genomica e protenomica."
Questi i contenuti della relazione di Antonietta M. Gatti, fisico e bioingegnere, che da oltre quindici anni si occupa esclusivamente di nano patologie e di malattie considerate misteriose

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