L'anno del grande inganno

3 years ago
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Francesco Benozzo & Fabio Bonvicini

L’anno del grande inganno

Canzone composta nello stile dei cantastorie popolari, sulla melodia del canto "Decapitazione di Sante Caserio" (1890), a sua volta plasmata sull’aria di "Quanti pianti e sospiri" (o "Aria della povera Giulia"), di metà Ottocento.

Francesco Benozzo: voce e arpa bardica

Fabio Bonvicini: voce e organetto

Registrato in presa diretta a Pazzano di Serramazzoni (Appennino modenese) il 16 marzo 2021

Francesco Benozzo, professore di filologia all’Università di Bologna e candidato al premio Nobel per la Letteratura dal 2015, ha pubblicato in questi mesi, anche su ComeDonChisciotte, diversi interventi critici e polemici sulla situazione emergenziale in atto, confluiti nei suoi recenti libri "Poesia, scienza e dissidenza" (Bologna, 2020) e "Memorie di un filologo complottista" (Lucca, 2021). Fabio Bonvicini unisce all’attività di docente quella di musicista, polistrumentitsta e ricercatore delle tradizioni musicali emiliane, ambito nel quale ha pubblicato diversi album in collaborazione con diversi gruppi.

Benozzo e Bonvicini hanno realizzato insieme i CD "Libertà l’è morta", "Ponte del Diavolo" e "Un requiem laico". Hanno vinto per due volte il prestigioso Premio Nazionale Giovanna Daffini per la musica tradizionale e si sono esibiti in numerosi festival internazionali, in Italia e all’estero (Danimarca, Isole Faroe, Canada).

Testo

Era il 2020, l’anno del grande inganno:

hanno rinchiuso tutti escogitando un danno

con il terrore di poter morir

la gente tace, sa solo ubbidir.

Governi e opposizioni, dottori e giornalisti

complici come adesso non si erano mai visti

la gente grida “Dagli agli untor!”

odio e arroganza si insinuan nei cuor.

Passano i giorni e i mesi, si sparge la menzogna

truffati e vilipesi i giovani alla gogna

preti e cantanti, e i professor

tutti asserviti, senza senza più onor.

E i nuovi partigiani non mostrano più i denti

pavidi e alla catena son voce dei potenti

chi usa il buon senso non può più parlar

viene deriso, gliela faranno pagar.

In tutto il mondo, intanto, per tutti i burattini

noti burattinai producono i vaccini

Che meraviglia! Oh! Quale stupor!

Tutti li vogliono, pagandoli a peso d’or!

Dopo tredici mesi non è cambiato niente

stessi guinzagli indegni, stessa assopita gente,

nuove varianti spaventano ancor

nuove menzogne dei vili governator.

Coraggio, cittadini, oppressi dai bugiardi

spezzate le catene, o sarà troppo tardi!

Aprite gli occhi, non più viltà

non siate schiavi, evviva la libertà!

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