Sull'uso iniquo dell'etere (magnetismo)

Occorre vigilare sui problemi, cioè voler restituire ad essi e ad ogni prodotto dell'intelligenza catturata dal magnetismo tellurico, l'immagine e l'idea di cui i problemi sono stati privati. Vigilare significa in tal senso riconnettere quei problemi all'universalità pensante, rischiarandoli di nuova luce e disporne la soluzione secondo una riconquistata via umana. Il subumano odia l'umano. Perciò tenta di ipnotizzarlo mediante il mito astratto ed impersonale di un diritto colluso con la logica economicistica. Dove risiede la civiltà del civis sub-umano? Nella paura. La paura che tale "civiltà" ispira all'uomo è tale da fargli preferire di adeguarsi e di soggiacere a questa mitologia, come ad una AUTORITÀ che "benevolmente" conceda l'esenzione da impegnative responsabilità individuali. Si tratta però della stessa AUTORITÀ preferita dai maiali di Indra alla possibilità di tornare uomini offerta dal dio. Il sub-umano ha buon gioco nell'unire in basso gli uomini, nel renderli "massa" compatta contro chi è accusato - a torto o a ragione, non importa - di insidiare la saldezza di questa complicità ed i vantaggi che ne derivano. Pertanto, dovunque tale infera forza si organizzò, manovrando all'unisono le istintività collettive, mobilitando le infinite risorse di attività interiori sempre pronte a condannare e a reclamare sangue riparatore nel grembo della memoria del mondo, furono sempre deposte le spoglie di innumerevoli condannati senza appello: da Giordano Bruno a Matteotti, da Gentile a Tortora, ecc., dalle vittime dei neo-tribunali del terrore a quelle profanate sul luogo stesso del loro martirio. Questi citati sono solamente alcuni esemplari vertici, di sinistra, di destra e di centro. Il più grande fu il palestinese Gesù di Nazaret, crocifisso anch'egli in nome della "logica" del diritto romano e sinedrita, prodotta dal subumano (umano decaduto oltre la soglia inferiore, e poi mai più risollevatosi proprio in virtù del terrore di Stato per tali immolazioni).