Le politiche atlantiste che distruggono l'Italia - Ornella Mariani

2 years ago
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Strano destino quello italiano, di una nazione finita nel dopoguerra nelle mani "amiche" delle due superpotenze occidentali, Regno Unito e America, che a distanza di oltre settanta anni ne stanno dividendo i miseri resti dopo averne condizionato le sorti, utilizzato le risorse naturali ed economiche, occupato i territori con insediamenti militari, azzerato ogni forma di sovranità attraverso subdole operazioni predatorie che ne hanno depauperato il patrimonio pubblico, propiziato la svendita delle aziende di Stato, favorito le speculazioni valutarie sulla lira ordite dal filantropo Soros e dai fondi speculativi della galassia britannico-americana infiltrati nel capitale delle banche modificandone le funzioni, delle assicurazioni saccheggiandone gli ingenti patrimoni immobiliari, mandando all'asta la gestione delle infrastrutture pubbliche affidate ad improbabili imprenditori privi di etica più attenti al lucro che alla sicurezza e al funzionamento delle stesse, privando lo Stato italiano dell'unica arma per fronteggiare una crisi... la possibilità di battere moneta. Oggi dopo aver assistito alla distruzione della scuola, della sanità pubblica ci troviamo a fare i conti con l'apparato industriale-farmaceutico-militare che senza troppi complimenti con la complicità di una classe politica corrotta ha allungato gli artigli sulla nostra salute imponendo sieri sperimentali, selezionando virus accuratamente progettati per nuocere e giustificarne così il lucroso commercio delle multinazionali del farmaco. Dulcis in fundo la pretestuosa guerra che ci vede al fianco di uno stato cuscinetto ad inclinazione nazistoide, governato da un presidente fantoccio che sta mettendo a rischio i delicati equilibri internazionali esponendoci a pericoli indicibili. Quanto descritto può sembrare un incubo invece è cruda realtà, la stessa che ci sta privando di grano, di risorse energetiche, di una bilancia commerciale in attivo per oltre 5mld. di euro l'anno come saldo attivo a nostro favore tra import ed export. Non può essere considerato nemico un paese che difende i propri confini da insediamenti militari non pattuiti, che pur con i limiti della propria struttura di potere ha sempre mantenuto rapporti di cordialità con l'Italia, mai ostacolato i commerci e le collaborazioni. Se il prezzo di una guerra persa è questo rivediamo i trattati, desecretiamo i capitoli oscuri della nostra storia post-bellica, ritrattiamo un alleanza che a distanza di tempo si è rivelata occupazione, condizionamento, vessazione. L'unica soluzione possibile é accrescere la consapevolezza, rendere edotti il maggior numero di italiani, evitare le principali fonti della manipolazione quali media e giornali di sistema, non cadere vittime di ulteriori inganni politici e.....resistere, resistere, resistere con convinzione, forza e fierezza poiché chi è nel giusto non può temere sconfitta.

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