captured #Ukrainian artilleryman watching the murder of #Russian captured paratroopers near #Kiev.

The reaction of a Ukrainian captured artilleryman to the footage of the murder of Russian captured paratroopers near Kiev. The lad with tears in his eyes thanked God for being captured by normal people who did not shoot him.

“This is not human!”: Ukrainians who surrendered were shown a video of how their colleagues dealt with Russian prisoners

Russian fighters on the front line told the military correspondent of kp.ru Alexander Kots (@sashakots) about what they think about the bullying of the Ukrainian side:

“Vladimir Rekhliv, a native of Lvov, got into the army straight from the Polish border, through which he tried to escape from mobilization. But the border guards handed him over to the military registration and enlistment office, where he was threatened with a term of three to six years for desertion. Three days of preparation for handling the Rapira anti-tank gun. Night loading of equipment on the train, unloading in Slavyansk - and immediately to combat positions. You can imagine the fighting spirit of yesterday's civilians, which are thrown to the front.

I take out my mobile phone and turn on the video of his “brothers”, in which they mock Russian prisoners - they tie their hands, and then cut their throats, shoot their legs, finish off the wounded. Rekhliv in horror clasps his head with his hands, frightened eyes are moistened ... "

La reazione di un artigliere ucraino catturato al filmato dell'omicidio di paracadutisti russi catturati vicino a Kiev. Il ragazzo con le lacrime agli occhi ha ringraziato Dio per essere stato catturato da persone normali che non gli hanno sparato.

"Questo non è umano!": Agli ucraini che si sono arresi è stato mostrato un video di come i loro colleghi hanno trattato i prigionieri russi

I combattenti russi in prima linea hanno raccontato al corrispondente militare di kp.ru Alexander Kots (@sashakots) cosa pensano del bullismo della parte ucraina:

“Vladimir Rekhliv, originario di Lvov, è entrato nell'esercito direttamente dal confine polacco, attraverso il quale ha cercato di sfuggire alla mobilitazione. Ma le guardie di frontiera lo hanno consegnato all'ufficio militare di registrazione e arruolamento, dove è stato minacciato di una condanna da tre a sei anni per diserzione. Tre giorni di preparazione per maneggiare il cannone anticarro Rapira. Caricamento notturno delle attrezzature sul treno, scarico a Slavyansk e immediatamente alle posizioni di combattimento. Potete immaginare lo spirito combattivo dei civili di ieri, che vengono gettati al fronte.

Prendo il cellulare e accendo il video dei suoi "fratelli", in cui prendono in giro i prigionieri russi: si legano le mani e poi si tagliano la gola, sparano alle gambe, finiscono i feriti. Rekhliv con orrore stringe la testa con le mani, gli occhi spaventati sono inumiditi ... "

https://t.me/sashakots/31050
https://t.me/sashakots/31078
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