La giornalista olandese Eva Vlaardingerbroek spiega a Fox News cosa sta accadendo in Olanda

2 years ago
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L'Olanda, il paese con il governo più liberale ed "europeista" di tutti, ha dichiarato guerra all'azoto, con tanto di ministero dedicato a questo elemento chimico. Il piano per la riduzione dei livelli di azoto impone alle diverse province misure drastiche per abbattere tale dato fino al 70%. Ufficialmente, tutto questo servirà per star dietro alle direttive europee in materia (quando toccherà all'Italia?) e per "salvaguardare gli habitat naturali", nonostante i Paesi Bassi abbiano il territorio più "umanizzato" d'Europa, e la quasi totalità delle foreste originarie sia stata abbattuta già nel Basso Medioevo. In realtà, siamo ancora una volta dalle parti del Grande Reset: per raggiungere gli irrealistici obiettivi del governo e dell'Unione Europea, dovranno chiudere migliaia di aziende agricole, ittiche e zootecniche, cioè quelle maggiormente "incriminate" in relazione alla produzione di azoto, in un paese che primeggia nel mondo per l'esportazione di fiori e ortaggi e vanta elevatissimi tassi di produttività agricola. Il popolo olandese, tuttavia, non ci sta, e dopo una seconda parte di giugno già caratterizzata dalle mobilitazioni di allevatori e agricoltori, in questi giorni la protesta sta compiendo un salto di qualità, fra "assedi" simbolici alle dimore dei politici fautori del progetto (su tutti proprio la ministra della natura e dell'azoto, Christianne van der Wal-Zeggelink) e blocchi stradali articolati che hanno lo scopo di cingere d'assedio la capitale Amsterdam. L'azione congiunta di pescatori e agricoltori ha poi condotto all'occupazione del porto di Den Helder, iniziativa che minaccia di estendersi ad altri scali lungo la costa del Mare del Nord. Una mobilitazione di questa portata non era stata prevista, ed il governo agisce improvvisando, qua brandendo il manganello, là ritirandosi per manifesta inferiorità di forze in campo. I riflettori dei media mainstream restano spenti sulle vicende olandesi: probabile che si accendano nelle prossime ore, quando i disagi arrecati alla circolazione stradale non potranno più essere ignorati. Mille fuochi di resistenza vanno accendendosi: la notte non è poi così buia come la si era immaginata.

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