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LA TOMBA DELLA SANTA VERGINE MARIA A GERUSALEMME A Gerusalemme si conserva il luogo in cui,Maria fu assunta in cielo.Qui ancora oggi è visibile un banco di roccia,che è ciò che rimane della tomba VUOTA della Madonna.
da qui si possono notare tutte le cazzate che dicono i massoni,i sionisti etc etc etc eh...https://rumble.com/v1g38nb-15-agosto-festa-dellassunzione-in-cielo-della-santa-vergine-maria-a-gerusal.html?mref=rljsx&mc=e5yiv
15 agosto festa dell'Assunzione a Gerusalemme...non si può negare questo eh..
E' commossa la devozione dei fedeli che in questo giorno pregano proprio nel luogo in cui, secondo un'antichissima tradizione, Maria fu assunta in cielo...
Prima nella grotta del Getsemani (gremita di gente) il Custode di Terra Santa, P. Pierbattista Pizzaballa, presiede i vespri solenni, davanti all'affresco rappresentante la Beata Vergine Maria Assunta, poi francescani e fedeli si dirigono nella chiesa accanto e scendono in processione alla Tomba della Madonna.
Siamo in fondo alla valle del Cedron, nella zona del Getsemani, dove si erge un po' nascosta, perché sotto l'attuale livello stradale, questa chiesa di impronta crociata, che conserva una preziosissima reliquia: i resti di ciò che sarebbe stata la Tomba della Vergine, la quale - secondo il dogma di fede proclamato nel 1950 da Pio XII, non conobbe la corruzione della morte e da qui, dunque, in anima e corpo, e' salita alla Gerusalemme celeste.
Sull'autenticità del luogo concordano fonti archeologiche (scavi recenti hanno accertato che in questa zona cimiteriale una tomba era stata isolata e che dal III-IV secolo era diventata luogo di culto) e fonti letterarie apocrife che - offrendo preziose indicazioni topografiche - parlano proprio di "una tomba nuova al Getsemani" dove gli apostoli avrebbero deposto il corpo di Maria.
Rev. CLAUDIO BOTTINI, ofm (ITALIANO)
Dean Studium Biblicum Franciscanum (SBF)- Jerusalem
E' una intera collezione di scritti antichi che vanno sotto il nome di Dormizione della Madonna o Transitus Virginis, che riferisce appunto sugli ultimi giorni della Madonna. Come la Madonna avvisata dall'angelo si reca a pregare, riceve in segno dell' immortalità una palma e poi - dice il testo - con un sorriso si addormenta nel Signore. E' il sonno della morte che vedrà presto Maria risvegliarsi nella Gloria.
Ed è bello, proprio qui in questo santuario, pensare che la fede nell'Assunzione cioè nella completa glorificazione di Maria in cielo, presso Dio, è nata proprio accanto a questa tomba. Questi scritti hanno uno sfondo antichissimo. Gli studiosi li fanno risalire alla letteratura giudeo-cristiana, in ogni caso ai primissimi secoli del cristianesimo ...
A me ogni volta che vengo in questo santuario - e mi pare che anche i pellegrini facciano la stessa esperienza - è come sentire la preghiera dei secoli passati che fanno una eco continua in questa chiesa, che anche per la posizione in cui si trova fa certamente pensare che a nessun architetto sarebbe venuto in mente di piazzare una chiesa nel cuore di un wadi , se non ci fosse stato il ricordo cosi sublime e cosi grande della sepoltura di Maria.Solo in questo giorno ai latini è concesso di presiedere qui questo brevissimo momento di preghiera ...la Basilica detta anche "Tomba della Vergine", fu strappata ai francescani alla fine del 1800 ed è ora officiata soltanto dai cristiani ortodossi, greci e armeni.
https://rumble.com/v1g2kdn-15-agostofesta-dellassunzione-in-cielo-di-maria-vergine.html?mref=rljsx&mc=e5yiv
uindi il frate conferma quello che dico io eh..non si può contestare visto che è la verità e c'è una reliquia..sono cose diverse la venerazione e l'adorazione eh...nella Bibbia c'è scritto categorico adorerai solo il Signore Dio tuo e nessun altro oltre lui e i veri adoratori lo devono adorare in spirito e verità appunto...e la salvezza avviene solo per mezzo del nome Gesù suo figlio unigenito..quindi se il 15 agosto si festeggia l'assunzione di Maria la madre di Gesù Cristo che è stata assunta in cielo vi dico appunto che anche Gesù Cristo è salito in cielo ed è ancora lì seduto alla destra di Dio e tornerà l'ultimo giorno dal cielo sulle nuvole per il giudizio universale appunto..consiglio di leggere il vangelo e di invocare direttamente Gesù Cristo in cielo con un bel padre nostro e non Maria che è solo una santa e non può salvare nessuno...perchè niente è impossibile a Dio anche gli esorcismi a distanza sono di sua competenza oltre la remissione di tutti i peccati e rendere sante le persone facendole diventare figli di Dio come gli angeli del cielo dopo la morte fisica..
“L'anno 1319 la chiesa di S. Francesco fu arricchita d'un tesoro inestimabile, cioè del velo di nostra Madonna offertole da Tommaso degli Orsini. Scrivono gli scrittori delle cose patrie che questo principe romano, passato oltremare nell'ultima crociata, l'ebbe dal Pascià di Damasco, suo prigioniero di guerra, il quale l'aveva tolto da una chiesa di Gerusalemme. Tornato in Italia e ridotto da una grave infermità a termine di vita, si votò al santo di Assisi, del quale era nella sua nobilissima famiglia grande la devozione e, guarito oltre ogni speranza dei medici, venne in Assisi e dinanzi all'altare del santo offrì ai frati la veneranda reliquia che sino ai nostri giorni è gelosamente custodita in Basilica, e per la quale più volta ha Iddio operato mirabili cose, onde gli assisani sono soliti di ricorrere al sacro velo di Maria in tutte le pubbliche necessità ed ogni qual volta la città loro sia minacciata da qualche sciagura”.
Il Reliquiario Un primo reliquiario era stato donato alla Basilica nel 1320 da Tommaso degli Orsini ed è ricordato nell'inventario del 1430. Ad esso venne sostituito l'attuale nel 1604, per opera del Cardinale Alessandro Peretti da Montalto, alla cui parente Camilla Peretti era stata concessa nel 1604 la cappella di San Giovanni Battista perché vi fosse conservata la reliquia. Il cupolino che si trova all'esterno della Basilica serviva perché il Cardinale potesse dare ai fedeli in piazza la benedizione con il Velo. La critica storica viene a confermare tale tradizione giacché la tessitura è veramente antica e questo genere di veli erano in uso dai grandi della terra, perché costituiti di bisso. Si racconta in proposito che S. Giuseppe da Copertino, vissuto per molti anni in questo Sacro Convento e celebre per i suoi rapimenti mistici, andato in estasi domandò alla Madonna se fosse realmente il velo da essa portato. La Madonna rispose: “Credimi, figlio, quello è il mio velo, e mi servì per avvolgere il Bambino Gesù”.
https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/religione/il-velo-di-maria-vergine-custodito-nella-basilica-di-san-francesco-21067
https://it.churchpop.com/la-storia-del-velo-indossato-da-maria-quando-diede-alla-luce-gesu/
Nel Cristianesimo tradizionale (Cattolicesimo e Cristianesimo ortodosso in particolare), la venerazione dei santi è l'onore reso a coloro che, dopo una vita secondo la volontà divina, sarebbero giunti in paradiso, e attraverso loro onorare Dio che li fece e nella cui immagine essi furono fatti.
Nella teologia cattolica e in quella ortodossa, la venerazione è un tipo di onore distinto dall'adorazione, che è dovuta solo a Dio. I teologi della chiesa hanno da tempo adottato il termine latria per l'adorazione dovuta solo a Dio e dulia per la venerazione offerta ai santi e alle icone. La teologia cattolica include anche il termine iperdulia per il tipo di venerazione specificatamente offerta a Maria,[1] la madre di Gesù. Questa distinzione è chiarita nelle conclusioni dogmatiche del Settimo Concilio ecumenico (anno 787), che decretò anche che l'iconoclastia (proibizione delle icone e della loro venerazione) è un'eresia che equivale alla negazione dell'incarnazione di Gesù Cristo. La venerazione può mostrarsi esteriormente con un rispettoso inchino o dal farsi il segno della croce davanti all'icona o immagine di un santo o alle sue reliquie o alla sua statua. Questi oggetti sono spesso anche baciati.
In alcune altre tradizioni religiose la venerazione è considerata equivalente all'eresia di idolatria, e la relativa pratica di canonizzazione equivale all'eresia di apoteosi. La teologia protestante generalmente nega che si possa fare una reale distinzione tra venerazione e adorazione e afferma che la pratica della venerazione distrae l'anima cristiana dal suo vero obiettivo, che è l'adorazione di Dio. Nella sua Istituzione della religione cristiana Giovanni Calvino scrive: "È anzi a questo scopo che si è inventata la distinzione tra latria e dulia: per poter trasferire, senza peccare, l'onore di Dio agli angeli e ai morti".[2] Nella Comunione Anglicana (la cui dottrina si pone come una via media fra cattolicesimo e protestantesimo), la venerazione dei santi è praticata in alcune comunità. Confessioni protestanti come i metodisti[3] riconoscono invece l'esistenza di "santi", pur non ammetendone la venerazione e dando a questa parola un significato diverso rispetto a quello in uso nelle chiese cattoliche ed ortodosse
https://it.wikipedia.org/wiki/Venerazione
Nel Neopaganesimo per venerazione si intende l'atto di devozione compiuto dal fedele nei confronti del divino, e nel contesto esiste una precisa corrispondenza della pratica venerativa con l'adorazione, a differenza di quanto capita in altre religioni in cui le due manifestazioni devozionali sono distinte. L'azione può essere di ogni tipo, e viene interpretata differentemente da ogni tradizione e denominazione. Il culto essenziale di venerazione si basa sull'offerta rituale alle divinità, le quali non sono necessariamente rappresentate da statue (ad esempio gli wiccani usano degli specchi come simboli delle divinità), ma anche da elementi naturali come alberi, pietre, fiumi o paesaggi. I neopagani credono infatti che il divino sia in ogni cosa, e che ogni cosa sia costituita dallo spirito cosmico e pertanto sia divina essa stessa. La teologia neopagana è infatti panteistica, ovvero identificante Dio con ogni cosa che esiste, il tutto immanente ed infinito. Questa Weltanschauung permette di vedere il divino ovunque e di praticare un culto di venerazione che esalti il contatto dell'essere umano con il mondo che lo circonda. Gli atti di venerazione vengono spesso compiuti in mezzo alla natura, praticando rituali di offerte nei confronti di ogni cosa. Questo avviene nelle tradizioni più legate all'ecologia e all'ambientalismo, ideologie trasversali in tutto il Neopaganesimo.
La parola dulìa (dal greco δουλεία /duːˈleia/, lett. «servitù»; in latino servitus) è un termine teologico usato in ambito cristiano, in particolare nella Chiesa cattolica e ortodossa, per indicare l'onore reso ad un santo e spesso a Maria (per cui viene anche usato il termine iperdulia), distinto dal culto di latria riservato a Dio.
https://it.wikipedia.org/wiki/Dulia
Nella Chiesa latina il padre della Chiesa Agostino di Ippona (De Civ. Dei, X, ii, 1) distingue due tipi di servitus: "Quello che è dovuto agli uomini... che in greco è chiamato dulia; quello, chiamato latria, che è il servizio che appartiene al culto di Dio".
Tommaso d'Aquino, santo e dottore della Chiesa (II-II:103:3) fonda la distinzione sulla differenza fra il dominio supremo di Dio e quello che gli uomini possono esercitare fra di loro. I teologi cattolici ritengono la differenza non sia di grado ma di essenza, e che fra dulia e latria ci sia la stessa differenza sostanziale che fra creatura e creatore: l'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio. Un'ulteriore distinzione viene fatta fra dulia in senso assoluto, l'onore reso alle persone, e dulia in senso relativo, l'onore reso agli oggetti inanimati, come immagini (iconodulia) o reliquie. Per quanto riguarda i santi, dulia comprende la venerazione e l'invocazione. Nel primo caso si tratta dell'onore reso al santo, nel secondo è la richiesta di intercessione.
Un semplice riscontro evangelico si trova nel Comandamento dell'amore: a Dio solo è riservato l'amore con tutte le proprie facoltà. L'amore verso il prossimo è simile, e pari a quello dovuto a voi stessi.
Nella teologia cattolica, l'iperdulìa (dal greco ὑπερδουλεία, composto da ὑπέρ, /hyˈper/, e δουλεία; nel significato di «al di sopra della dulia») è il culto rivolto alla madre di Gesù, che si differenzia da quello dei santi, che viene definito semplicemente dulia (culto di livello "inferiore").[1]
Il culto di latria (cioè di adorazione) è reso solo a Dio. Pertanto l'iperdulia rappresenta un grado di culto intermedio tra quello reso ai santi - cioè dulia o venerazione in senso stretto - e l'adorazione o latria che si rende solo al Dio creatore.[1]
Per la fede cattolica poiché nell'unicità di Dio è presente il mistero della Santissima Trinità ed essendo questa composta da tre persone - Padre, Figlio (che poi, con l'incarnazione, si identifica in Gesù Cristo) e Spirito Santo - e considerando che con la transustanziazione il pane e il vino consacrati nell'eucaristia diventano veramente corpo e sangue di Gesù Cristo, a tale sacramento viene reso culto di latria o adorazione anziché di dulia o iperdulia.
L'importanza storica della devozione a Maria, è sottolineata anche dalla condanna del nestorianesimo (Concilio di Efeso, 431 d. C.), comune a tutte le Chiese del Cristianesimo Incarnato. I nestoriani erano eretici riguardo a Gesù Cristo, poiché credevano per Lui in due vere nature, umana e divina (diofisismo), ma separate. La loro dottrina cristologica fu dichiarata falsa ed eretica anche per il culto di Maria, chiamata da loro Madre di Cristo, e non Madre di Dio.
Infine, per la Chiesa Cattolica, Maria è l'unica del genere umano interessata da ben quattro dogmi di fede: Immacolata Concezione, Maternità divina di Maria, Verginità perpetua di Maria, Assunzione di Maria.
https://it.wikipedia.org/wiki/Iperdulia
hanno mascherato il culto della dea madre pagano con quello alla madre di Gesù i pagani https://rumble.com/v195ag6-il-culto-della-grande-dea-madre.html?mref=rljsx&mc=e5yiv
L'Assunzione di Maria al cielo è un dogma di fede della Chiesa cattolica, secondo il quale Maria, madre di Gesù, al termine della sua vita terrena, andò in paradiso in anima e corpo.
Questo culto si è sviluppato a partire almeno dal V secolo d.C.,[Nota 1] diffondendosi e radicandosi nella devozione popolare. Il 1º novembre 1950, papa Pio XII, avvalendosi dell'infallibilità papale, proclamò il dogma con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus con la seguente formula: «La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo»[1]. Queste parole volutamente non chiariscono se l'Assunzione di Maria sia stata preceduta o meno da sonno profondo o da morte naturale (Dormitio Virginis, espressione che in effetti può riferirsi sia ad un sonno che alla morte naturale): pertanto la Dormizione di Maria non è oggetto di dogma, mentre la sua glorificazione in corpo ed anima è parte integrante della fede della Chiesa cattolica.
È una solennità celebrata il 15 agosto da tutte le Chiese cristiane (cattolici, ortodossi e non solo) che accettano questo articolo di fede e - corrispondendo per la Vergine a ciò che per gli altri santi è il dies natalis (transito) - costituisce la festa principale della Madonna, la solennità mariana per eccellenza dell'anno liturgico.[2] Secondo una pia credenza, in questo giorno Dio elargirebbe agli uomini abbondanti grazie e benedizioni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Assunzione_di_Maria
Secondo questa tradizione, Maria, la madre di Gesù, terminato il corso della vita terrena, fu portata in Paradiso, sia con l'anima sia con il corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo. L'Assunzione di Maria non implica necessariamente la morte (tesi della Dormizione), ma neppure la esclude. L'Assunzione, nel pensiero cattolico, è un'anticipazione della risurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale. È quindi differente dall'approdo in Paradiso riconosciuto ai vari Santi, i quali hanno raggiunto la beatitudine celeste solo con l'anima. Questo, tra l'altro, giustifica le numerose apparizioni di Maria nel corso del tempo in tutto il mondo, che la Chiesa cattolica, nei casi in cui le riconosce credibili, lo fa anche riguardo al fatto che la Madonna appare realmente in carne e ossa.
Al riguardo, non è contraddittorio il fatto che Maria sia apparsa nei vari secoli e continenti con aspetto fisico differente: la Chiesa cattolica crede e professa che il corpo con cui i redenti vivono la beatitudine eterna è un corpo 'glorificato', e non lo stesso corpo con cui le persone conducono la loro esistenza sulla terra. Il corpo glorificato non è soggetto alla relativizzazione spazio-temporale né alla caducità così come a nessuna legge fisica.
La Chiesa professa che Maria è, con Gesù, l'unica persona in tutta la storia dell'umanità a essere ufficialmente riconosciuta assunta in cielo (quindi in corpo e anima) già ora, prima della seconda venuta del Cristo. Ciò è possibile perché Maria, secondo la Chiesa, è stata l'unica persona a essere preservata dal peccato originale che ha coinvolto tutta l'umanità. Per questo, la tradizione, e poi il dogma che ne è scaturito, dell'Assunzione di Maria sono in stretta connessione logica con i loro corrispettivi inerenti all'Immacolata Concezione, secondo cui appunto Maria fu preservata dal peccato originale alla sua nascita, anche qui unica con Gesù tra l'umanità post peccato originale, anche se la tradizione dell'Immacolata Concezione è successiva nel tempo rispetto a quella dell'Assunzione, e anche più elaborata e discussa teologicamente. Tuttavia, paradossalmente, il dogma dell'Assunzione di Maria è successivo a quello dell'Immacolata, anzi, è in ordine di tempo, l'ultimo dogma della Chiesa cattolica, essendo stato proclamato da Pio XII solamente il 1º novembre 1950[3], quasi un secolo dopo quello dell'Immacolata Concezione, proclamato da Pio IX nel 1854.
Queste le parole di Pio XII, nella solenne proclamazione:
«Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che:
l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».[4]
Questo fatto non deve sorprendere: contrariamente al pensare comune, i dogmi più che essere imposizioni dall'alto ai credenti sono riconoscimenti e ufficializzazioni di credenze e tradizioni già diffuse nel seno della comunità della Chiesa; tra l'altro, spesso sono stati proclamati non per affermare un nuovo fatto di fede ma per difendere una tradizione già esistente da attacchi teologici ritenuti eretici. Riguardo all'Assunzione, l'antica tradizione, unanimemente accettata da parte della Chiesa cattolica, non necessitava di nessuna difesa, e quindi la relativa proclamazione del dogma è stata fatta solo nel XX secolo, sollecitata dalla pressione che la critica scientista moderna ha operato su tutti gli aspetti della fede cattolica.
L'Assunzione di Maria è il quarto mistero della gloria nella devozione del Santo Rosario.
Nella teologia cattolica, latrìa (dal greco λατρεία, /laˈtreia/, cioè «culto», «servizio degli Dei», «adorazione»[1]) è il culto reso solo a Dio. Pertanto rappresenta il culto più alto ed è riservato solo alle tre Divine Persone della Santissima Trinità, in contrasto con la dulia (la venerazione dovuta ad esempio ai santi) e l'iperdulia, dovuta alla sola Vergine Maria.
Dal momento che, tramite transustanziazione, il pane (ostia) e il vino (vino da messa) consacrati nell'eucaristia diventano veramente corpo e sangue di Gesù Cristo, anche a tale sacramento viene reso culto di latria o adorazione. Così come al Sacro Cuore di Gesù.
https://it.wikipedia.org/wiki/Latria
La protodulia (o somma dulia, o prima dulia[1]) è un culto dedicato dal Cristianesimo a San Giuseppe, padre putativo di Gesù.
https://it.wikipedia.org/wiki/Protodulia
Il richiamo a distinguere culto di Dio da un culto improprio dei Santi è presente in Atti 14:14-15, Apocalisse 19:9-10, 22:6-7 e Lc 4:7-8. Negli ultimi tre passi il divieto di adorazione spuria è collegato al divieto di prostrarsi.
Col termine latino dulia (greco douleia; it. venerazione) si indica la generica preghiera e devozione ai Santi (angeli e creature umane, cfr. Romani 8:21); invece, la parola latina latria (gr. latreia; it. adorazione) indicava in diversi passi del Nuovo Testamento la preghiera e devozione al Dio Uno e Trino (Giovanni 16,12[2]; Romani 12,1[3]), anche nell'Eucaristia[4].
Un altro passo importante, dove questo termine è usato distintamente, si trova nella risposta alle tentazioni di Satana (Matteo 4,9-11[5]): Κύριον τὸv θεόν σου προσκυνήσεις καὶ αὐτῷ μόνῳ λατρεύσεις (Kurion ton theon sou proskynēseis kai autō monō latreuseis), dove appunto il verbo derivato di latreia è usato in riferimento alla divinità.
I due termini greci "douleia" e "latreia" sono usati ben distintamente, da una pluralità di autori, già a partire dal Nuovo Testamento. In questo uso così attento delle parole, resta la ferma convinzione che è Dio il primo soggetto di culto, quale fonte di miracolo e santità. Quindi: i Santi si venerano, DIO SI ADORA.
Per il credo cattolico, il culto dei santi non costituisce affatto forma di idolatria, vale a dire la sostituzione con altre creature della devozione e preghiera dovuti a Dio: la distinzione di due verbi ("adorare" e "venerare") per indicare rispettivamente la preghiera e devozione a Dio e agli altri Santi, serve anche a marcare e ricordare la diversa priorità: prima di tutto il culto di Dio, cui segue la venerazione dei Santi, con il loro ulteriore ordine interno suggerito dalla tradizione (iperdulia, protodulia, ecc).
A tutto ciò si aggiunge la consapevolezza che tutti i Santi partecipano pienamente e perfettamente del vivere di Dio, perché sono il Corpo Mistico del Cristo risorto.
Iperdulia e protodulia
A Maria, madre di Gesù Cristo, è riservata la primaria venerazione (detta iperdulia), in quanto unica creatura umana nata senza peccato originale (dogma dell'Immacolata Concezione), e poi vissuta sempre senza peccato alcuno.
La parola protodulia è riservata soltanto per la preghiera e devozione a San Giuseppe. La venerazione di San Giuseppe è seconda solo a Maria per potere di intercessione, e precede qualsiasi altro essere umano, e gli angeli di qualsiasi gerarchia: per ottenere una grazia da Dio, e l'esorcismo contro i demoni.
Il suo ruolo primario nella teologia cattolica è dovuto alla fedeltà e castità nel matrimonio con Maria, preservata in purezza e senza peccato, e interamente consacrato al compito che Dio stesso affidò loro con l'Annunciazione e con l'Incarnazione; alla umiltà e purezza di cuore, di anima e di opere.
Giuseppe è il Santo Protettore della Chiesa Cattolica[6], il santo patrono della purezza e della famiglia, patrono della morte (naturale) in quanto protettore di una buona e santa morte, non intesa come eutanasia. È anche venerato quale primo intercessore per il dono divino della castità, e della temperanza rispetto alle tentazioni dei sensi.
La devozione a San Giuseppe ricevette impulso sotto il pontificato di papa Pio IX. Alla Sua invocazione sono dedicate le litanie di San Giuseppe, approvate nel 1597, alcune preghiere nell'officio dell'Unzione agli Infermi, e dell'Estrema Unzione. L'intero mese di marzo è dedicato alla Sua invocazione.
La tradizione cristiana attribuisce particolare importanza a tale venerazione, dato l'esemplare legame tra Giuseppe ed il figlio putativo Gesù[7] nella Sacra Famiglia, e il ruolo decisivo riservato al padre dalla società patriarcale ebraica per la crescita ed educazione della prole.
Nella Scolastica
Tommaso d'Aquino, santo e Dottore della Chiesa, sviluppò il tema della devozione a san Giuseppe:
per il suo potere di intercessione presso Gesù Cristo, Figlio di Dio e della Sacra Famiglia, fuori dell'ordinario quanto ad efficacia e ad universalità,
per il suo patrocinio e la sua mediazione verso la Chiesa (titolo riconosciuto secoli dopo da papa Pio IX), a favore delle famiglie cristiane, dei lavoratori, dei moribondi e di coloro che aspirano alla perfezione[8].
Differenziandosi da tutti i santi, <<san Giuseppe entra nell'ordine della unione ipostatica>>, meritando un culto proporzionato in onore al grado preminente della sua paternità, dignità e santità[9].
Anche per la devozione mariana, furono riservate parole simili da padre Massimiliano Kolbe e da Leonardo Boff, teologo della "Liberazione"[10]: Maria come parte dell'ordine dell'unione ipostatica fra la madre di Gesù Cristo, e lo Spirito Santo Dio, che la ricolma della grazia e dei doni divini, pur restando ella così come Giuseppe nella sola natura umana, quella nativa del ritratto più fedele del Verbo fattoSi carne mai concesso al genere umano, senza poter essere né Dio né un "secondo Dio".
Nel XIX secolo, la teologia cattolica riprese il concetto di protodulia per indicare un culto che per importanza segue quello di Maria e precede tutti gli altri santi, tenendoli nelle giusto e debito ordine di "distanze" fra loro[11], in qualche modo differente dagli altri santi dal punto di vista della sostanza
Per adorazione si intende solitamente, in ambito religioso, l'atto di pregare, magnificare, lodare, omaggiare, esprimere devozione nei confronti di un'entità soprannaturale e trascendente, solitamente una divinità. Rappresenta il "cuore" di qualsiasi culto, trattandosi di un elemento fondamentale comune a tutte le religioni del mondo.
L'adorazione religiosa può essere eseguita individualmente, oppure in gruppi informali, oppure all'interno di strutture organizzate aventi un preciso luogo di adorazione (ad es. una chiesa, sinagoga, un tempio, una moschea).
Nella liturgia cattolica, la parola "adorazione" è riservata esclusivamente al Dio Uno e Trino, ad ognuna delle Tre divine Persone della Sacrosantissima Trinità. Per i santi angeli o per le anime sante si parla invece di "venerazione", appunto per tenere nettamente distinti i due tipi di culto: DIO SI ADORA, i santi si venerano.
https://it.wikipedia.org/wiki/Adorazione
Secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, l'adorazione è "la prosternazione dello spirito davanti al «re della gloria» 107 e il silenzio rispettoso al cospetto del Dio, "sempre più grande di noi" (CCC, § 2628).
L'adorazione è un gesto offerto a Dio, e a Lui solamente riservato (primo dei Dieci comandamenti e Lc 4:7-8), nel quale il fedele riconosce che Dio, e Dio soltanto, è il sommo grado di perfezione in ogni qualità, e che ogni creatura ha bisogno di Lui per avere la vita eterna, mentre da sola nulla può di veramente importante, nella propria vita e in quella del prossimo. L'adorazione è riferita e conseguente non solo all'assenza del peccato (perfetta virtù), all'onnipotenza e alla onniscienza di Dio (forza e sapienza di Re e Giudice supremo), ma anche alla Sua somma perfezione nelle varie manifestazioni dell'amore di un Padre nei confronti dei Suoi figli: carità, perdono, misericordia, Compassione.
"La creatura razionale, volgendo lo sguardo a Dio, non è capace di mantenere in verità e giustizia un atteggiamento di indifferenza, poiché la ragione e la rivelazione ci mostrano che Dio è infinitamente perfetto.
Questa perfezione, che è infinita in sé stessa, ed è nello stesso tempo sia la sorgente che il compimento ultimo di qualsiasi qualità conforme al Bene che noi possediamo attualmente, o della quale possiamo entrare in possesso, non possiamo fare altro che adorarla, prendendo consapevolezza della Sua immensità, e sottometterci alla sua supremazia[2].
La obbedienza e conformità del singolo alla perfezione divina, coincidono con la felicità terrena e ultraterrena dell'uomo (legge morale naturale).
La parola mediante la quale Dio viene pregato, e utilizzata soltanto per riferirsi a Lui, deriva dal greco latreia, latinizzato in dulia, generalmente tradotti nelle lingue moderne con la parola "adorazione". Pur con una gestualità simile (genuflessione), l'adorazione differisce da altri momenti del culto, come la supplica o la confessione dei peccati, perché,, prima di ogni particolare richiesta di richiesta, essa consiste principalmente nel porsi davanti all'Infinito, e nel devoto riconoscimento della Sua somma perfezione di natura totalmente trascendente. Pertanto, l'atto primario che fa scaturire l'adorazione verso Dio, è un duplice atto, della mente e della volontà:
della mente che percepisce il fatto che la perfezione di Dio è infinita,
e della volontà, che porta la persona ad adorare e a glorificare questa perfezione unica[2].
L'adorazione è quindi una sottomissione della propria volontà a Dio, sia interiormente, sia esteriormente manifestata mediante atti e gesti coerenti. La consapevolezza del diritto di Dio in quanto Sommo Bene ad essere il Signore della vita di ognuno e di dirigere il proprio vivere, induce in ognuno una sottomissione e conformazione spontanea della volontà personale a quella divina, che pure non nega il libero arbitrio dell'uomo. San Tommaso d'Aquino, Dottore della Chiesa, afferma: "l'adorazione è in primo luogo una forma interiore di riverenza verso Dio, che solamente in conseguenza di questo poi si esprime in gesti esteriori di umiltà: flettere il ginocchio in segno della nostra debolezza e imperfezione rispetto a Dio, fino a prostrare noi stessi completamente a terra, al fine di mostrare che da soli, senza Lui, noi siamo nulla".[3]. La genuflessione è quindi un atto che manifesta esternamente agli altri un sentire interiore, così come insegna la preghiera del Padre Nostro: la prima frase del Padre Nostro [sia santificato il tuo nome] rappresenta nello stesso tempo una benedizione ed un'adorazione, che precede la parte più propriamente di supplica. La glorificazione resa a Dio è il fatto che siamo invitati a riconoscere Lui come il Padre, e il vero Dio[4].
L'adorazione consiste in un riconoscimento di ciò che Dio è in Sé stesso, primaché in una preghiera di ringraziamento per ciò che ha fatto per l'intero genere umano e per ciò sta compiendo specificamente per noi.
L'adorazione eucaristica è una forma di adorazione verso Dio, fondata sulla fede cattolica nella transustanziazione eucaristica durante la Santa Messa, dopo la quale è la Divina Presenza, vivente e reale, del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo, nelle specie del pane e del vino consacrati. L'ostia (in inglese Sacramental Bread, lett. pane sacramentale) è generalmente posta all'interno dell'ostensorio, e con reverenza mostrata durante il rito della Benedizione eucaristica, e poi collocata sopra un altare sacro per l'adorazione da parte dei fedeli: per questo scopo, in genere è scelto l'altare principale, nel quale è celebrata la Messa.
Alcune chiese cattoliche rimangono aperte giorno e notte per l'adorazione perpetua, ovvero durante veglie di preghiera, ed hanno cappelle dedicate, nelle quali l'ostensorio con l'eucaristia è tenuto sopra un altare, dove rimane esposto per la preghiera da parte dei fedeli.
I farisei, che amavano il denaro, udivano tutte queste cose e si
beffavano di lui. 15 Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli
uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli
uomini, è abominevole davanti a Dio.
16 La legge e i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è
annunciata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. 17
È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della
legge.
Il ripudio
18 «Chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio;
e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.
Il ricco e Lazzaro
19 «C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno
si divertiva splendidamente; 20 e c'era un mendicante, chiamato Lazzaro,
che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con
quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli
le ulceri. 22 Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di
Abraamo; morì anche il ricco, e fu sepolto. 23 E nell'Ades, essendo nei
tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno;
24 ed esclamò: "Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a
intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono
tormentato in questa fiamma". 25 Ma Abraamo disse: "Figlio, ricòrdati che
tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i
mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Oltre a tutto
questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che
vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi". 27 Ed
egli disse: "Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre,
28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non
vengano anche loro in questo luogo di tormento". 29 Abraamo disse:
"Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli". 30 Ed egli: "No, padre Abraamo;
ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno". Abraamo rispose: "Se
non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se
uno dei morti risuscita"».
Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà
mai il Signore.
se uno non nasce da acqua e dallo Spirito di Dio, non può entrare nel regno
di Dio.
Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che
un ricco entri nel regno dei cieli».
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Giovanni, detto il Battista (in ebraico: המטביל יוחנן ;?in greco: Ιωάννης ο
Πρόδρομος, "Giovanni il Precursore"; Ain Karem, fine I secolo a.C. – tra il
29 e il 32 d.C.), è stato un asceta proveniente da una famiglia storica
sacerdotale ebraica.
Tra le personalità più importanti dei Vangeli, venerato da tutte le Chiese
cristiane e considerato santo
Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi
affermano che fu concepito da Elisabetta, sposa di Zaccaria, quando i due
sposi erano in tarda età. In modo simile, un angelo aveva preannunciato ad
Abramo la nascita di Isacco quando il patriarca era in tarda età. L'annuncio
viene dato dapprima a Zaccaria (Luca 1:1-7[4]) e poi a
Maria.Significativamente, Zaccaria riceve l'annuncio mentre si trova nel
Tempio di Gerusalemme innanzi all'altare del Signore, dopo aver terminato
il proprio servizio sacerdotale. Al sommo sacerdote levita della classe di
Abìa (Luca 1:5[5]) l'angelo preannuncia la nascita di un uomo giusto,
immune dal vizio del bere, che avrebbe svolto la duplice missione di riunire
gli Israeliti intorno al loro Signore e di riavvicinare i figli ai loro padri,
superando la durezza dei cuori dei padri e riportando i figli alla sapienza
davidica dei giusti patriarchi.
L'angelo assimila Giovanni al profeta Elia, che ebbe il privilegio di
manifestarsi insieme a Mosè e a Gesù nel monte Tabor. Le parole riservate
da san Gabriele a Giovanni non sono meno celebrative di quelle di Gesù,
poiché nessun altro uomo nominato nell'intera Bibbia fu mai paragonato a
Mosè o Elia. Come Elia, Giovanni è colmato di Spirito Santo e dei suoi
carismi fin dal grembo,La presenza dello Spirito Santo nell'infante Giovanni
si manifesta nel sussulto in grembo che indica il riconoscimento di Gesù
come Dio.L'Annuncio a Maria
L'angelo Gabriele rivela a quest'ultima che la parente Elisabetta, che tutti
dicevano sterile, era al sesto mese di gestazione; quando questa andò a
visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver
conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l'arrivo ancor prima
che questi nascesse, Giovanni è ricordato come "il Precursore" o "il più
grande dei profeti".
In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel
Giordano da Giovanni.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere
battezzato da te e tu vieni da me?».Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora,
poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni
acconsentì.
Giovanni rispose a tutti dicendo;Io vi battezzo con acqua per la
conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non
son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e
fuoco.Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli
ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.
Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito
Santo.atti 1
Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è
Dio dei morti, ma dei vivi».
Gesù disse:«In verità,in verità ti dico che se uno non è nato dall'alto dallo
Spirito di Dio,NON PUò ENTRARE NEL REGNO DI DIO"
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà
condannato.
https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Battista
il Dio della Bibbia non è quello loro dai morti ripeto..perchè è dio dei vivi e non dei morti
Salmi 146:8
L'Eterno apre gli occhi ai ciechi, l'Eterno rialza quelli che sono abbattuti, l'Eterno ama i giusti.
Isaia 29:18
In quel giorno i sordi intenderanno le parole del libro e, liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.
Matteo 23:20
Chi dunque giura per l'altare, giura per esso e per quanto vi è sopra
Chi giura per il tempio, giura per esso e per colui che l'abita.
E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per colui che vi è assiso.
Giovanni 3,5
Gesù disse: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce dall'alto da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
Marco 1,8
Io vi ho battezzati con acqua per la conversione, ma egli(cioè Gesù che è in cielo) vi battezzerà con lo Spirito Santo e fuoco».
Giovanni 14,6
Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me."
Daniele 10,21
Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele.
Or in quel tempo sorgerà l'arcangelo Michele, il gran principe e capo delle milizie celesti, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro(gli altri no),ma saranno pochi i salvati lo dice anche Gesù questo.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi!
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose:«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. 25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. 26 Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. 27 Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! 28 Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori.
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Gesù diceva:
«Beati voi poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21 Beati voi che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi che ora piangete,
perché riderete.
22 Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al
bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a
causa del Figlio dell'uomo. 23 Rallegratevi in quel giorno ed esultate,
perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo
infatti facevano i loro padri con i profeti.
24 Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già la vostra consolazione.
25 Guai a voi che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi che ora ridete,
perché sarete afflitti e piangerete.
26 Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi.
Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti
https://rumble.com/v1caxfb-il-ricco-e-lazzaro.html?mref=rljsx&mc=e5yiv
https://rumble.com/v1b2scx-lettura-di-qualche-passo-del-vangeloriassuntovideo-cristiani-e.html?mref=rljsx&mc=e5yiv https://rumble.com/v1c0x63-
proclamando-il-vangelo-di-ges-nel-nord-della-germania-ai-popoli-pagani-ini.html?mref=rljsx&mc=e5yiv
https://rumble.com/v1c1djb-animazione-biblica-il-vangelo.html?
mref=rljsx&mc=e5yiv Gesù disse:«Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» Gesù disse:"Sta scritto
anche: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto».Gesù disse pure:
«Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai».sta
scritto nel Vangelo dell'apostolo Matteo della Bibbia al cap4 PAROLA DI
DIO Gesù disse: «Io sono la via,la verità e la vita.NESSUNO viene al Padre
se non per mezzo di me." Gesù disse pure:"Cercate la pace con tutti e la
santificazione,SENZA LA QUALE NESSUNO VEDRà MAI il Signore",Gesù
disse in verità vi dico:"Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome,
egli ve la darà" Gesù disse:"Chi ha visto me ha visto il Padre" Gesù
disse:«In verità,in verità ti dico che se uno non è nato dall'alto dallo Spirito
di Dio,NON PUò ENTRARE NEL REGNO DI DIO";Gesù disse:"E non
chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro,
quello del cielo.E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro
Maestro, il Cristo" e Gesù Cristo è l'unico mediatore tra Dio e l'uomo e Gesù
è l'unico nome dato agli uomini per la loro salvezza..il Padre infatti non
giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio;E chi è che vince il
mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?;Gv 1 ma a tutti quelli
che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè
che credono nel suo nome;Chi non ha creduto sono già stati condannati
perchè non han creduto nel nome di Gesù unigenito figlio di dio..Gesù
disse:"E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo,ma gli uomini
hanno preferito le tenebre alla luce,perché le loro opere erano malvagie".
Gesù disse:"«I figli di questo mondo prendono moglie e prendono
marito;ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della
risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;e nemmeno possono
più morire, perché sono uguali agli angeli e,essendo figli della risurrezione,
sono figli di Dio.Che poi i morti risorgono,lo ha indicato anche Mosè a
proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di
Isacco e Dio di Giacobbe.Dio non è Dio dei morti,ma dei vivi;perché tutti
vivono per lui»..Dio non perdona tutto eh Gesù disse:"la bestemmia contro
lo spirito è appunto imperdonabile ed un peccato eterno" e disse pure:"il
salario del peccato è la morte" e "chi fa peccato è schiavo del peccato" e
quindi Gesù disse:"morirete nei vostri peccati",Gesù disse"Chi crederà e
sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato."
,Gesù disse:"In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a
colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma
è passato dalla morte alla vita".non v'ingannate: né i fornicatori, né gli
idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli
avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il
regno di dio 1cor6 “Le opere della carne sono ben note: fornicazione,
impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia,
dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere;
circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non
erediterà il regno di Dio.”Galati5
Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro - che è roba
da idolàtri - avrà parte al regno di Cristo e di Dio.Efesini5
Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno
di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.1Corinzi 15
nessuno può servire a due padroni voi «Non potete servire a Dio e a
Mammona(cioè il profitto e la ricchezza,il denaro appunto)»
(Mt 6,24 e nel Lc 16,13)
Vangelo secondo Matteo 6:19-34
Gesù disse:«Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine
consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo,
dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né
rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lí sarà anche il tuo cuore. La lampada
del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà
illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle
tenebre. Nessuno può servire a due padroni.Voi non potete servire Dio e
Mammona. «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa
mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete.
Non è la vita piú del nutrimento, e il corpo piú del vestito? Guardate gli
uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il
Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto piú di loro? E chi di voi
può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua
vita? E perché siete cosí ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i
gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che
neanche *Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. Ora
se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è
gettata nel forno, non farà molto di piú per voi, o gente di poca fede? Non
siate dunque in ansia, dicendo: “Che mangeremo? Che berremo? Di che ci
vestiremo?” Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il
Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate
prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in
piú. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si
preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno
Cosa insegnò Gesù sulle tasse ai suoi discepoli? E cosa dice la Bibbia sulle
tasse?
il nostro dovere di cristiani è esplicitato nella Bibbia. Dobbiamo pagare le
nostre tasse e farlo onestamente.Gesù pagava le tasse nella Bibbia?
In Matteo 17: 24-27 apprendiamo che Gesù ha effettivamente pagato le
tasse:Dopo che Gesù e i suoi discepoli arrivarono a Cafarnao, gli esattori
della tassa sulla doppia dracma andarono da Pietro e chiesero: “Il tuo
insegnante non paga la tassa del tempio?”“Sì, lo fa”, rispose.Quando Pietro
entrò in casa, Gesù fu il primo a parlare. “Che ne pensi, Simon?” chiese.
“Da chi i re della terra riscuotono dazi e tasse, dai loro stessi figli o da altri?”
“Dagli altri” rispose Peter.
“Allora i figli sono esenti”, gli disse Gesù. “Ma per non offenderli, vai al lago
e getta la tua lenza. Prendi il primo pesce che catturi; apri la sua bocca e
troverai una moneta da quattro dracme. Prendila e regalala a loro per le mie
tasse E i tuoi.” Detto questo,astenersi da idiozie se non sono sostenute da
prove storiche certe...Gesù è nato a Betlemme in Giudea appunto perchè
per le profezie del profeta Michea al cap 5 il Messia doveva nascere per
forza di cosa a Betlemme in Giudea(che oggi è in PALESTINA non in
Israele https://www.viaggiandoconluca.it/betlemme-palestina-visitare-labasilica-della-nativita/ ,ndr)...se no non si rispettava la profezia
appunto..quindi il Messia era proprio Gesù veniva chiamato appunto Re dei
Giudei perchè era nato a Betlemme in Giudea ma non viveva in Giudea ma
in Galilea se deve arrivare un altro Messia deve comunque nascere a
Betlemme in ogni caso che non è in Israele però eh ma in Palestina quindi
sarebbe un messia palestinese al giorno d'oggi e non giudeo visto che la
Giudea non esiste più da millenni la geografia non è un'opinione eh..nel
vangelo di Luca cap 2,21 c'è scritto
Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu
messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere
concepito nel grembo della madre.Giovanni 1 ti ricorda che puoi diventare
Figlio di Dio solo grazie la santificazione dall'alto tramite Gesù appunto e
che anche gli angeli di Dio sono chiamati Figli di Dio eh..ma non sono Dio
come lo è Gesù suo figlio unigenito ma Figli di Dio come gli angeli..il cuore
non è inteso come il muscolo umano eh ma come il tuo corpo come
tabernacolo cioè la sede del divino dello spirito di Dio in unione con Lui!!
1Corinzi 6,19
O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e
che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?
Luca 11:40
Il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno della coppa e del piatto, ma il
vostro interno è pieno di rapina e di malvagità.
Stolti, Colui che ha fatto l'esterno, non ha fatto anche l'interno? pulisci prima
l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
Matteo 22:32
"Io sono il Dio di Abraamo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"Egli non è il
Dio dei morti, ma dei vivi».perchè tutti vivono per lui
Gv~Cap 5 come il Padre risuscita i morti e li vivifica,così anche il
Figlio(Gesù) vivifica chi vuole ed ha affidato tutto il giudizio al Figlio,affinché
tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.Chi non onora il Figlio non onora
il Padre
Luca 3,16
Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno
che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il
legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Giovanni 3,7
Gesù disse: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può
vedere il regno di Dio».quel che è nato dallo Spirito è Spirito
Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto.
Promettono loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione,
perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto 2Pietro 2 in Giovanni 8,34
Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è
schiavo del peccato." Parola di DIO in Sapienza 1,4
La sapienza non entra in un'anima che opera il male
né abita in un corpo schiavo del peccato.
https://it.wikipedia.org/wiki/Servo_di_Dio
si dichiara la pratica delle virtù cristiane in modo eroico.a questo punto si
può usare l'appellativo "Venerabile";
Venerabile è un titolo che le Chiese cattolica e ortodossa attribuiscono ai
santi propriamente detti (cioè coloro che hanno concluso il processo di
canonizzazione) o a coloro che, per la pratica eroica delle virtù esercitate in
vita, sono ritenuti degni di essere venerati da parte dei fedeli.
https://it.wikipedia.org/wiki/Venerabile
La Chiesa cattolica conferisce, post mortem, a persone che ritiene si siano
distinte per "la santità di vita" o "l'eroicità delle virtù"
Con la parola santità si intende generalmente una condizione di vita ritenuta
come il punto d'arrivo di un cammino interiore e spirituale, secondo il punto
di vista di una religione specifica, o di un sistema di valori morali.Per il
Cristianesimo il modello di riferimento è Gesù Cristo, per cui la santità
corrisponde nell'avvicinarsi il più possibile all'esperienza di vita, interiore,
religiosa e morale, di Gesù Cristo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Santit%C3%A0
Per la fede cattolica, "santo" è colui che sull'esempio di Gesù Cristo,
animato dall'amore, vive e muore in grazia di Dio; in senso particolare è
colui che in vita si è distinto per l'esercizio delle virtù cristiane in forma
"eroica
Nella terminologia del Nuovo Testamento è il corrispettivo dell'espressione
"essere in Cristo".
Per i cattolici, il santo è colui che pienamente risponde alla chiamata di Dio
a essere così come Egli lo ha pensato e creato
https://it.wikipedia.org/wiki/Santo
1Pietro 1:15
ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la
vostra condotta,poiché sta scritto:
«Siate santi, perché io sono santo».
Matteo 23
1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: 2 «Sulla
cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3 Quanto vi dicono,
fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e
non fanno. 4 Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della
gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito. 5 Tutte le loro
opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e
allungano le frange; 6 amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle
sinagoghe 7 e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì"
dalla gente. 8 Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il
vostro maestro e voi siete tutti fratelli. 9 E non chiamate nessuno "padre"
sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. 10 E non
fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. 11 Il
più grande tra voi sia vostro servo; 12 chi invece si innalzerà sarà
abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.
13 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti
agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno
quelli che vogliono entrarci. 14 15 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che
percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo
rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
16 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se si giura per il tempio non vale, ma
se si giura per l'oro del tempio si è obbligati. 17 Stolti e ciechi: che cosa è
più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 18 E dite ancora: Se si
giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si
resta obbligati. 19 Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che
rende sacra l'offerta? 20 Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e
per quanto vi sta sopra; 21 e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per
Colui che l'abita. 22 E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per
Colui che vi è assiso.
23 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta,
dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la
giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare,
senza omettere quelle. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate
il cammello!
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del
piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. 26 Fariseo
cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi
netto!
27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati:
essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di
ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli
uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e
adornate le tombe dei giusti, 30 e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri
padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; 31 e
così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti.
32 Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!
33 Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della
Geenna? 34 Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi
alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre
sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 35 perché ricada su di voi tutto
il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino
al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e
l'altare. 36 In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa
generazione.
37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti
sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina
raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 38 Ecco: la vostra casa
vi sarà lasciata deserta! 39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non
direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
Il Grande Comandamento (o Più Grande Comandamento)[a] è un nome
usato nel Nuovo Testamento per descrivere il primo dei due comandamenti
citati da Gesù in Matteo 22:35-40,Marco 12:28-34,e in risposta a lui in Luca
10:27a.
https://en.wikipedia.org/wiki/Great_Commandment
La maggior parte delle denominazioni cristiane considera questi due
comandamenti come il nucleo del corretto stile di vita cristiano.
Deriva da Deuteronomio 6:4-5 "Ascolta, o Israele: Il Signore è il nostro Dio,
il Signore solo. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la
tua anima e con tutte le tue forze." e Levitico 19:18 "Non ti vendicherai né
porterai rancore contro nessuno del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo
come te stesso: io sono il Signore".
Vangelo di Matteo
... e uno di loro, un avvocato, gli ha fatto una domanda per testarlo.
"Maestro, quale comandamento della legge è il più grande?" Egli gli disse:
"'Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e
con tutta la tua mente'. Questo è il più grande e primo comandamento. E un
secondo è come questo: 'Amerai il tuo prossimo come te stesso'. Su questi
due comandamenti pendono tutta la legge e i profeti".
— Matteo 22:35-40
Vangelo di Marco
Nel Vangelo di Marco, lo Shema è incluso:
Uno degli scribi si avvicinò e li sentì litigare l'uno con l'altro, e vedendo che
rispondeva bene, gli chiese: "Qual è il primo comandamento?" Gesù
rispose: "La prima è: 'Ascolta, o Israele: il Signore nostro Dio, il Signore è
uno; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima,
con tutta la tua mente e con tutte le tue forze". Il secondo è questo: 'Amerai
il tuo prossimo come te stesso'. Non c'è altro comandamento più grande di
questi".
— Marco 12:28-31
Vangelo di Luca
Proprio in quel momento un avvocato si alzò per mettere alla prova Gesù.
"Maestro", disse, "che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?" Gli
disse: "Che cosa c'è scritto nella legge? Cosa leggi lì?" Egli rispose:
"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con
tutte le tue forze e con tutta la tua mente; e il tuo prossimo come te stesso."
Ed egli gli disse: "Tu hai dato la risposta giusta; fate questo, e vivrete".
— Luca 10:25-28
Riferimenti all'Antico Testamento
Levitico 19:18
Non vi vendicherete né porterete rancore contro nessuno del vostro popolo,
ma amerete il vostro prossimo come voi stessi: Io sono il Signore.
— Levitico 19:18
Deuteronomio
Ascolta, o Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore solo. 5 Amerai il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le
tue forze.
— Deuteronomio 6:4-5
Ama il Signore tuo Dio
Questo è il primo e grande comandamento. È "primo e più grande":
Due volte al giorno l'ebreo recita lo Shema Yisrael,che contiene le parole:
"Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua e con
tutte le tue forze" (Deuterono vi. 5). Questo versetto è inteso per
ingiungergli di rinunciare volontariamente alla vita e alla fortuna ogni volta
che la causa di Dio lo richiede, mentre allo stesso tempo lo spinge a
rendere Dio amato da tutte le sue creature attraverso azioni di bontà, come
fece Abramo (Sifre, Deuteronomio 32).
Sebbene gli fosse stato chiesto solo del primo comandamento, Gesù
incluse il secondo comandamento nella sua risposta. Questo doppio
riferimento ha dato origine a punti di vista diversi riguardo al rapporto che
esiste tra i due comandamenti, anche se tipicamente "ama il tuo Dio" è
indicato come "il primo e più grande comandamento", con "ama il tuo
prossimo" che viene indicato come "il secondo grande comandamento".
Ama il prossimo tuo come te stesso
Quando viene chiesto quale sia il più grande comandamento, il Nuovo
Testamento cristiano raffigura Gesù parafrasando la Torah:"Amerai il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la
tua mente", prima di parafrasare anche un secondo passaggio; " Amerai il
prossimo tuo come te stesso". La maggior parte delle denominazioni
cristiane vede questi due comandamenti come, insieme, che formano il
nucleo della religione cristiana
Il peccato imperdonabile: la bestemmia contro lo Spirito Santo
In verità vi dico: ai figli degli uomini saranno perdonati tutti i peccati e
qualunque bestemmia avranno proferita; 29 ma chiunque avrà bestemmiato
contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno, ma è reo di un peccato
eterno».. Marco 3:28
Matteo 12:32
A chiunque parli contro il Figlio dell'uomo, sarà perdonato; ma a chiunque
parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in
quello futuro.
Isaia 10:23
Poiché lo sterminio che ha decretato,
il Signore, DIO degli eserciti, lo effettuerà in mezzo a tutto il paese.
Proverbi 2:22
gli empi saranno sterminati dalla terra,
gli sleali ne saranno estirpati.
Salmi 37:28
Poiché il SIGNORE ama la giustizia e non abbandona i suoi santi(in cui
nessun uomo è santo sulla Terra);
essi sono conservati in eterno;
ma la discendenza degli empi sarà sterminata
Egli attraversava città e villaggi, insegnando e avvicinandosi a
Gerusalemme.
23 Un tale gli disse: «Signore, sono pochi i salvati?» Ed egli disse loro: 24
«Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti
cercheranno di entrare e non potranno. 25 Quando il padrone di casa si
alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla
porta, dicendo: "Signore, aprici". Ed egli vi risponderà: "Io non so da dove
venite". 26 Allora comincerete a dire: "Noi abbiamo mangiato e bevuto in
tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!" 27 Ed egli dirà: "Io vi
dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori". 28
Là ci sarà pianto e stridor di denti,quando vedrete Abraamo,Isacco,
Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori
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