obbligo vaccinale COVID incostituzionale LETTERA APERTA AVVOCATI ITALIANI video avv Roberto De Petro

L'avvocato Roberto De Petro del Foro di Palermo è uno dei legali che hanno propiziato la questione incidentale per il momento più importante sulla (il)legittimità costituzionale dell'imposizione legale dei cosiddetti "vaccini" COVID che in realtà sono pericolosi sieri genici sperimentali già accertati come causa di svariati DECESSI già dichiarati correlati a tali inoculazioni: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2022/04/27/17/s1/pdf
Ha recentemente divulgato una breve e incisiva LETTERA APERTA AGLI AVVOCATI ITALIANI nella quale sintetizza in una singola facciata PDF gli elementi inconfutabili che rendono davvero palese la grave ed evidente incostituzionalità dell'imposizione legale di obbligo vaccinale COVID.
Tale petizione è rivolta non solamente ai Colleghi Avvocati Italiani, ma anche a tutti i Magistrati e a tutti i Professori Universitari che la condividano. Si tratta di iniziativa allargata a tutti i GIURISTI E OPERATORI DEL DIRITTO. Personalmente ho già aderito a tale iniziativa e intendo sostenerla pubblicamente garantendone operativamente la massima divulgazione possibile.
Per ottenere copia della LETTERA APERTA e per la successiva trasmissione delle relative dichiarazioni di adesione si prega di scrivere una semplice mail ordinaria, specificando TITOLO NOME COGNOME FORO O UFFICIO GIUDIZIARIO REQUIRENTE O GIUDICANTE O ATENEO DI APPARTENENZA INDIRIZZO PEC PERSONALE O SOLO IN DIFETTO PEO PERSONALE, al seguente indirizzo MAIL PEO del primo firmatario: avv.depetro@yahoo.com
Si ricorda infine che la udienza pubblica sulla citata e illustrata questione incidentale 38-2022 sopra linkata risulta fissata al 29 Novembre 2022 avanti la Corte Costituzionale.
ECCO LA LETTERA APERTA https://t.me/avvdepetro/369
I preparati genici truffaldinamente definiti «vaccini» (al fine presumibile di agevolarne l’approvazione all’immissione in commercio, sia pure in via provvisoria, senza l’effettuazione dei
test sulla cancerogenicità e mutagenicità, obbligatoriamente previsti per i farmaci, ma non per i vaccini) provocano inevitabilmente morte ovvero lesioni ai danni di una percentuale di soggetti riceventi l’inoculazione, come inequivocabilmente risulta dai database europeo “Eudravigilance” e americano “Vaers”.
Stupisce l’ultimo rapporto VAERS del maggio 2022, nel quale testualmente si afferma: «Note that the total number of deaths associated with the COVID-19 vaccines is more than double the number of deaths associated with all other vaccines combined since the year 1990» (si noti che il numero totale di morti associate ai vaccini covid 19 è più che doppio rispetto alla sommatoria del numero di morti associate a tutti gli altri vaccini fin dal 1990, link).
I dati sono grandemente sottostimati per via della farmacovigilanza passiva.
Per dirla in breve: rendendo obbligatoria la “vaccinazione”, lo Stato uccide deliberatamente delle persone con dolo (almeno) eventuale, poiché il verificarsi della morte è ormai non solo
possibile, ma perfino statisticamente certo.
In molti altri casi, i sopravvissuti all’inoculazione subiscono “solo” danni gravi e permanenti alla salute.
Gli obbligati al trattamento genico vengono dunque dallo Stato privati dei loro diritti inalienabili e della loro dignità di persona umana, e costretti a sottoporsi ad un trattamento medico (più volte descritto come “trial” nei documenti di lingua inglese, link) estremamente rischioso, quale condizione per continuare a percepire la retribuzione, normalmente l’unica fonte di reddito del destinatario dell’obbligo introdotto dal d.l. 44/2021.
L’inoculazione dei farmaci genici in assenza di consenso libero, volontario ed informato, sanzionata con la privazione dei mezzi di sussistenza, costituisce un trattamento crudele, inumano e degradante compiuto non solo in violazione dell’art. 7 del Patto internazionale sui diritti civili e politici dell’ONU (ratificato dall’Italia nel 1978), dell’art.8 della CEDU (“il corpo di una
persona riguarda l’aspetto più intimo della vita privata”, ECtHR, Y.F. v. Turkey, no. 24209/94, 22 luglio 2003, § 33, A.P., Garçon e Nicot v. France, no. 79885/12, 6 aprile2017, § 123), ma anche
dell’art.32 della nostra Costituzione, la quale esclude che la legge possa «in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
Né può eccepirsi che il diritto all’autodeterminazione possa essere limitato per l’interesse alla salute della collettività, poiché:
- è pacifico, per stessa ammissione dell’ISS, che i farmaci genici non proteggono dall’infezione né dal contagio;
- “nessuno può essere semplicemente chiamato a sacrificare la propria salute a quella degli altri, fossero pure tutti gli altri” (Corte Cost. nn.307/1990, 118/1996 e 5/2018).
Pertanto, i sottoscritti avvocati, con la presente lettera aperta, sollecitano la Corte Costituzionale a riconoscere la palese illegittimità costituzionale dell’obbligo volgarmente ed erroneamente detto “vaccinale” quale condicio sine qua non per l’esercizio dell’attività lavorativa.